Attualità
Emergenza Covid – Incontro con Antonio, asintomatico
Incontro davanti al bar, aspettando esca il cliente che ha consumato il caffè, un amico, compaesano. Lo conosco da bambino.
Il suo nome è Antonio. Il cognome, certamente importante, viene omesso.
Antonio non è un ragazzino, non frequenta movide, non ha stravizi, da anni ex fumatore; lavora nel settore della comunicazione.
Ha seguito le direttive emanate in merito al contenimento del contagio da Coronavirus.
-Ciao Antonio, come stai? Finalmente ti rivedo..
Ti ringrazio. Sto bene, oggi è il primo giorno di libera uscita (sorride, naso e bocca rigorosamente coperti dalla mascherina).
-Inutile dirti che conosco la tua ‘’disavventura’’..
Già..in una piccola Comunità il passaparola.. (abbassa per un attimo lo sguardo).
-Ehi, guardami. Sono di fronte a te. Prendiamo il caffè, ti va?
Entriamo nel bar. Ordino i due caffè. Antonio si tiene a ben oltre il metro di distanza e confesso che mi sento colpevole. Gustato il caffè, usciamo e ci fermiamo spostandoci dall’ingresso del locale.
Noto con disappunto che altri, pochi, avventori quasi rasentano il muro per stare a distanza ed entrare nel locale! Non sono il solo a notarlo.
-Allora Antonio, è passata e ne sono contento. Ti va di dirmi come è cominciata questa non bella avventura?
Certo. Con te è un piacere, sei il primo che me lo chiede..Un giorno di fine settembre mi sono ritrovato a non sentire più il gusto del cibo. Una sensazione stranissima. Il soffro da anni di rinite allergica. Ho pensato fosse dovuto a questa condizione. Comunque mi reco al lavoro come sempre. Il giorno dopo, la mancanza di gusto (ageusia, ndr) è continuata. L’olfatto invece era lo stesso di sempre.
Una volta a casa ho avvertito sudore e poi freddo. Poi sudore e di nuovo freddo. Avendo letto del virus, di sintomi, ho chiamato il mio medico di base che mi ha suggerito di controllare la febbre e di comunicare il risultato.
Il giorno dopo ancora, è comparsa la diarrea, non molto simpatica a dirla tutta. Per tutto il giorno e per il giorno dopo non riuscivo a frenare lo stimolo. Tu sai quanto io sia pignolo, mascherina, sanificante, niente assembramenti. Ho informato il medico che ha ipotizzato l’esigenza del tampone.
Mi sono sentito sul bordo di un precipizio del quale non vedevo il fondo. Ho avuto paura, ti confesso..
-Immagino. Immagino quali e quanti pensieri, colorati di nero, affollassero la tua mente. Anche per i tuoi familiari, giusto?
Esatto. Ho avuto paura per mio padre che ha patologie molto serie, per mia sorella, per il lavoro e le persone con le quali lavoro, per i loro familiari. Le immagini di cui le televisioni ci hanno bombardato, le notizie contrastanti, le affermazioni di virologi che contraddicevano altri virologi. Caos leggevo e caos vivevo nella mente.
Intanto erano spariti i sintomi: il gusto era tornato, non sudavo, niente febbre. Ovviamente di tutto ho informato il medico.
-Quindi niente mancanza di olfatto (anosmia)?
Infatti, mai perso l’olfatto
-L’ASL, il personale dell’ASL quando è venuto a casa tua?
Dopo circa una settimana ricevo telefonata dall’Unità Speciale di Continuità Assistenziali (così si sono qualificate) mi dicono di andare a Montella, presso il punto drive-in predisposto, per effettuare il tampone. Chiedo, sollevando il dubbio che lo mio spostarmi avrebbe costituito violazione alle disposizioni nazionali e regionali. Mi viene detto che sono autorizzato verbalmente. Segnalo la mia situazione al Sindaco e al Comando Stazione Carabinieri. Anche da queste Autorità ricevo il ‘permesso’ di spostarmi. Mi hanno effettuato il tampone naso-faringeo e sono tornato in isolamento.
