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Attualità

Elezioni Europee ed Amministrative 2014. Quando e come si vota.

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Domenica 25 maggio oltre 49 milioni di italiani potranno votare per eleggere i nuovi parlamentari europei, i presidenti e i consigli regionali di Piemonte e Abruzzo, i sindaci di quasi 4.000 comuni. Abbiamo messo insieme una guida su come, dove e quando votare.

Chi può votare
Possono votare tutti i cittadini con una tessera elettorale valida, quindi tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni entro domenica e sui quali non sono in corso particolari limitazioni decise dall’autorità giudiziaria. Chi ha perso la sua tessera elettorale può richiederne una nuova presso gli uffici comunali della città in cui vota, che saranno aperti per tutta la durata delle operazioni di voto. Gli aventi diritto al voto per le Europee sono 49,4 milioni di persone.

Quando si vota
I seggi saranno aperti nella sola giornata di domenica 25 maggio dalle 7 alle 23. Ci sono quindi 16 ore di tempo per andare a votare.

Dove si vota
Ogni elettore deve votare nella sezione elettorale indicata sulla sua tessera elettorale. Le sezioni allestite dal ministero dell’Interno sono in tutto 61.594. Altre 574 sono state allestite negli altri paesi dell’Unione per gli elettori italiani all’estero.

Europee
La legge elettorale per le Europee in Italia risale al gennaio del 1979 ed è stata modificata successivamente a metà degli anni Novanta e nel 2004. Oltre a essere di tipo proporzionale, prevede il meccanismo delle preferenze per i singoli candidati: se ne possono esprimere un massimo di tre. C’è una soglia di sbarramento al 4 per cento perché un partito ottenga dei seggi.

La scheda
Per le elezioni europee, a ogni elettore sarà consegnata una sola scheda di colore diverso a seconda della circoscrizione elettorale in cui vota:
– grigio: Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia (Italia nord-occidentale);
– marrone: Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna (Italia nord-orientale);
– rosso: Toscana, Umbria, Marche, Lazio (Italia centrale);
– arancione: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria (Italia meridionale);
– rosa: Sicilia, Sardegna (Italia insulare).

Come si vota
Ogni elettore esprime la sua preferenza tracciando un segno sul simbolo della lista che vuole votare.

Liste
In ogni circoscrizione sono eletti i candidati più votati collegati alle loro rispettive liste. Poiché si tratta di un sistema proporzionale con preferenze non esistono veri e propri capilista, perché tutte le posizioni in elenco sono alla pari (salvo naturalmente l’effetto di visibilità delle prime posizioni rispetto alle successive).

Preferenze
Oltre a barrare il simbolo della lista, ogni elettore ha la possibilità di indicare fino a tre preferenze. Però, occhio: ci sono delle regole per garantire la parità di genere tra i nomi indicati. Se si esprimono tre preferenze, almeno una di queste deve essere di sesso diverso: quindi si devono scrivere i nomi di due uomini e una donna o di due donne e un uomo. Se non si segue questa regola e si scrivono tre preferenze per candidati dello stesso sesso, l’ultima preferenza viene annullata.

Chi viene eletto
In Italia il sistema proporzionale è applicato indipendentemente su ciascuna circoscrizione. Significa che ogni partito raccoglie i seggi in base ai voti che ha preso nelle cinque circoscrizioni, e non sommandoli tutti assieme. Quello che invece è applicato al risultato su scala nazionale complessiva è lo sbarramento del 4 per cento.

Quanti eurodeputati
L’Italia elegge 73 parlamentari europei. Per l’assegnazione dei seggi tra i vari stati membri si applica il principio della “proporzionalità decrescente”: i paesi con più abitanti hanno più seggi rispetto a quelli meno popolosi, ma ci sono comunque degli aggiustamenti per garantire che ci sia un’equa rappresentanza. Il paese che ha più seggi è la Germania, con 96, seguita dalla Francia (74), dal Regno Unito e dall’Italia entrambi con 73. I paesi con meno seggi sono Cipro, Estonia, Lussemburgo e Malta con 6 seggi ciascuno.

Comunali
Oltre alle elezioni europee e a quelle regionali in Piemonte e in Abruzzo, domenica 25 maggio si vota anche per il rinnovo di diversi consigli comunali. Il voto in questo caso interessa 16,9 milioni di elettori e 3.918 comuni. La scheda in questo caso è di colore azzurro e la modalità di elezione variano a seconda del numero di abitanti.

Comuni sopra i 15mila abitanti – Si può votare per una lista, direttamente per un candidato sindaco barrando il suo nome e volendo in aggiunta una lista collegata (o non collegata, nel caso di “voto disgiunto”), esprimendo un voto di preferenza indicando il nome di un candidato consigliere comunale sulla riga in corrispondenza della lista di cui fa parte fino a 2 candidati purché di sesso diverso. È previsto il ballottaggio nel caso in cui nessun candidato a sindaco raggiunga il 50 per cento più uno dei voti. Tra i comuni interessati ci sono Firenze, Bari, Perugia, Bergamo, Padova, Modena, Reggio Emilia, Prato, Pavia e Ferrara.

Comuni con meno di 15mila abitanti – Si può votare per una lista, direttamente per un candidato sindaco barrando il suo nome e volendo una lista collegata, indicando una preferenza sulla riga in corrispondenza della lista di cui fa parte il candidato consigliere comunale fino a 2 candidati purché di sesso diverso nei comuni tra 5mila e 15mila abitanti, in quelli sotto i 5mila si può esprimere una sola preferenza. In caso di parità tra i due candidati a sindaco più votati si procede al ballottaggio.

Scrutinio
Lo scrutinio dei voti per il Parlamento europeo avrà la precedenza e inizierà alle 23 di domenica 25 maggio, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto. Lo scrutinio delle regionali e delle comunali inizierà solo il giorno seguente, lunedì 24 maggio, alle due del pomeriggio. In Piemonte e in Abruzzo sarà data la precedenza allo scrutinio delle schede elettorali delle regionali.

Ballottaggio

Nei Comuni con più di 15.000 ab. è eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno).Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare la seconda domenica successiva per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti(ballottaggio).In caso di parità di voti al primo turno, verrà ammesso al ballottaggio il candidato alla lista più votata(maggiore cifra elettorale) e, in caso di ulteriore parità, verrà ammesso il più anziano di età (gli stessi criteri saranno usati in caso di parità nel ballottaggio).
Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.
Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l’insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi.
I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.

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Attualità

Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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