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Emergenza Covid-19 Giuseppe Morsa, Segretario Provinciale FIOM: un osservatorio permanente per i diritti dei lavoratori

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Laurea in Sociologia, il Segretario provinciale della FIOM-CGIL di Avellino, Giuseppe Morsa, ha indossato i panni sindacali per affrontare, in Irpinia, dismissioni, fallimenti e abbandoni. Tutti effetti del decennio della crisi iniziata nel 2008, che ha devastato il già fragile tessuto industriale nel territorio irpino “tracciato” dal sisma di 40 anni fa.

Una delle questioni urgenti, oggi più che mai, è la politica di prevenzione…

Cercheremo di spingere gli enti preposti e Confindustria,perché attuino una vera politica di prevenzione. Punteremo a far eleggere le RLS (Rappresentati lavoratori per la sicurezza) in tutti gli stabilimenti metalmeccanici. Il Sindacato deve camminare di pari passo con la salvaguardia del lavoro, dialogando con le Associazioni dei datori di lavoro, affinché vengano condivise tutte le azioni necessarie. A maggior ragione in questa fase, in cui la pandemia impone ritmi, tempi, decisioni.

L’economia del Sud, soprattutto in provincia di Avellino, è particolarmente fragile. Se pure ha meno da perdere dalla chiusura imposta, rispetto al Nord, potrebbe non riprendersi. È una fotografia inesatta?

Occorre elaborare strumenti che permettano monitoraggio e controllo della messa in sicurezza nelle aziende. Un’idea potrebbe essere quella di costituire un osservatorio permanente, insediato presso la Prefettura di Avellino, a cui prendano parte i rappresentanti delle istituzioni demandate al controllo della sicurezza sul lavoro e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, con il compito di vigilare sulla corretta applicazione dei protocolli di sicurezza. Valido sia per le piccole, che medie aziende. Il virus che sta mettendo in discussione il mondo intero è “democratico”? È indispensabile omogeneità nella gestione di questa complicata emergenza sanitaria, anche perché è dimostrato che il virus in questo senso è democratico, può colpire tutti. La sospensione delle produzioni è stata opportuna, oltre che necessaria.

La sospensione ha danneggiato i lavoratori allo stesso modo che i datori di lavoro?

La sospensione delle produzioni doveva e deve servire, a mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari per la messa in sicurezza degli stabilimenti, metalmeccanici per quanto mi compete, ma anche per evitare che in questi giorni il virus continui la sua diffusione a causa degli assembramenti nonché di socialità, che possono avvenire sui luoghi di lavoro. Necessaria considerato che alcune Autorità hanno predisposto la quarantena fiduciaria ai lavoratori entrati a contatto con cittadini dei comuni posti in quarantena. In questo senso, occorre maggiore omogeneità nelle disposizioni da parte delle Autorità competenti. La salute delle lavoratrici e dei lavoratori, deve avere la precedenza su qualsiasi altra cosa. La Fiom Cgil, è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori che continueranno le produzioni per garantire il rispetto delle norme di sicurezza sancite nel protocollo firmato nei giorni scorsi.

La pandemia ha evidenziato difficoltà esistenti nel lavoro, nei metodi, nelle filiere, nonché relazionali, tra sindacato e datori di lavoro, industriali. Il decreto del governo “Cura Italia”, recita i dati INPS sugli ammortizzatori sociali, finalizzati a circa 20 milioni di lavoratori. Qual è la situazione in provincia di Avellino?

Parto dalla seconda premessa della domanda. Noi conosciamo i dati provinciali: 10.000 le domande attinenti alla CIG (Cassa integrazione guadagni). Non possiamo conoscere la realtà nelle piccole aziende, quelle per intenderci, che occupano da 2 a 50 dipendenti, e sono circa 150 in Irpinia, in quanto sprovviste di RSU (Rappresentanza sindacale unitaria). Non ci sono riferimenti sindacali. E questo è un problema che abbiamo in evidenza nell’agenda operativa. Per quanto riguarda le difficoltà relazionali, va detto in primis che la politica dovrebbe svolgere il ruolo, importante, di mediatore e solutore delle problematiche insorgenti. Aziende produttrici di beni non essenziali quindi escluse dall’elenco dei codici attività indicati dal DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) non hanno sospeso l’attività. Alla pari di aziende irpine impegnate in produzioni direttamente collegate alle forze armate. La politicizzazione in azienda ha prevalso, infatti la sospensione è durata qualche giorno, il tempo di effettuare test rapidi ai lavoratori. Questo non fa diventare l’azienda un modello da seguire.

La pandemia ha provocato ogni tipo di lamentela:non ultima quella relativa alla comunicazione, quindi trasparenza tra Autorità preposte e Organizzazioni Sociali. Nei rapporti con la Direzione ASL avete riscontrato difficoltà?

È più agevole il dialogo con le Associazioni Industriali. Per quanto riguarda la filiera di comando dal Parlamento verso la periferia decisionale, non entro nel merito. Ritengo che i ruoli siano fondamentali a prescindere. Ancor di più se sono accompagnati dalla consapevolezza, senza invasione di campo. Troppi virologi improvvisati, economisti della domenica, troppi politici, presunti tali.

Ce la faremo?

