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Attualità

Due studenti dell’Unisannio in finale alla Moot Court Competition, simulazione processuale più grande di Italia

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Gli studenti di Giurisprudenza dell’Università degli studi del Sannio Alessandra Maria Fiorenza (21 anni di Benevento) e Massimo De Cillis (24 anni di Ariano Irpino) si sono classificati tra le 12 squadre finaliste della Moot Court Competition, la simulazione processuale più grande di Italia dal 1994.

La competizione è organizzata annualmente dall’associazione ELSA Italia, la quale si è confermata nel tempo un evento capace di attrarre l’attenzione dei nomi più prestigiosi del panorama accademico, giudiziario e forense italiano: la competizione vanta infatti, all’interno dei “Collegi giudicanti“, esponenti della Corte Costituzionale, dei Tribunali Internazionali, e luminari del Diritto.

A livello internazionale, grazie alla collaborazione con la World Trade Organization, ELSA organizza la WTO Moot Court Competition: evento che vede partecipare non solo i membri dell‘Associazione ma studenti provenienti da tutto il mondo, in un confronto nei Round regionali per giungere al Grand Final Round.

I due giovani si sono trovati a redigere memorie scritte in tema di diritto dell’Unione Europea ottenendo un punteggio altissimo, ed in molti casi il massimo per i criteri utilizzati dal collegio giudicante.

Lo stesso collegio si compone di giudici della Corte nazionale dei diritti dell’uomo, coordinatori e legali del programma JUSTROM Italia, magistrati Italiani e magistrati esperti in tema di tratta di esseri umani.

“C’è stato tanto impegno da parte di entrambi – ha detto Fiorenza – ma credo che sia doveroso complimentarci oltre che con noi stessi per l’impegno profuso nella stesura delle memorie anche con l’Università degli Studi del Sannio che ci consente una preparazione adeguata e la grande competenza di tutti i professori. Ci auguriamo di portare in alto il nome dell’Ateneo e di avere altrettanto successo nella fase dibattimentale, prendere parte a questa competizione è un importante momento formativo per chi come noi ha la passione per il diritto.”

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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