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Emergenza Covid – Renzo Grasso:”Seconda fase mal gestita, carente di prevenzione anche per la scuola”

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Da Renzo Grasso, medico di base in prima linea ad Ariano Irpino, già a suo tempo chiamato in causa, un aggiornamento sulla situazione

Ariano è stata Zona rossa dal 15 marzo al 22 aprile 2020. A quasi un anno di distanza, si è raggiunta l’agognata e promessa organizzazione, dalla Asl all’ospedale Frangipane?

A marzo eravamo completamente impreparati, però con la Zona rossa a chiusura ermetica, con un monitoraggio accurato del territorio, abbiamo potuto ridurre i focolai. Nella seconda fase, abbiamo peccato di presunzione perché non abbiamo previsto un adeguamento delle strutture ospedaliere con reparti Covid e non Covid, non abbiamo investito sul territorio, né aumentato il personale del Sep, per creare una struttura in grado di rispondere ai medici di base, inviando subito infermieri per il tampone. I medici di base sono stati sommersi da lungaggini burocratiche digitali tra piattaforme del vaccino antinfluenzale e piattaforme per la richiesta dei tamponi. Il Sep, gravato di lavoro, non è riuscito più a fare i tracciamenti necessari, con esiti inevitabili: focolai allargatisi a macchia d’olio. Tutto ciò, ha comportato che il Frangipane diventasse ospedale Covid, abbandonando le varie patologie (cardiopatie, vasculopatie cerebrali, diabete mellito, ipertensione, BPCO) in un territorio di montagna con persone anziane: ben presto ne vedremo le ripercussioni.

Molti esami vengono rinviati a data da destinarsi o alle strutture private: si corre il rischio che il plesso ospedaliero subisca lo smantellamento e venga destinato solo a curare i pazienti Covid?

Da poco l’ospedale ha riaperto gli ambulatori specialistici cominciando a chiamare tutti coloro che erano in lista per i controlli al momento della chiusura. Non credo che il Frangipane diventerà ospedale Covid, ma credo nel contempo, che sia giunto il momento di mettere mano realmente al DEA di secondo livello. È una storia antica: sono vent’anni che reclamiamo questo diritto, che vari direttori generali, diciamo non ben illuminati, ci hanno negato. Abbiamo bisogno dell’Immunotrasfusione, della Risonanza Magnetica, dell’Emodinamica non invasiva, di medici e infermieri, nonché di aiutare un Pronto soccorso sempre in affanno, divenuto di fatto l’imbuto di tutto il territorio.

Potrebbe rivelarsi utile l’istituzione di una Commissione speciale sull’ospedale, come proposto dalla minoranza, anche se respinta dalla maggioranza consiliare?

La politica deve osservare e vigilare, creando un rapporto costante con la Direzione dell’Asl.

Come procede la somministrazione del vaccino? Ci sono sufficienti dosi e chi ha la priorità?

La priorità dovrebbe averla la classe medica e sanitaria, ma non sempre è così. Considerando che mancano le dosi, non possiamo che sperare di riuscire a fare il richiamo vaccinale.

Controversa la questione della riapertura delle scuole: è opportuna o manca l’organizzazione?

La scuola è una nota dolente: ci siamo divisi in Guelfi e Ghibellini, come sempre! Il problema va analizzato per territorio, bisogna che ogni sindaco, ogni preside, valuti bene le caratteristiche del proprio plesso scolastico, per creare sicurezza. È vero che la DAD toglie ai ragazzi molta socialità, cultura, integrazione, che i genitori lavorano o hanno più figli da seguire contemporaneamente e i problemi socio-economici, aggravano la situazione. E allora ci vuole una scuola sicura, che non vuol dire banchi con le rotelle, o aprire le finestre per 5 ore, o dichiararla tale perché si misura la febbre all’ingresso (il che è doveroso). Scuola sicura, vuol dire vaccinare tutto il personale scolastico, dai dirigenti agli insegnanti e al personale tutto. Significa fare prevenzione medica, con test antigenici e test salivari faringei e logistica con corsie di ingresso e di uscita, vigilanza che non vi siano assembramenti di genitori e alunni. Il fatto che i piccoli non si ammalino gravemente è vero, ma è altresì vero che sono in aumento gli asintomatici, mine vaganti all’interno dei nuclei familiari, con grave pregiudizio dei pazienti più fragili, con perdite di vite umane e redditi economici, di chi vive della pensione del nonno. Forse ci siamo sbagliati: dovevamo divenire più buoni e invece siamo peggiorati, ci stiamo abituando alla morte, ma degli altri (centinaia di decessi al giorno). Senza adeguate misure di prevenzione, la scuola aperta rimane solo un vuoto slogan pubblicitario ed è pericolosa.