-La notizia è divenuta di dominio pubblico, come avviene nelle piccole Comunità..
Infatti. Ho seguito le notizie, il susseguirsi di titoli, dichiarazioni, commenti sui social. Mi hanno fatto sentire un appestato. Dopo 3 giorni l’ASL mi ha comunicato, al telefono, la positività. Ho informato, impaurito, il mio medico che era all’oscuro dell’esito. Il giorno dopo il medico mi ha detto, sempre al telefono, di aver ricevuto comunicazione ufficiale dall’ASL…
-Il contatto con il tuo medico, dicevi, al telefono. E’ così che hai comunicato con il medico?
Sì, mi chiamava due/tre volte a settimana, dicendomi di stare tranquillo, di misurare la febbre. Ma non ho avuto febbre.
-Che terapia ti è stata somministrata?
Nessuna terapia, non avevo ripeto alcun sintomo, il gusto era tornato quello di sempre, niente diarrea, niente mal di gola. Niente di niente. A parte la solitudine, capisci? Il sentirmi solo, svuotato dell’essenza di persona. Temevo persino di uscire dalla mia stanza.
-I tuoi familiari? I colleghi di lavoro?
Sia i miei familiari sia i colleghi e i loro familiari hanno fatto il tampone. tutti hanno avuto esito negativo.
-Hai avuto contatto con l’ASL, intendo dopo la chiamata che ti autorizzava ad andare a fare il tampone?
Nessun contatto. 14 giorni esatti dopo avermi comunicato, al telefono, la positività, sono venuti a casa a praticarmi il tampone. e, dopo altri due giorni, mi hanno comunicato la negativizzazione. Credo abbiano inviato identica comunicazione al mio medico.
-Un solo tampone?..
Sì, uno soltanto.
-Cosa resta di questa esperienza?
Rivivo ogni istante, ripenso a dove posso aver avuto contatto con il virus. Non riesco in verità a capirlo. Cosa mi resta? Delle conseguenze del contagio, escluso i sintomi per i due, diciamo tre giorni, niente. Della violenza delle informazioni bombardate dai media, dai social, dalle dichiarazioni di politici, esperti mi resta l’effetto destabilizzante che provocano. Il terrore che viene instillato in chi è contagiato, che si sente nelle condizioni di chi scopre di avere un tumore. Il terrore di trovarsi in fila per entrare nelle terapie intensive. Di essere uno dei numeri che il tabulatore nazionale e regionale e provinciale inocula ogni giorno. Mi resta essermi sentito, di sentirmi, snaturato nella mia dignità di essere umano: un individuo, solo, escluso dalla società civile, senza nome, senza valore. La totale chiarezza nell’informazione, dell’informazione. Non è bello sentirsi così, sebbene conoscenti e amici hanno telefonato spesso.
-Non è bello, Antonio. Concordo. Ti ringrazio della fiducia.
Grazie a te, grazie per la chiacchierata.
Attualità
“Elezioni USA” la nota di Louis Stanco, segretario M.A.P.S.
Dalle sconfitte elettorali ho la parvenza che non si abbia più la voglia di imparare nulla, secondo l’assunto “ Se non ho vinto è perché lui è peggio di me”, come se fosse un ossimoro.
“Vincere è per i perdenti.”
Per le mie sensibilità politiche, ovviamente non è un “buongiorno politicamente parlando”.
Tuttavia, questa mattina dai sostenitori della Harris e dagli esponenti del centrosinistra italiano, ho notato vari post dove si elencano le gaffe di Trump, le sue frasi sessiste, razziste, omofobe e via discorrendo.
Nulla di si dice sul dato del voto popolare , dove Trump vince per la prima volta, oltre che al senato e quindi nel voto dei grandi elettori, prende tutto.
