Attualità
Emergenza Covid-19 L’assistenza sanitaria deve essere solidale, universale e pubblica
La pandemia Covid-19 ha messo in evidenza ciò che già tutti sapevano: la sanità italiana, solidale e universale, non può essere di competenza delle regioni. Non ci può essere una sanità di serie A e una di serie B, a seconda delle regione nella quale si vive, anche se nella lotta contro il Covid-19, la sanità lombarda, che doveva essere la prima della classe, si è dimostrata una sanità di serie C. La pandemia ci ha anche insegnato che la sanità, oltre che essere pubblica, deve avere una forte presenza sul territorio e deve puntare soprattutto sulla prevenzione. La destra, bisogna sempre ricordarlo, era ed è dalla parte del profitto, dalla parte dei più ricchi, dalla parte di quegli imprenditori che pur inneggiando al privato, puntano alle convenzioni con il pubblico, da dove attingono i loro lauti profitti: la teoria sposata dalla destra, è quella di privatizzare i profitti e socializzare le perdite. La lotta al coronavirus non rende economicamente e quindi il privato l’ha lasciata al pubblico e dove il pubblico è carente, come in Lombardia, è carente di conseguenza, anche la lotta alla pandemia. Il centro sinistra deve fare autocritica: nel 2001 la modifica del Titolo V della Costituzione avrebbe dovuto servire a tagliare l’erba sotto i piedi della Lega Nord e portare il nostro Paese ad avvicinarsi a uno Stato federale, dando più autonomia e poteri alle regioni. Niente di più sbagliato! Il concime dell’autonomia, ha fatto invece crescere l’erba sotto i piedi della Lega Nord e quell’erba è gramigna, molto dannosa e infestante. Se la sinistra fa una politica di destra, è quest’ultima che vince e difatti, alle elezioni del 2001, vinsero i partiti della destra. Dobbiamo tornare indietro: la storia d’Italia è la storia dei suoi 8.000 Comuni. Ci siamo accorti che le regioni, che dovevano essere enti di indirizzo, che dovevano legiferare, passo dopo passo, stanno diventando enti di gestione? È il denaro che da il potere. Nel recente passato si è teorizzato che le province erano enti da sopprimere ed era così sbagliato, che non solo non si sono soppresse, ma ancor peggio, si è soppressa l’elezione diretta dei consiglieri provinciali. Non potremmo invece pensare di sopprimere le regioni? Dopotutto, nonostante le regioni fossero nella nostra Costituzione già nel 1948, i primi consigli regionali furono eletti soltanto nel 1970 e nessuno, prima, ne aveva sentito la mancanza. Una sanità nazionale potrebbe riequilibrare i servizi sanitari tra nord e sud e rafforzare l’assistenza sanitaria pubblica, che è l’unica che garantisce a tutti la salute.
*Sen. Aleandro Longhi, già componente della Commissione sanità e Segretario della Commissione d’inchiesta sul servizio sanitario del Senato
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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