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Emergenza Covid-19 Ad Ariano i cittadini vittime delle decisioni dell’ASL e della Regione

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In queste ultime ore la paura del contagio torna ad essere il tema principale delle discussioni dopo che gli ultimi bollettini emessi dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di  Portici hanno evidenziato un innalzamento dei contagi della popolazione del tricolle e hanno indotto il governatore De Luca  a dichiarare che ad Ariano Irpino “c’è un problema“. Oramai è una questione pubblica la maldestra gestione dell’emergenza da parte dei vertici avellinesi dell’ASL, che sin  dal sorgere dei primi casi, hanno evidenziato un eccesso di superficialità mista ad incompetenza che ha portato la città di Ariano a confrontarsi con una nuova possibilità di essere colpita da ulteriori misure restrittive, per negligenza di chi, ricopre ruoli delicati all’interno di strutture pubbliche e non per colpe da ascrivere alla popolazione arianese che si è sempre distinta, fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, per senso di responsabilità e rispetto delle norme introdotte dagli organi preposti alla gestione della questione contingente. Negli ultimi giorni ad Ariano si è innescata una caccia al “positivo” quasi come se fosse colpa di chi è stato contagiato, a sua insaputa, e non di chi  invece avrebbe dovuto salvaguardare la salute dei cittadini. Se i vertici dell’Azienda Sanitaria, nell’immediatezza dell’emergenza, avessero intrapreso una serie di provvedimenti tali da individuare rapidamente le persone venute a contatto con possibili casi da Covid-19 e ad applicare loro le misure previste, forse oggi il nostro unico problema sarebbe stato quello di concertare le aperture delle attività commerciali chiuse per decreto. Invece a due mesi esatti dalla conclamata pandemia, ci ritroviamo al punto di partenza con la possibilità di essere nuovamente”reclusi” nel perimetro cittadino e a subire passivamente le decisioni del governatore della Campania, che per una sua grave mancanza, ha tardivamente preso coscienza della scellerata gestione dell’emergenza sanitaria da parte dei vertici dell’ASL di Avellino. E’ sotto gli occhi di tutti che  anche al Moscati la gestione è stata quanto mai deficitaria ed è notizia delle ultime ore di un nuovo caso di positività al Covid-19 tra i dipendenti dell’ospedale avellinese e del malfunzionamento di alcune apparecchiature del laboratorio aziendale di analisi cliniche, le stesse che giornalmente forniscono ai dirigenti dell’ASL i dati relativi ai casi sottoposti ai test. Sempre in riferimento al Moscati di Avellino, non si hanno notizie se il personale esposto al contagio sia stato posto in quarantena e se si è provveduto a predisporre protocolli di sicurezza sia per il personale sia per i pazienti, in vista della ripresa delle attività ordinarie. Come è accaduto per Ariano, anche ad Avellino l’Azienda Ospedaliera è stata identificata dalla maggior parte dei cittadini, come possibile focolaio di infezione, a conferma della scellerata gestione dell’emergenza sanitaria che ci ha condotti ad avere numeri simili alla  martoriata Lombardia. A questo punto la magistratura ha elementi a disposizione per intervenire e chiedere tutta la documentazione necessaria per fare chiarezza sulla gestione e su eventuali responsabilità, tenendo conto che ad Ariano, cittadina di 22000 abitanti, il numero dei contagiati e dei deceduti risulta essere in percentuale tra i più alti d’Italia.

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Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga

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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”

L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.

Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.

La formula è molto coinvolgente:

– 1^ FASE REGIONALE. 

FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.

MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.

MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.

– 2^ FASE NAZIONALE

Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.

Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.

Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.

Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio  – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino. 

Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.

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Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.

Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.

La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.

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Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità

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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.

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