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Politica

Dura presa di posizione del candidato sindaco dei Popolari sul progetto Case Capozzi che si aggiunge a quello denominato Nusco “Vogliamo tutelare il nostro territorio e puntare all’agricoltura di qualità”.

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«Prima le discariche, poi i mega parchi eolici, e adesso la nostra terra sta correndo il rischio di esser perforata per cercar petrolio. Ariano deve fare massa critica rispetto a questo problema sia perché è la città più grande e rappresentativa del comprensorio sia perché “sarebbe” chiamata in prima persona a diventare oggetto di trivellazioni». È una netta presa di posizione di Alessandro Ciasullo, candidato sindaco dei Popolari per Ariano, sullo spettro delle trivellazioni nella Valle Ufita, del Miscano e la Baronia. «Ariano – rimarca con vigore Alessandro Ciasullo – deve prendere coscienza dell’avanzare di un serio pericolo per questa terra. Istanze di ricerca d’idrocarburi non riguardano solo le zone a noi più che vicine come Gesualdo, Frigento, Nusco, ma c’è anche il progetto “Case Capozzi” che coinvolge in prima battuta proprio il Tricolle, Montecalvo, Melito e Casalbore. È un’intera area interna a essere esposta alle attenzioni di grandi multinazionali del settore. La nostra terra si “sente” spesso marginale, fuori da meccanismi che la vedano al “centro” di processi di sviluppo a lungo termine. Questo è dovuto essenzialmente alla dimensione demografica limitata: siamo relativamente pochi rispetto al resto delle aree costiere della regione. Paradossalmente però, questo nostro esser piccoli determina spinte “colonialiste” nel momento in cui la “violenza” produttiva è in cerca di posti da sfruttare. La ricerca petrolifera è l’ultima questione, in ordine temporale, cui dobbiamo far fronte». Un obiettivo plauso è rivolto ai comitati territoriali stanno svolgendo un vero e proprio ruolo di sentinelle: «E’ doveroso riconoscere un grosso merito ai movimenti territoriali che si stanno battendo da tempo affinché tale scenario non si concretizzi, e dalla nostra – afferma categorico Ciasullo – porteremo avanti una battaglia di sensibilizzazione e di attenzione facendoci promotori, in maniera trasversale e non partigiana, di un’adesione a quei movimenti. La salute, insieme alla tutela del creato, alla preservazione dei nostri territori, all’opposizione allo sfruttamento delle nostre aree, è per noi una priorità assoluta». L’opinione del gruppo Popolari è stata costruita anche in virtù delle esperienze personali e delle conoscenze professionali nella Val D’Agri dove l’estrazione petrolifera non ha fatto altro che contaminare un territorio molto simile al nostro, inoltre l’opinione sintetizza anche i contenuti emersi dalla campagna d’ascolto battezzata “La città che Vogliamo”. La formazione è convenuta su un punto essenziale: «Le possibili ricadute occupazionali derivanti dalle trivellazioni petrolifere sono vere e proprie fandonie. La maggior parte degli impiegati in quelle attività proviene dall’interno delle stesse compagnie petrolifere che, preferiscono personale formato da loro stessi, rispetto a quello locale. Per noi – evidenzia Alessandro Ciasullo – l’investimento più plausibile è quello sull’agricoltura di qualità, ancor più in un periodo in cui l’intera Regione Campania sembra porre attenzione sul tema della tutela ambientale e sull’agricoltura specializzata non più praticabile in vaste zone di Napoli e Caserta. La sciagurata scelta di far impiantare le trivelle ucciderebbe questa preziosa opportunità per Ariano e il comprensorio».Alessandro Ciasullo é candidato a sindaco per il comune di Ariano Irpino La città che Vogliamo” è la campagna di ascolto ed approfondimento delle problematiche amministrative e sociali relative alla Città di Ariano Irpino. “La Città che Vogliamo” , attraverso incontri e dibattiti, vuole essere uno spazio di discussione fattiva e progettuale, e spingere all’impegno politico attivo nuovi soggetti. I Popolari sono un gruppo aperto di discussione, approfondimento ed azione politica. I riferimenti culturali e politici nascono dal Popolarismo sturziano ed oggi hanno come prospettiva il Partito Popolare Europeo.
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Attualità

