Attualità
Emergenza Covid-19 Vittorio Melito sulla proroga della “Zona Rosssa”: ANCORA?!
Il giudice Vittorio Melito, si è espresso in merito alla decisione del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sulla proroga di 48 ore della “zona rossa” per il comune di Ariano Irpino. Queste le sue riflessioni:
Ieri sera, dopo una prima lettura dell’ordinanza di ennesima proroga della “zona rossa”, le mie prime parole in reazione furono le seguenti:”mi riprometto in giornata una riflessione più meditata, anche dopo aver meglio ascoltato le dichiarazioni della Direttrice dell’ASL”.
ANCORA?!
L’ordinanza n. 36 del Presidente della Regione proroga di 48 ore la “zona rossa” di Ariano perché vengano fornite alla popolazione le mascherine che sarà poi obbligatorio indossare nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico del territorio comunale fino al 3 maggio, salvo proroghe.
Chissà se l’Unità di Crisi regionale e la Protezione civile riusciranno in queste 48 ore a contattare ventiduemila abitanti residenti su 185 chilometri quadrati percorsi da circa novecento chilometri di strade comunali e vicinali! Saranno mascherine usa e getta, nel qual caso ne serviranno a dir poco centomila, o riutilizzabili? O saranno distribuite con una sorta di volantinaggio, senza alcuna cautela igienica?
Dal 22 aprile, dunque, all’interno di Ariano bisognerà circolare con le mascherine. Da quel momento si potrà uscire dalla città anche senza. Prima no. Per ora continuiamo a non poter uscire da Ariano senza mascherine, come però potremo fare da giovedì in poi, perché fino ai confini comunali dovremo indossarle, per poi poterle togliere appena arrivati a Pontelosbergo o Ponte Gonnella, ecc.- O la prossima puntata prevede che soltanto gli arianesi saranno obbligati ad indossare le mascherine dovunque vadano, in attesa che vengano date a tutti gli altri campani? Francamente la zona rossa fondata sulla mancanza di mascherine è grottesca: non si può entrare ed uscire da Ariano perché bisogna prima dare agli arianesi le mascherine che saranno obbligati ad indossare ad Ariano, ma non anche dopo che ne saranno usciti, almeno finchè lo stesso obbligo non sarà esteso a tutta la regione.
Ad Ariano da settimane non si vede gente in giro senza mascherine; ce le siamo procurate autonomamente, senza aspettare 40 giorni prima che la Regione improvvisamente scoprisse che sono indispensabili, mantenendoci solo per questo all’obbligo di dimora di massa.
Forse sono stanco e non capisco; ma temo che stavolta sia la Regione ad essere incomprensibile!
Attualità
Liste di attesa: i soliti proclami
Il governo Meloni agli inizi dell’estate scorsa sbandierò (vedi il mio articolo pubblicato da “Il Confronto, Rivista on line) ai quattro venti il programma con il quale avrebbe ridotto, in tempi rapidi, le liste di attesa. L’allarme è lanciato dalpresidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il quale mette a fuoco il ritardo nell’approvazione dei decreti attuativi previsti dal DL 73/2024 sulle liste d’attesa, convertito dalla Legge 107/2024″. Sin ad ora, è stato adottato solo 1 dei 6 decreti attuativi. La riforma prevede un’integrazione del Cup delle strutture pubbliche con quelle accreditare dal SSR per migliorare le prenotazioni e l’offerta agli utenti, ed una nuova metodologia per individuare il fabbisogno reale del personale,passaggio fondamentale per le assunzioni, decreti ancora di là da venire. A fronte di tanti proclami estivi, non si comprende come potrebbero essere azzerate le liste di attesa se mancano circa 4 mila medici di Medicina di Emergenza-Urgenza (MEU). Circa 1033 medici hanno lasciato i PS, 467 nuovi ingressi coprono appena il 45% di medici dedicati a questo reparto. Per coprire i turni si è provveduto all’utilizzo di medici di altri reparti (29%), contratti atipici (54%), specializzandi di emergenza urgenza (32%), cooperative (28%), i medici non MEU comandati dalla direzione (20%). La tragica realtà è sotto i nostri occhi, il Tribunale dei diritti del malato ha denunciato che almeno 300 mila persone hanno atteso 3 giorni prima di avere un posto letto. L’amarezza delle parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sono rilanciate dall’Agenzia Ansa: “le riforme annunciate restano un esercizio retorico se non tradotte in azioni concrete, mentre il raggiungimento di risultati parziali è solo una magra consolazione politica, priva di reali benefici per la società”, (Redazione Ansa, 29 gennaio 2025).
Attualità
Marco La Carità nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania in quota Forza Italia
Napoli, 30 gennaio 2025 – Marco La Carità, Consigliere Comunale di Ariano Irpino, è stato nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania, incarico di rilievo all’interno dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
La nomina, firmata dal Presidente Carlo Marino, si inserisce in un’ottica di rafforzamento della governance dell’ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire un maggiore coinvolgimento nella fase istruttoria e operativa dell’Associazione.
Marco La Carità assumerà questo ruolo in quota Forza Italia, rappresentando il partito all’interno dell’organo esecutivo regionale. La sua esperienza amministrativa e il suo impegno politico saranno fondamentali per affrontare le sfide dei Comuni campani e promuovere soluzioni efficaci per il territorio.
“Sono onorato di questa nomina e pronto a mettere a disposizione le mie competenze per supportare i Comuni della nostra Regione”, ha dichiarato La Carità.
Forza Italia conferma così la sua presenza attiva in ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire una rappresentanza forte e incisiva per gli amministratori locali.
Attualità
GAP Nord – Sud e Regionalismo Differenziato
A Cercola, in provincia di Napoli, prosegue il dibattito di Città Futura, ubicata in C.so Domenico Ricciardi 261, sul rilancio della Questione Meridionale e delle sperequazioni tra le due aree del paese. All’incontro di domenica 2 febbraio 2025 alle ore 11,00 parteciperà il Senatore Peppe De Cristofaro di Sinistra Italiana, il Consigliere Comunale di Città Futura Marco Picardi, il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese e il giornalista e saggista Salvatore Lucchese, Direttore Responsabile della rivista laica e progressista “Meridione/Meridiani”
il Sud ha avuto, negli ultimi due anni, una crescita del PIL superiore al Nord ma, in realtà, i meridionali vivono con il reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. Hanno servizi pubblici inadeguati, molto costosi, poco frequenti, in particolar modo in provincia, scarsamente calibrati ai bisogni che li costringe a rivolgersi al privato. Inoltre la crescita dell’occupazione al Sud, così come ha ribadito lo Svimez, è basata sul lavoro “cosiddetto povero” con un salario da part time ma, che, in realtà, impegna il lavoratore full time senza la possibilità di un progetto di vita futura e privo di sufficienti garanzie per la sua incolumità psico-fisica.
Siete tutti invitati
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