Insieme ce la faremo: la gente del Sud ha mostrato disciplina, senso della comunità, consapevolezza che insieme possiamo farcela. Stando a casa, uscendo con attenzione, utilizzando la tecnologia.

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Papa Francesco: coesione e non divisione, l’invito rivolto ai potenti del mondo inclusa la Meloni

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La morte di Papa Francesco segna il passaggio verso un’era nuova della chiesa. La persona umana è il fulcro ed il motore del nuovo mondo, non vocato solo alla logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e delle risorse del pianeta, ma alla ricerca costante di un equilibrio che dia voce e dignità agli ultimi ed ai paesi più poveri, oppressi da gravosi debiti verso gli Stati ricchi. Un’ideale raccomandazione rivolta ai potenti del mondo presenti in Piazza San Pietro e intervenuti per la celebrazione dei funerali di Papa Francesco, di non escludere ma di includere, di ascoltare e decidere con provvedimenti equi che tengano conto di tutte le parti in gioco. La politica deve produrre coesione e non divisione, questo l’invito che dovrebbe essere accolto dalla Meloni, concentrata con il suo governo ad approvare lo Spacca Italia, provvedimento scellerato che ratifica le disuguaglianze per legge esistenti tra le due aree del paese, preclude a 20 milioni di meridionali i diritti civili e di cittadinanza declinati dalla Costituzione, mette la pietra tombale sulla Questione Meridionale, mai affrontata e mai risolta.Il parlamento italiano accolga le parole di Papa Francesco e crei le condizioni affinché si avvii il Paese verso la riunificazione socio-economica mairealizzata e forse, mai voluta.

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Confesercenti, Marinelli: bonus contro il caro energia per famiglie e imprese irpine

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“Novità positive per negozi e attività produttive irpine, oltre che per le famiglie, con l’approvazione del “decreto bollette”, per contrastare la nuova impennata delle tariffe elettriche, che sta mettendo ancora una volta a dura prova i bilanci di imprese e cittadini”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale della Confesercenti di Avellino.

“Il provvedimento – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – prevede che il bonus sociale elettrico venga ampliato per tre mesi agli utenti domestici con Isee fino a 25mila euro, che riceveranno un contributo da 200 euro. Un aiuto  spetterà anche alle aziende “energivore” – con potenza impegnata superiore a 16,5 kW – e alle Pmi vulnerabili. Attualmente il bonus sociale bollette prevede che il cittadino o il nucleo familiare abbia diritto al contributo con un Isee non superiore a 9.530 euro per famiglie con massimo 3 figli a carico (20.000 euro per quelle numerose con almeno 4 figli). Per coloro che già percepiscono il sostegno, il contributo potrà arrivare fino a 500 euro.

Alle microimprese e ai clienti vulnerabili (ultra 75enni, disabili e chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o ha gravi problemi di salute) del sistema a tutele graduali viene consentito di essere inseriti in un mercato controllato, e non in quello libero, anche alla cessazione del servizio il 31 marzo 2027. Stop anche al pignoramento degli immobili dei soggetti vulnerabili con il blocco delle esecuzioni immobiliari sulla prima casa per debiti condominiali sotto i 5.000 euro.

È poi previsto un “salvagente” per le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025, saranno esclusi dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla manovra, cioè sui compensi non monetari erogati sotto forma di beni e servizi offerti dal datore di lavoro ai dipendenti per integrare la retribuzione principale, come buoni pasto, polizze assicurative, misure sociali aziendali”.

Gli interventi annunciati e introdotti – conclude Marinelli – sono sicuramente utili e ormai attesi da tempo, ma occorrono ulteriori misure, come più volte evidenziato, più inclusive e soprattutto strutturali. Per cominciare è necessario alleggerire anche gli oneri di sistema delle imprese con potenza disponibile fino a 16,5 kilowatt, che sono peraltro di più piccole dimensioni, che hanno pesantemente risentito in questi anni dell’incremento dei valori delle materie prime energetiche”.

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FIERA DI VENTICANO – D’Agostino (FI): Qui l’Irpinia che resiste e innova

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Avellino, 24 apr – “Oggi ho partecipato con interesse all’inaugurazione della 46^ Fiera Campionaria di Venticano, un evento che non è solo una vetrina, ma una parte pulsante dell’Irpinia e del Mezzogiorno. Con oltre 140 espositori e un padiglione dedicato al Made in Italy, la Fiera celebra l’agricoltura, l’enogastronomia e l’artigianato di qualità del Centro-Sud, dimostrando che le aree interne possono essere motore di sviluppo.

Ho incontrato produttori determinati, storie di passione e sacrificio che incarnano lo spirito di un Sud che non si arrende e punta all’eccellenza. La loro energia è la prova che, anche in territori spesso marginalizzati, l’imprenditoria di qualità può crescere e competere.

Una delle proposte più interessanti emerse oggi è la trasformazione del quartiere fieristico in un hub di servizi per la Valle del Calore. Un’idea strategica, che condivido pienamente, per valorizzare le risorse locali e attrarre investimenti. Come sindaco e imprenditore, sono convinto che iniziative come questa siano importanti per creare lavoro, contrastare lo spopolamento e unire tradizione e innovazione.

Grazie alla Pro Loco Venticanese, ai volontari e a tutti coloro che rendono possibile questa manifestazione. La Fiera di Venticano non è solo un evento, è un simbolo di speranza e un modello per l’Irpinia.”

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