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Emergenza Covid-19 Fase 2: resto al Sud e ricomincio da me!

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In questo periodo di emergenza, nel giro di pochi giorni, molte aziende si sono attivate col “lavoro a distanza”, definito anche “telelavoro” o “smart-working”, che ha consentito di portare avanti molte attività lavorative (artt. da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81). I lavoratori da casa sono raddoppiati, passando dal 5 al 10%, ma siamo ancora lontani dalla media europea che posiziona questo modo intelligente di lavorare al 25-30%. Da questo emerge che il “lavoro a distanza”, rivalutato in un periodo di emergenza, può essere inteso come opportunità di sviluppo territoriale perché sicuramente in crescita. Quali le opportunità per incentivare il “lavoro a distanza” per il nostro territorio? Per una valutazione corretta, è necessaria una breve analisi della popolazione arianese, perché le opportunità variano in funzione delle fasce d’età.

Popolazione residente ad Ariano per classi d’età

https://www.tuttitalia.it/campania/18-ariano-irpino/statistiche/

Il prospetto indica che la fascia di popolazione degli ultrasessantenni cresce negli anni, di conseguenza cresce la domanda dei servizi a loro destinati. Questa emergenza ha fatto emergere che attualmente la risposta di servizi per questa fascia di popolazione, non è del tutto adeguata e per questo rappresenta la vera opportunità di rilancio territoriale dal punto di vista economico e sociale. I bisogni di questa popolazione sono i più disparati e prevedono consegne a domicilio di farmaci, cucina d’asporto, spesa giornaliera, collaborazione domestica, infermieri, ecc..
Il resto della popolazione, “popolazione attiva” 19-65, è composta da coloro i quali detengono l’ offerta destinata a tutti, compreso se stessi. In questa fascia troviamo i titolari di attività esistenti, professionisti e commercianti che per rilanciare la loro attività devono chiedersi: come posso raggiungere a distanza i miei potenziali clienti? Cosa devo fare per adeguare la mia offerta alle loro necessità? Nella risposta a questa domanda, si colloca l’opportunità di rilancio per le attività esistenti in termini economici e sociali. All’interno di questa fascia troviamo anche i giovani in cerca di prima occupazione che, per realizzare i loro progetti, necessitano di liquidità. Per questi giovani, se non sono titolari di alcuna attività e hanno un’età compresa tra 19-46 anni, lo strumento finanziario a disposizione si chiama “Resto al Sud”, ed è rivolto ai residenti nel Mezzogiorno. Invitalia è il referente (https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/resto-al-sud), e previa iscrizione al suo sito, mette a disposizione tutti gli strumenti utili per realizzare un progetto di sicuro successo, purché in linea con la domanda di mercato. Le domande si redigono on line e ci si può avvalere dell’aiuto di tutor esperti e di web-binar a titolo gratuito, per redigere il business plan. L’importo massimo ammesso al finanziamento (50.000 €) varia in funzione del progetto ammesso (ma la cifra può essere innalzata in base al numero di persone coinvolte nel progetto). Il finanziamento se approvato (60 giorni) viene accreditato in Banca in 2 tranche e prevede 35% a fondo perduto e la restituzione del restante 65% in rate mensili senza interessi nei 10 anni successivi (decorrono 2 anni dopo inizio attività). Esempi di alcune attività di successo legate alla domanda di mercato: cohousing, catering occasionale o continuativo, produzione pasta fresca o prodotti biologici locali, cooperativa di servizi per assistenza domiciliare, ecc.. Di sicuro successo inoltre, tutte le iniziative del settore manifatturiero.

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Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga

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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”

L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.

Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.

La formula è molto coinvolgente:

– 1^ FASE REGIONALE. 

FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.

MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.

MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.

– 2^ FASE NAZIONALE

Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.

Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.

Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.

Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio  – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino. 

Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.

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Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.

Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.

La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.

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Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità

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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.

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