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Emergenza Covid – Rischiamo di fare la fine del “Medico della mutua”: un bell’infarto e chi vivrà vedrà!

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Pasquale Cerrato, classe 1953, è medico di famiglia a Montoro, dove ha in carico 1.583 pazienti. Laureatosi all’Università di Pavia, è stato Guardia Medica per quasi 3 anni a Montefalcione, ha svolto tirocinio presso il reparto di Oculistica di Avellino e per circa 3 anni, in Clinica Oculistica al II Policlinico di Napoli. Ci fa il punto della situazione Covid-19 a Montoro e non solo…

Nella prima fase della pandemia, Montoro poteva considerarsi un’isola felice, oggi è un focolaio

Montoro, così come il Sud in generale, salvo focolai ristretti, nonostante gli arrivi dal Nord, nella prima fase è stata graziata dal Covid-19, con un numero limitato di decessi: non ci sembrava vero! Nell’attuale seconda fase, invece, sembra che il virus abbia trovato un microclima ideale in questa sorta di cratere vulcanico, che è la piana di Montoro: impossibile trovare una spiegazione logica, scientifica o sociale. La conformazione orografica viene a cadere, quando la mente ci riporta ad Ariano Irpino, cittadina che sovrasta una collina, quindi con caratteristiche opposte e col disastro che si è trovata a vivere nella prima ondata. Con la fine del lockdown, in estate a Montoro non c’è stata una migrazione dei giovani verso località ad alto rischio, eppure già a settembre si cominciavano a notare sindromi parainfluenzali. In ottobre, l’aumento dei sintomi, mi ha suggerito di chiedere dei test rapidi o dei tamponi sierologici, che hanno mostrato un progressivo aumento dei casi positivi.

Quali criticità deve affrontare il medico di famiglia?

Io, i miei colleghi e le strutture sanitarie, ci siamo ritrovati in un vortice ogni giorno più pesante. Il timore di contrarre il virus, ha generato allarme nella popolazione: sempre più persone chiedevano di fare il tampone e aumentavano i positivi, seppur paucisintomatici. Quindi partivano le segnalazioni tramite e-mail al SEP, per i controlli a domicilio della USCA, poiché i positivi e i familiari, venivano posti in quarantena obbligatoria su ordinanza del Sindaco. Con scarsità di personale e di mezzi, il SEP si è ritrovato intasato di richieste, così sono stati creati ulteriori siti per richiedere i tamponi, poi è arrivato il carrozzone E-Covid Sinfonia, che si è tradotto in un aumento del carico di lavoro per noi, che non facciamo più i medici per la salute, bensì i burocrati per la Asl. Per i casi urgenti, si è aggiunto un nuovo sito di comunicazione: “Covidsintomatici@aslavellino.it”. Il mio studio sembra un call center, squillano: il telefono fisso, il mio cellulare, quello della collaboratrice, bussano alla porta per comunicazioni urgenti, perché i telefoni sono occupati e intanto il paziente che mi sta di fronte da oltre 10 minuti, mostra segni di insofferenza. Rischiamo di fare la fine di Alberto Sordi, ne Il Medico della mutua: un bell’infarto e chi vivrà vedrà! La Asl non riesce a fare i tamponi in tempi brevi e i pazienti ci assalgono con richieste di sollecitazioni e improperi contro la sanità e gli arresti domiciliari a cui sono sottoposti: non so più come andare avanti…

Quando i pazienti vi chiamano in attesa del tampone, come vi regolate?

Le persone sono sempre più arrabbiate per la convocazione che non arriva e ormai, il mio lavoro è dedicato per l’80% alle telefonate, a trascrivere i messaggi da WhatsApp o leggere referti e analisi del sangue, per poi rispondere e dedicare solo qualche minuto a quella ventina di persone, che comunque affluiscono allo studio.

Come cura i suoi pazienti Covid?

Non c’è un protocollo fisso, sono io a decidere come intervenire. Per chi non ha sintomi non do farmaci, ma solo contatti telefonici sull’evoluzione, se c’è febbre e/o dolori muscolari o cefalea, do antinfiammatori e paracetamolo. In presenza di dispnea, broncodilatatori, a chi ha sintomi più gravi, antibiotico in aggiunta e, talora, ossigenoterapia.

Le persone si comportano sempre in maniera responsabile?

È la nota dolente: i positivi asintomatici hanno circolato molto, consciamente e/o inconsciamente, diffondendo il virus e, cosa più critica, sono stati i pochi o inesistenti controlli, nelle zone sovraffollate. Troppe persone in giro senza Dpi o indossate solo per abbellimento.