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Forza Italia Ariano Irpino: Strade, infrastrutture e sanità abbandonate dalla Regione Campania

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I fondi per le strade di Ariano Irpino non ci sono. Lo ha confermato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell’intervista rilasciata ieri a margine della sua visita a Sant’Angelo dei Lombardi. Una dichiarazione che certifica l’abbandono del nostro territorio da parte della Regione, ormai concentrata su clientelismo e interessi di parte, come dimostra il caso di Salerno, dove il Presidente della Provincia, esponente deluchiano di ferro, è da mesi agli arresti domiciliari.

Gli arianesi, se vorranno raggiungere la nascente stazione Hirpinia o se sperano in una strada alternativa a Cardito, farebbero meglio a rivolgersi direttamente a Trump o a Elon Musk, perché dalla Regione Campania non riceveranno nulla. I soldi sono stati destinati altrove, mentre il nostro territorio viene lasciato in balia di traffico insostenibile, infrastrutture fatiscenti e servizi pubblici al collasso.

Anche il sindaco Enrico Franza dovrà finalmente assumersi le sue responsabilità. La Contursi-Grottaminarda-Camporeale, opera strategica per il nostro territorio, è stata archiviata nonostante i milioni di euro già spesi in progettazioni e persino espropri. Ma il peggio è che neanche la “bretella” alternativa a Cardito, promessa come soluzione per alleggerire il traffico, vedrà mai la luce.

La verità è semplice e amara: la Regione Campania ha abbandonato Ariano Irpino. Mentre si concentrano risorse e attenzioni sulle zone costiere, il nostro territorio deve sopportare un traffico insostenibile, un sistema sanitario al collasso e trasporti pubblici talmente inadeguati che, dopo le 7:30 del mattino, per raggiungere Napoli ci vogliono tre ore di viaggio.

Il Presidente De Luca, con il suo consueto sarcasmo, ci invita a “stampare soldi” per realizzare le opere di cui abbiamo bisogno. Ma in realtà, ciò che emerge è la totale incapacità di questa classe politica di garantire i diritti fondamentali ai cittadini. Un’amministrazione che trasforma i bisogni in favori e che ha condannato il nostro territorio a uno stato di abbandono e rassegnazione.

Eppure, Ariano Irpino ha potenzialità straordinarie: la futura stazione Hirpinia e il suo polo logistico rappresentano un’occasione unica di sviluppo per l’intera area. Per coglierla, però, dobbiamo liberarci di una classe dirigente che in questi anni ha dimostrato solo di vivere alla giornata, senza una visione di crescita e sviluppo per il nostro territorio.

Forza Italia Ariano Irpino continuerà a denunciare l’abbandono del nostro territorio e a lavorare per costruire un’alternativa politica che metta finalmente al centro le esigenze dei cittadini.

Forza Italia Ariano Irpino

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Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità

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L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.

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Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO

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 Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i  salernitani   del PESSY per una gara valida a  determinare le prime due posizioni  del girone.

Dopo l’inattesa sconfitta rimediata  a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari  che conducono al vertice  con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà  grande importanza sia  per la conquista della  vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.

Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici  chiedono alla  squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.

Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi

con un successo e riprendere  il comando della graduatoria.

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