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Attualità

Elezioni Segretario PD-Bonaccini: quando la coerenza non è una virtù

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Cambia il tempo, cambiano le condizioni e Bonaccini,

presidente dell’Emilia Romagna, muta di pensiero.

Ieri, in compagnia del Veneto e della Lombardia,

riteneva indispensabile l’immediata messa in atto

dell’autonomia regionale differenziata, oggi, che

studia da segretario del PD, storce il naso e si

contrappone alla proposta del ministro leghista

Calderoli. Forse la resipiscenza di Bonaccini è una

mossa fatta ad arte? Vuole accaparrarsi i consensi

della sinistra del partito al fine di essere eletto

segretario del PD? Sino a ieri concordava, in modo

completo, con Calderoli e Salvini ed affermava che

l’Emilia Romagna ha servizi efficienti in quanto ha

saputo investire in modo proficuo le risorse finanziarie

fornite dallo Stato Centrale. Non si è sentita la sua

voce sul tema della spesa storica che, ancor oggi,

consente al Nord di drenare cospicue risorse

economiche a discapito del meridione.

Né sul fatto che fosse indispensabile consentire a 20

milioni di persone di essere trattati alla pari dei

cittadini del Centro-Nord. Ancor oggi, come ieri, i

meridionali sono obbligati ad emigrare per farsi curare

oppure per lavorare. Né sulla proposta leghista di

realizzare l’autonomia regionale differenziata senza

che prima fossero definiti i Livelli Essenziali di

Prestazioni (LEP), indispensabili a rendere uniformi i

diritti di cittadinanza su tutto il territorio nazionale. Né

ha fatto sentire il suo dissenso sulla mancata ed

integrale erogazione del 40% delle risorse finanziarie

della spesa pubblica allargata, previste per legge, al

Meridione, indispensabile a dotarlo di infrastrutture

moderne per metterlo al passo con il resto del paese.

Né si è sentito la sua voce sull’integrale erogazione

dell’80% dei Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC),

assegnati dalla UE al Meridione e dirottati verso il

Nord, bulimico e sprecone. La coerenza non è una

virtù, per un posto al sole si fa il triplo salto mortale.

Così fan tutti e si manda al macero l’Unità e la

coesione territoriale del paese.

Attualità

Auto fuori strada in pieno centro ad Ariano. Solo tanta paura per un padre e suo figlio minorenne

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I Vigili del Fuoco del Distaccamento di Grottaminarda sono intervenuti ieri, 30 Marzo, intorno alle ore 17:00 in Viale dei Tigli, ad Ariano Irpino, per il recupero di un’auto fuori dalla sede stradale.

L’incidente ha coinvolto un’auto, con a bordo un padre e suo figlio minorenne, che fortunatamente non hanno riportato alcun danno fisico, sebbene abbiano vissuto momenti di paura. I due non hanno necessitato di essere trasportati in ospedale.

Sul posto, i Vigili del Fuoco, hanno messo in sicurezza l’area. Successivamente, per il recupero del veicolo, è intervenuta un”autogru’ di una azienda privata. Presenti anche i Carabinieri, il 118 e la Polizia Municipale di Ariano Irpino, che hanno collaborato per garantire la sicurezza e la gestione della viabilità.

Fonte: Irpinianews

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Attualità

Abuso edilizio e gestione illecita di rifiuti. Denunciato 77enne di Ariano

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In linea con le decisioni assunte durante l’incontro tenutosi qualche mese fa presso il “Polo Giovani” della Diocesi di Avellino, tra Prefettura, Procura e rappresentanti dell’Arma, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino ribadisce il proprio impegno nella tutela ambientale. L’attività si concretizza attraverso un costante controllo del territorio per contrastare i reati ambientali, con interventi tempestivi e coordinati volti a garantire la salvaguardia del territorio e la sicurezza della collettività.

Nello specifico questa mattina, i Carabinieri della Stazione di Ariano Irpino, a seguito di una attività di controllo inerente l’abusivismo edilizio e la corretta gestione dei rifiuti, hanno denunciato un 77enne del posto, ritenuto responsabile di violazioni in materia ambientale.

In particolare, i militari hanno accertato che l’uomo aveva realizzato, in località sismica, un capannone in lamiera grecata in ferro di circa 60 mq, dove all’interno sono stati rinvenuti rifiuti di natura meccanica ed elettrica, in assenza delle obbligatorie e necessarie autorizzazioni.

A seguito delle irregolarità riscontrate, il soggetto è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Benevento, per abuso edilizio, gestione illecita di rifiuti, realizzazione di opere in località sismica senza autorizzazione e ricettazione.

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Attualità

La fuga degli infermieri dal SSN

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Diminuiscono gli infermieri, molti lasciano altri vanno in pensione. I turni massacranti scoraggiano i giovani ad intraprendere la professione, vanno deserti i concorsi nel pronto soccorso mentre quelli in servizio non vogliono essere assegnati a questo reparto. Mancano tra i 20 e 27 mila infermieri necessari a riempire i posti dell’assistenza territoriale e delle case di comunità, nel 2024 la popolazione italiana era composta dal 14,4% di over 65 e si presume che nel 2050 salirà al 18,9%. Il grido di allarme è lanciato dal presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che trae i dati dal ministero della salute: nel 2022 era in servizio 302 mila infermieri, 268 mila nel SSN la restante parte in strutture assimilabili. Tra il 2020 e 2022 hanno lasciano il lavoro 16.192 e nel solo 2022 sono andati via 6.651 un andamento che non accenna a diminuire acuito dal fatto che 78 mila infermieri nel 2022 aveva più di 55 anni altro 22% è tra l’età 50-55, senza considerare che i salari in Italia sono i più bassi d’Europa, non solo per gli infermieri ma per tutte le categorie di lavoratori.

L‘esistenza di venti Sistemi Sanitari Regionali (SSR) nel nostro Paese, ha creato grosse disomogeneità, infatti, in Italia, in media, ogni 1000 abitanti sono presenti 5,1 infermieri con grosse differenze tra le varie regioni: la Liguria ha 7,1 infermieri ogni 1000 abitanti, la Campania 3,83, quest’ultimo dato riferibile a tutte le regioni del Sud. Le proposte di Cartabellotta riguardano l’aumento dei salari, l’offerta di alloggi con costi calmierati, la possibilità di parcheggi gratis, aggiornamento costante del personale con le nuove tecnologie, la sicurezza sul posto di lavoro, la riduzione dei turni massacranti, a volte anche due notti di 12 ore consecutive che generano fenomeni di burnout. Va garantita l’incolumità degli operatori della sanità con presidi stabili delle forze dell’ordine, devono essere aperti e non chiusi nuovi reparti di pronto soccorso, al fine di evitare che i pochi funzionanti siano sovraffollati fatto che provoca ingiustificabili aggressioni verbali e fisiche nei confronti del personale (fonte giornale Avvenire del 24 marzo 2025, articolo di Vito Salinaro).

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