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DIFESA GRANDE, Maraia(M5S): IL “Capping” sulla discarica di Difesa Grande, non faccia perdere l’obiettivo della bonifica. Vigilare sull’operato dell’ASI-DEV”

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È di ieri la notizia del protocollo d’intesa sottoscritto tra il Comune di Ariano Irpino e la Società ASI-DEV sulla decisione di attuare il “capping” (ossia la copertura) della discarica di Difesa Grande utilizzando terreno e rocce provenienti dagli scavi effettuati per la realizzazione della Stazione Hirpinia.

Si tratta di un risultato indubbiamente rilevante, ma ripercorrendo tutti gli eventi accaduti in ormai ventisette anni ritengo opportuno esprimere delle considerazioni, al di là delle recenti conclusioni elaborate in sede di Conferenza dei Servizi.

In una delle mie prime interrogazioni all’allora Ministero dell’Ambiente, avevo posto il problema della presenza, nelle immediate pertinenze della discarica, di sottoprodotti della colorazione. In quell’occasione, neanche la Conferenza dei Servizi fu in grado di dare una risposta al problema di tale presenza in un sito dichiarato “non inquinato”.

Nel corso di tale vicenda anche la Regione ha avuto la sua parte di responsabilità, in quanto non ha fornito risposte adeguate alla comunità locale, né ha comunicato al Ministero dati esaustivi.

A nostro avviso, quei sottoprodotti di lavorazione provengono sempre dagli enormi quantitativi di fanghi industriali smaltiti dal Coviso di Solofra, e, quindi, quella di Difesa Grande non può essere considerata una discarica di Rifiuti Solidi Urbani ma una discarica per rifiuti speciali e pericolosi, e così va trattata.

Ho intenzione di riproporre al Ministro della Transizione Ecologica una interrogazione in merito per fare piena chiarezza, dato che siamo soddisfatti solo in parte di questa iniziativa territoriale che, semplicemente, deve servire a risolvere dei problemi statici e a stabilizzare il movimento franoso in atto. Ribadiamo ancora una volta, dunque, che per noi quel sito va bonificato e ciò deve essere di iniziativa della Asidev, valutando ipotesi di sostituzione da parte degli enti competenti in caso di mancato intervento in tal senso.

A seguito di questo pur importante protocollo d’intesa, pertanto, ci aspettiamo dall’Amministrazione Franza, come passo successivo, che si faccia concretamente promotrice di un iter di bonifica della discarica; a tal fine, auspichiamo che il Comune di Ariano faccia accertare in maniera oggettiva e imparziale la provenienza e la qualità dei sottoprodotti presenti nelle immediate pertinenze del sito di Difesa Grande. Questo sarà il passo decisivo per poter procedere, successivamente, alla bonifica del sito. Bonifica, che, a mio parere, è ancora l’obbiettivo prioritario per i cittadini di Ariano e dei Comuni limitrofi.

In prospettiva della bonifica deve operare l’intero Consiglio Comunale arianese, la Giunta e lo Sindaco Franza. Il “capping” non è sinonimo di risanamento totale del sito, né può significare il seppellimento di tutte le responsabilità che negli anni passati hanno caratterizzato la vicenda della discarica di Difesa Grande. Vicenda che ancora oggi costituisce un macigno di responsabilità politica, oltre che rappresentativa di un reale e attuale pericolo ambientale nel nostro territorio.

Invitiamo, inoltre, il Comune a vigilare costantemente sull’operato dell’Asidev e a ricorrere anche all’ASL o ad altri organismi indipendenti per far verificare la qualità e la composizione dei terreni provenienti dagli scavi per la stazione Hirpinia, in quanto essi possono inevitabilmente essere di varie tipologie, non tutte adatte ad essere destinate alla copertura di una discarica.

Abbiamo piena fiducia nell’Amministrazione Franza, ma, in base a quanto accaduto in passato, non possiamo affermare altrettanto per quanto riguarda l’operato della Asidev

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Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga

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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”

L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.

Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.

La formula è molto coinvolgente:

– 1^ FASE REGIONALE. 

FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.

MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.

MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.

– 2^ FASE NAZIONALE

Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.

Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.

Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.

Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio  – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino. 

Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.

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Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.

Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.

La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.

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Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità

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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.

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