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Emergenza Covid-19 Sperimentazione dei vaccini: controllore e controllato non possono coincidere

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Siamo tutti chiusi nelle nostre case e non ce la facciamo più, perché certamente questa condizione non è naturale. Hanno detto che dobbiamo stare in lockdown fino al 3 di maggio e forse più e capisco che tante persone vogliano uscire perché si sentono prigioniere, specialmente quelle che vivono in ambienti piccoli. Ma siamo ancora in pericolo, perché questo virus può attaccare il cuore ed è molto pericoloso. Le cardiopatie acute possono derivare da quella che gli immunologi chiamano “tempesta citochinica”, un massiccio rilascio di molecole infiammatorie prodotte dal sistema immunitario, fortemente ‘impegnato’ a lottare contro un’infezione virale. Questa reazione incontrollata, legata a una sovrapproduzione di questi messaggeri chimici prodotti dalla continua attivazione delle cellule immunitarie (linfociti, macrofagi), è pericolosa per la vita, in quanto è responsabile di infiammazione generalizzata, instabilità della pressione sanguigna e deterioramento del funzionamento di diversi organi (insufficienza multiviscerale). I pazienti con Covid-19 ricoverati in terapia intensiva, hanno dimostrato di avere alti livelli ematici in citochine, tra cui interleuchina e Tnf-alfa. Queste molecole infiammatorie potrebbero portare alla morte dei cardiomiociti, cellule muscolari cardiache. Si spera in un vaccino, ma da quello che dice il virologo Giulio Tarro (di fama internazionale, discepolo di Albert Sabin – padre del vaccino contro la poliomelite), un vaccino contro il coronavirus potrebbe essere inutile: “Se il virus ha, come sembra, una variante cinese e una padana, sarà complicato averne uno che funziona in entrambi i casi esattamente come avviene per i vaccini antinfluenzali che non coprono tutto”. Giulio Tarro sostiene anche che: “né per la prima Sars, né per la sindrome respiratoria del Medio Oriente, sono stati preparati vaccini, si è fatto, invece, ricorso agli anticorpi dei soggetti guariti. E che la chiave di volta per tornare verso la normalità è nella messa a punto di una terapia antivirale efficace, “una cura che potrebbe arrivare anche per l’estate. E aggiunge che, troppa gente parla del coronavirus senza avere il supporto dei dati scientifici e senza le giuste conoscenze”. Inoltre, nonostante i vaccini abbiano salvato tante vite e abbiano segnato una svolta nella storia della medicina, ai nostri tempi la loro preparazione ha suscitato delle perplessità. Nel 2018 la Procura di Torino aveva aperto un fascicolo d’inchiesta senza indagati in cui si ipotizzava il reato di “somministrazione di farmaci imperfetti”, dopo la presentazione di un esposto da parte del Codacons. Già nel 2016, erano stati donati migliaia di euro ad una società no-profit di Herrenberg, nelle vicinanze di Stoccarda, denominata AGBUG e.V., per ricercare gli elementi contenuti nei vaccini attuali. La presenza di nanoparticelle è stata anche confermata dagli studi condotti dalla DTU (Technical University of Denmark), Università danese tra le più prestigiose al mondo. I 16 vaccini analizzati sono:

1. Afluria 2015/16 [vaccino antinfluenzale]
2. Bexsero [vaccino antimeningococcosierogruppoB, soggetto a monitoraggio addizionale]
3. Cervarix [vaccino bivalente antipapillomavirus umano]
4. Gardasil [vaccino quadrivaleneantipapillomavirus umano]
5. Gardasil 9 [vaccino 9-valente antipapillomavirus umano]
6. Hexyon [nuovo vaccino esavalente, soggetto a monitoraggio addizionale]
7. Influvac 2016/2017 [vaccino antinfluenzale]
8. Menjugate [vaccino antimeningococcosiero gruppo C]
9. Menveo [vaccino antimeningococco coniugato siero gruppo A, C, W135 e Y+
10. Neis-Vac C [vaccino antimeningococco siero gruppo C]
11. Prevenar 13 [vaccino antipneumococco 13-valente]
12.Rotarix [vaccino antirotavirus]
13. Rotateq [vaccino antirotavirus]
14. Synflorix [vaccino antinfluenzale]
15. Tetanol Pur [vaccino antitetanico]
16. TetanusImpfstoffMérieux [vaccino antitetanico]. Tutti i 16 vaccini verificati contengono piccole tracce di mercurio, nichel, arsenico, uranio, alluminio.
Gardasil, Gardasil 9 e Synflorix, contengono il doppio di alluminio. E infatti il Gardasil da come ci ha spiegato Sigfrido Ranucci a Report, ha prodotto notevoli danni. Una volta i vaccini contenevano il Thimerosal come conservante a base di mercurio, che è molto dannoso per la nostra salute, ma adesso è stato tolto. Le case farmaceutiche sostengono che queste nanoparticelle sono innocue, ma il fisico e bioingegnere Antonietta Gatti (di lei ha detto Elena Cattaneo, “insomma nessun ciarlatano”) non è d’accordo. La dottoressa Gatti sostiene che le nanoparticelle iniettate, a differenza di quelle mangiate o inalate che si espellono, si accumulano nell’organismo. Antonietta Gatti sta collaborando col Dipartimento di Stato a Washington, con la Commissione Uranio Impoverito, del Ministero della Difesa, per le malattie dei nostri soldati in missioni di pace e nei poligoni di tiro. L’alluminio, è introdotto nei vaccini per migliorare la risposta immunitaria o prolungarla nel tempo, in modo da ridurre le dosi di antigene o di evitare il ricorso a un’ulteriore dose. La formaldeide serve a inattivare i virus e alcune tossine. L’alluminio si accumula nel fegato, ossa polmoni, tiroide e cervello. È accertato che il morbo di Alzheimer è correlato anche ad alte quantità di Al nel tessuto cerebrale. Ma qui parliamo di nanoparticelle. Quello che turba però, è che queste nanoparticelle non siano dichiarate. Lasciamo questa disputa agli scienziati, mentre noi cittadini, consapevoli della grande importanza dei vaccini e della loro validità dobbiamo pretendere che la sperimentazione venga effettuata da studiosi indipendenti senza nessuna fretta e non dalle stesse case che producono il farmaco (senza che controllore e controllato coincidano) e che la farmacovigilanza funzioni, perché dai documenti mostrati da Ranucci sui problemi di salute prodotti dal Gardasil, abbiamo visto che non funziona affatto. Noi dobbiamo pretendere che la nostra salute venga al primo posto, prima degli interessi delle multinazionali dei farmaci.

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Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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