Al pari, nessuna ammenda o autocritica sull’operato dell’ormai precedente amministrazione Biden-Harris che evidentemente non è stato premiato.
Bene, questo che ormai è il solito “riduzionismo semplicista” con cui si commentano le sconfitte elettorali non è funzionale alla sinistra, in nessun posto del mondo.
Sarebbe buona regola dopo una sconfitta elettorale complimentarsi con l’avversario e meditare.
Per provare a vincere alla prossima tornata elettorale.
Per i democratici di tutto il mondo, per il centro- sinistra Italiano sarebbe auspicabile prediligere, nuovamente come interlocutore privilegiato l’operaio, il ceto medio-basso e le periferie, non solo l’intellettuale occhialuto e supponente.
Questa demonizzazione del popolo, talora elitistica, mi rimanda a Alexis de Tocqueville quando diceva “ disprezzo e temo la folla”.
Il popolo è sovrano e la struttura del sistema elettorale americano è espressione di democrazia.
Il popolo non è mai stupido, è che va compreso, per poter vincere.
Attualità
Pallavolo Serie D – Esordio fuori casa per il GSA Pallavolo Ariano
Dopo aver conquistato nella scorsa stagione la promozione in serie D, la Coppa e la SuperCoppa IrpiniaSannio, il GSA PALLAVOLO ARIANO sabato 2 novembre scende in campo a Cava dei Tirreni per la prima gara del campionato di serie D maschile.
La partita inizierà alle ore 19.30 per dare avvio ad una nuova fase agonistica che il GSA intende giocare per l’alta classifica.
Confermato lo staff tecnico con Giulio Filomena e Nico Medici a guidare il gruppo nel quale saranno ancora G. Santosuosso, L. Guardabascio e R. Caso punti di riferimento per giovani promettenti come M. Molinario, M. Ninfadoro , C. Capozzi e P.Borriello. La qualità non manca nel resto della squadra con G. Ricciardi, A. La Luna, L. Schiavo, H. Chiaradonna, A. Iandoli, T. Barrasso , M. Toriello a disposizione dei tecnici per dimostrare di valere la categoria.
Per questa importante avventura regionale, la società arianese è pronta anche a lanciare i giovanissimi dell’Under 17 che già hanno messo in mostra il loro positivo spessore con una vittoria per 3-0 nel debutto casalingo con i pari età dell’Academy nel torneo territoriale di categoria.
Per l’esordio fuori casa gli arianesi dovranno aspettarsi una gara difficile e confrontarsi con un avversario molto solido; il fattore campo può aiutare i cavesi, ma il GSA deve subito metabolizzare le difficoltà della serie regionale e scendere sul parquet con la consapevolezza di saper imporre il proprio gioco per conquistare la vittoria.
Attualità
Giornata delle Forze Armate – Il 4 Novembre ad Ariano la cerimonia per il Giorno dell’Unità Nazionale
L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino, in una sobria e solenne cerimonia, vuole commemorare i Caduti di tutte le Guerre, rendere omaggio alle Forze Armate, celebrando la Festa dell’Unità Nazionale, in ricordo della fine della prima Guerra Mondiale.
Appuntamento lunedì 4 novembre 2024 alle ore 10,00 al Piano della Croce presso il Monumento ai Caduti dove, alla presenza delle Autorità Civili, Militari e Religiose, verrà deposta la Corona di alloro, sulle note dell’Inno Nazionale.
Una Corona di Alloro verrà deposta anche davanti al busto di Giulio Lusi in Villa Comunale e nell’atrio di Palazzo di Città.
Il messaggio istituzionale è rivolto alle nostre giovani generazioni, per non dimenticare i nostri Caduti in Guerra, morti per gli ideali risorgimentali di indipendenza, di libertà, di democrazia che hanno determinato l’Unità d’Italia ed esprimere riconoscenza per coloro che ancora oggi rischiano la vita al Servizio della Comunità.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
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