Attualità
Dopo la quarta vittima ad Ariano Irpino, il punto della situazione
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di Floriana Mastandrea
Don Antonio di Stasio, sacerdote ottantacinquenne della diocesi Ariano – Lacedonia, non ce l’ha fatta: è deceduto stamattina presso il Moscati di Avellino, dov’era ricoverato dopo aver contratto il Coronavirus. È la settima vittima in Irpinia, dove i contagiati ammontano a 99, dei quali 52 finora conclamati, solo ad Ariano Irpino. Intanto da ieri, presso l’Ospedale “Frangipane” di Ariano Irpino, sono stati attivati 7 posti letto di terapia intensiva dedicati a pazienti Covid-19. Nei prossimi giorni la ASL dovrebbe ricevere dalla Regione Campania la fornitura delle attrezzature necessarie, soprattutto ventilatori, destinate alla terapia intensiva e sub intensiva, che consentiranno l’ulteriore attivazione di 4 posti letto di terapia intensiva e 10 di sub intensiva. È qualcosa, ma non ancora sufficiente. Il Pronto Soccorso del Frangipane continua a essere scarsamente dotato di dispositivi di protezione personale (Dpi), in particolare tute e mascherine: il personale, dopo aver firmato per ottenerle, rimarrà con quella mascherina e quella tuta, per diversi giorni. E si sa, che una volta utilizzato, quel materiale non sarà più sterile: qualcuno ormai lava da sé la propria tuta con la candeggina. Scarseggiano ancora anche i tamponi. Nel reparto di Medicina ci sono 2 medici contagiati, mentre in Chirurgia un medico che aveva fatto richiesta del tampone, che non gli è stato fatto, versa in gravi condizioni: è in rianimazione. Tutto il restante personale della Chirurgia non è stato sottoposto a test diagnostico: qualcuno è in malattia per sintomatologia varia già manifesta. Il Frangipane che, è utile ribadirlo, lamenta anche carenza di personale medico e paramedico, ha necessità di dotarsi altresì di figure specialistiche come infettivologo e pneumologo, per cominciare. Tra le azioni più urgenti: delineare “percorsi puliti”, ovvero non contaminati, da garantire alle persone che hanno bisogno di curare patologie diverse da quelle assimilabili al Covid -19. Considerando che ci sono figure che hanno bisogno di continuare l’attività elettiva (cioè non urgente), come nel caso di pazienti oncologici in prima diagnosi, ovvero bisognosi di Tac, biopsie, etc., i reparti necessitano di un percorso alternativo a quello diagnostico dedicato al Covid 19. Se una persona presenta segni e sintomi diversi da quelli di una polmonite interstiziale, non si dovrebbe utilizzare la stessa Tac, o altre apparecchiature biomedicali, altrimenti si rischia di farla contaminare. Perché anche le cliniche private non possono essere attivate a supporto della sanità pubblica per combattere l’emergenza Coronavirus, mettendo a disposizione spazi e letti di terapia intensiva? In una situazione di emergenza come questa, non basta chiudere in quarantena una cittadina, ma bisogna prendere provvedimenti di emergenza, predisponendo l’acquisto di materiale sanitario e l’assunzione diretta di personale medico e paramedico. Ci sarà una vera inversione di tendenza, quando ci comunicheranno quanti nuovi medici e paramedici sono stati assunti. Occorre inoltre aggiornare le strategie per curare i pazienti sia a casa, che in ospedale. I dati nazionali in breve Sul portale del governo (salute.gov.it), utile per reperire informazioni sul virus e relative misure intraprese, in base alla conferenza stampa delle 18 di ieri, 19 marzo, i casi totali in Italia ammontano a 41.035, di cui 33.190 positivi, 3.405 deceduti e 4.440 guariti. Tra i 33.190 positivi, 14.935 sono in isolamento domiciliare, 15.757 ricoverati con sintomi, 2.498 sono in terapia intensiva.
Attualità
Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga
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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”
L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.
Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.
La formula è molto coinvolgente:
– 1^ FASE REGIONALE.
FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.
MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.
MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.
– 2^ FASE NAZIONALE
Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.
Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.
Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.
Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino.
Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.
Attualità
Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino
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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.
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Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.
Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.
La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.
Attualità
Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità
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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.
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