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Elezioni Provinciali 2016 – Ecco i nuovi consiglieri
Questo il dato che viene fuori dalle urne riferite alla ricomposizione dei consiglieri provinciali.
A votare sono stati 1216 consiglieri e sindaci su 1289, ovvero oltre il 94% degli aventi diritto.
Stamane lo spoglio delle schede e la nascita del nuovo consiglio che sederà (riforme e amministrative 2017 permettendo) per il prossimo biennio sugli scranni del l’assise provinciale.
In campo 6 liste per un totale di 63 candidati: Irpinia Bene Comune, Unione di Centro, Avellino Popolare, Moderati per l’Irpinia, Proposta Civica per l’Irpinia e Partito Democratico.
Gli amministratori chiamati al voto erano 1289.
Ecco i dati definitivi con i nomi dei Consiglieri provinciali eletti:
Avellino Popolare
Giovanni Romano
Partito Democratico
Luigi Tuccia, Raffaele Vito Farese, Gianluca Festa, Caterina Lengua, Enza Ambrosone
Proposta Civica per l’Irpinia
Fausto Picone,Marino Sarno
Moderati per l’Irpinia
Franco Di Cecilia, Girolamo Giaquinto
Unione di Centro
Luigi D’Angelis, Vito Pelosi
Avellino Popolare: 6782 voti.
Partito Democratico: 34528 voti.
Proposta Civica per l’Irpinia: 12912 voti
Irpinia Bene Comune: 4458 voti
Moderati per l’Irpinia: 18445 voti.
Unione di Centro: 17088 voti.
Comuni con popolazione compresa tra 0 e 3mila abitanti
“Avellino Popolare” : 72
“Partito Democratico” : 232
“Proposta Civica per l’Irpinia” : 110
“Irpinia Bene Comune” : 31
“Moderati per l’Irpinia” : 118
“Unione di Centro” : 137
Comuni con popolazione compresa tra 3mila e 5mila abitanti
Avellino Popolare : 14
Partito Democratico : 79
Proposta Civica per l’Irpinia : 30
Irpinia Bene Comune : 24
Moderati per l’Irpinia : 60
Unione di Centro : 49
Comuni con popolazione compresa tra 5mila e 10mila abitanti
Avellino Popolare : 11
Partito Democratico : 38
Proposta Civica per l’Irpinia – 22
Irpinia Bene Comune – 2
Moderati per l’Irpinia – 28
Unione di Centro – 21
Comuni con popolazione compresa tra 10mila e 30mila abitanti
“Avellino Popolare” – 4
“Partito Democratico” – 31
“Proposta Civica per l’Irpinia” – 14
“Irpinia Bene Comune” – 0
“Moderati per l’Irpinia” – 28
“Unione di Centro” – 21
Comuni con popolazione compresa tra 30mila e 100mila abitanti
“Avellino Popolare” – 2
“Partito Democratico” – 22
“Proposta Civica per l’Irpinia” – 2
“Irpinia Bene Comune” – 3
“Moderati per l’Irpinia” – 1
“Unione di Centro” – 3
Attualità
Liste di attesa: i soliti proclami
Il governo Meloni agli inizi dell’estate scorsa sbandierò (vedi il mio articolo pubblicato da “Il Confronto, Rivista on line) ai quattro venti il programma con il quale avrebbe ridotto, in tempi rapidi, le liste di attesa. L’allarme è lanciato dalpresidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il quale mette a fuoco il ritardo nell’approvazione dei decreti attuativi previsti dal DL 73/2024 sulle liste d’attesa, convertito dalla Legge 107/2024″. Sin ad ora, è stato adottato solo 1 dei 6 decreti attuativi. La riforma prevede un’integrazione del Cup delle strutture pubbliche con quelle accreditare dal SSR per migliorare le prenotazioni e l’offerta agli utenti, ed una nuova metodologia per individuare il fabbisogno reale del personale,passaggio fondamentale per le assunzioni, decreti ancora di là da venire. A fronte di tanti proclami estivi, non si comprende come potrebbero essere azzerate le liste di attesa se mancano circa 4 mila medici di Medicina di Emergenza-Urgenza (MEU). Circa 1033 medici hanno lasciato i PS, 467 nuovi ingressi coprono appena il 45% di medici dedicati a questo reparto. Per coprire i turni si è provveduto all’utilizzo di medici di altri reparti (29%), contratti atipici (54%), specializzandi di emergenza urgenza (32%), cooperative (28%), i medici non MEU comandati dalla direzione (20%). La tragica realtà è sotto i nostri occhi, il Tribunale dei diritti del malato ha denunciato che almeno 300 mila persone hanno atteso 3 giorni prima di avere un posto letto. L’amarezza delle parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sono rilanciate dall’Agenzia Ansa: “le riforme annunciate restano un esercizio retorico se non tradotte in azioni concrete, mentre il raggiungimento di risultati parziali è solo una magra consolazione politica, priva di reali benefici per la società”, (Redazione Ansa, 29 gennaio 2025).
Attualità
Marco La Carità nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania in quota Forza Italia
Napoli, 30 gennaio 2025 – Marco La Carità, Consigliere Comunale di Ariano Irpino, è stato nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania, incarico di rilievo all’interno dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
La nomina, firmata dal Presidente Carlo Marino, si inserisce in un’ottica di rafforzamento della governance dell’ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire un maggiore coinvolgimento nella fase istruttoria e operativa dell’Associazione.
Marco La Carità assumerà questo ruolo in quota Forza Italia, rappresentando il partito all’interno dell’organo esecutivo regionale. La sua esperienza amministrativa e il suo impegno politico saranno fondamentali per affrontare le sfide dei Comuni campani e promuovere soluzioni efficaci per il territorio.
“Sono onorato di questa nomina e pronto a mettere a disposizione le mie competenze per supportare i Comuni della nostra Regione”, ha dichiarato La Carità.
Forza Italia conferma così la sua presenza attiva in ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire una rappresentanza forte e incisiva per gli amministratori locali.
Attualità
GAP Nord – Sud e Regionalismo Differenziato
A Cercola, in provincia di Napoli, prosegue il dibattito di Città Futura, ubicata in C.so Domenico Ricciardi 261, sul rilancio della Questione Meridionale e delle sperequazioni tra le due aree del paese. All’incontro di domenica 2 febbraio 2025 alle ore 11,00 parteciperà il Senatore Peppe De Cristofaro di Sinistra Italiana, il Consigliere Comunale di Città Futura Marco Picardi, il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese e il giornalista e saggista Salvatore Lucchese, Direttore Responsabile della rivista laica e progressista “Meridione/Meridiani”
il Sud ha avuto, negli ultimi due anni, una crescita del PIL superiore al Nord ma, in realtà, i meridionali vivono con il reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. Hanno servizi pubblici inadeguati, molto costosi, poco frequenti, in particolar modo in provincia, scarsamente calibrati ai bisogni che li costringe a rivolgersi al privato. Inoltre la crescita dell’occupazione al Sud, così come ha ribadito lo Svimez, è basata sul lavoro “cosiddetto povero” con un salario da part time ma, che, in realtà, impegna il lavoratore full time senza la possibilità di un progetto di vita futura e privo di sufficienti garanzie per la sua incolumità psico-fisica.
Siete tutti invitati
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