La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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Attualità

INDAGINE DI MERCATO ………. NUOVI LOCALI- INPS

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In data 7.11.2024 la Direzione Regionale Campania ha pubblicato un avviso pubblico di indagine di mercato nuova sede INPS da condurre in locazione passiva ARIANO IRPINO- GROTTAMINARDA da destinare a nuova sede dell’agenzia territoriale INPS.
Siamo meravigliati di questo bando improvviso poiché i locali attualmente occupati sono di proprietà del Comune di Ariano Irpino,che già in passato ha provveduto a modificare la struttura secondo le esigenze della della Direzione Regionale Campania.
Dalla descrizione sintetica di ricerca è assurdo leggere che la nuova struttura dovrà ospitare 12 postazioni lavoro per una utenza stimata di 30 persone al giorno piu locali adibiti ad archivio preferibilmente piano terra con servizi igienici e depositi interrati.
Tutte queste caratteristiche sono rispettate nella sede attuale, quale sia stato il vero movente che ha spinto la Direzione Regionale della Campania a promuovere la ricerca di una nuova collocazione anche fuori i confini di Ariano Irpino sede storica da oltre 50 anni??
Non mi sembra ci sia tutta questa esigenza di ampliamento di struttura visto l’utilizzo di prenotazione obbligatoria per l’utenza, e lo smart- working con lavoro da casa per i dipendenti.
Facciamo:

APPELLO
al Sindaco Franza e l’intera Amministrazione ,di attivarsi con sollecitudine affinchè non ci sia l’ulteriore chiusura di un ufficio pubblico ai danni della collettività e degli esercizi commerciali.
CHIEDIAMO
-Se l’Amministrazione abbia già preso qualche iniziativa per far rimanere gli uffici nei locali attuali ?;
-Se l’ Amministrazione era stata avvertita della pubblicazione di questo avviso di ricerca e quali erano le motivazioni?
-Se l’indagine di ricerca nuovi locali, era dovuta per una questione economica e se l’Amministrazione ha pensato di abbassare o eliminare del tutto il fitto concedendo i locali in uso gratuito pur di non perdere il servizio pubblico ?.
Il Circolo di Fratelli D’Italia si attiverà con ogni iniziativa utile sia a livello locale che Regionale affichè la sede INPS di Ariano Irpino non sia spostata in altro Comune.
IL PRESIDENTE DEL CIRCOLO FDI

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Attualità

“Elezioni USA” la nota di Louis Stanco, segretario M.A.P.S.

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Dalle sconfitte elettorali ho la parvenza che non si abbia più la voglia di imparare nulla, secondo l’assunto “ Se non ho vinto è perché lui è peggio di me”, come se fosse un ossimoro.
“Vincere è per i perdenti.”
Per le mie sensibilità politiche, ovviamente non è un “buongiorno politicamente parlando”.
Tuttavia, questa mattina dai sostenitori della Harris e dagli esponenti del centrosinistra italiano, ho notato vari post dove si elencano le gaffe di Trump, le sue frasi sessiste, razziste, omofobe e via discorrendo.
Nulla di si dice sul dato del voto popolare , dove Trump vince per la prima volta, oltre che al senato e quindi nel voto dei grandi elettori, prende tutto.
Al pari, nessuna ammenda o autocritica sull’operato dell’ormai precedente amministrazione Biden-Harris che evidentemente non è stato premiato.
Bene, questo che ormai è il solito “riduzionismo semplicista” con cui si commentano le sconfitte elettorali non è funzionale alla sinistra, in nessun posto del mondo.
Sarebbe buona regola dopo una sconfitta elettorale complimentarsi con l’avversario e meditare.
Per provare a vincere alla prossima tornata elettorale.
Per i democratici di tutto il mondo, per il centro- sinistra Italiano sarebbe auspicabile prediligere, nuovamente come interlocutore privilegiato l’operaio, il ceto medio-basso e le periferie, non solo l’intellettuale occhialuto e supponente.
Questa demonizzazione del popolo, talora elitistica, mi rimanda a Alexis de Tocqueville quando diceva “ disprezzo e temo la folla”.
Il popolo è sovrano e la struttura del sistema elettorale americano è espressione di democrazia.
Il popolo non è mai stupido, è che va compreso, per poter vincere.

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