Il virus è cambiato rispetto alla prima ondata?

Sono cambiate le conoscenze degli esperti e studiosi di infettivologia. Oggi si riescono a fare molti più tamponi e ci sono state delle variazioni del coronavirus (pare 7 finora) che ne hanno ridotto la virulenza, ma non la infettività: la mortalità resta alta, mentre ci avviciniamo all’immissione dei vaccini.

La globalizzazione, un bene o un male?

È il peggiore dei mali per l’umanità: a fronte di un apparente benessere, ha creato un impoverimento morale, sociale, economico (eccetto per le multinazionali e i grandi industriali). Ha quasi cancellato l’individualità dell’essere umano, generando egoismo, prevaricazione, bramosia, arrivismo sfrenato. Narra la leggenda, che una lupa allattò Romolo e Remo, due neonati abbandonati al loro destino: oggi Romolo e Remo si sono mangiati la lupa e si stanno mangiando tutta l’Italia, che era la quinta potenza economica mondiale. Leggendo il libro, Zero al Sud, e meno recentemente, Il sangue dei vinti, ho potuto capire chi sono gli uomini che ci governano e di che pasta sono fatti: homo homini lupus, è la definizione che, come Plauto raccontava nell’Asinaria, io do a costoro.

Questa pandemia ci insegna qualcosa o quando sarà finita, sarà stato tutto inutile?

Sta cambiando molto nel nostro comportamento, non fosse altro che per la paura di morire, ma prima o poi si ritornerà alle vecchie abitudini. Se sparirà il coronavirus, sparirà anche il lockdown (perché poi usare un termine inglese e non l’italiano confinamento, peraltro più comprensibile ai più?), riprenderà la pur bella, socializzazione di una volta.

Vaccino: a che punto siamo, funzionerà?

Varie industrie farmaceutiche e universitarie, sono sulla buona strada per approntare numerosi vaccini. Come per i vaccini precedenti, quasi sicuramente funzionerà, ma spero che arrivi prima dell’immunità di gregge e della morte naturale, prevista in due anni, del Covid-19. E siccome sembra che abbia iniziato a diffondersi già a luglio 2019, al prossimo luglio non manca poi molto. Intanto, buon Natale a tutti e… prudenza!

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“Elezioni USA” la nota di Louis Stanco, segretario M.A.P.S.

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Dalle sconfitte elettorali ho la parvenza che non si abbia più la voglia di imparare nulla, secondo l’assunto “ Se non ho vinto è perché lui è peggio di me”, come se fosse un ossimoro.
“Vincere è per i perdenti.”
Per le mie sensibilità politiche, ovviamente non è un “buongiorno politicamente parlando”.
Tuttavia, questa mattina dai sostenitori della Harris e dagli esponenti del centrosinistra italiano, ho notato vari post dove si elencano le gaffe di Trump, le sue frasi sessiste, razziste, omofobe e via discorrendo.
Nulla di si dice sul dato del voto popolare , dove Trump vince per la prima volta, oltre che al senato e quindi nel voto dei grandi elettori, prende tutto.
Al pari, nessuna ammenda o autocritica sull’operato dell’ormai precedente amministrazione Biden-Harris che evidentemente non è stato premiato.
Bene, questo che ormai è il solito “riduzionismo semplicista” con cui si commentano le sconfitte elettorali non è funzionale alla sinistra, in nessun posto del mondo.
Sarebbe buona regola dopo una sconfitta elettorale complimentarsi con l’avversario e meditare.
Per provare a vincere alla prossima tornata elettorale.
Per i democratici di tutto il mondo, per il centro- sinistra Italiano sarebbe auspicabile prediligere, nuovamente come interlocutore privilegiato l’operaio, il ceto medio-basso e le periferie, non solo l’intellettuale occhialuto e supponente.
Questa demonizzazione del popolo, talora elitistica, mi rimanda a Alexis de Tocqueville quando diceva “ disprezzo e temo la folla”.
Il popolo è sovrano e la struttura del sistema elettorale americano è espressione di democrazia.
Il popolo non è mai stupido, è che va compreso, per poter vincere.

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Pallavolo Serie D – Esordio fuori casa per il GSA Pallavolo Ariano

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Dopo aver conquistato nella scorsa stagione la promozione in serie D, la Coppa e la SuperCoppa IrpiniaSannio,  il GSA PALLAVOLO ARIANO sabato 2 novembre scende in campo a Cava dei Tirreni per la prima gara del campionato di serie D maschile.

La partita inizierà alle ore 19.30 per dare avvio ad una nuova fase agonistica che il GSA intende giocare  per l’alta classifica.

Confermato lo staff tecnico con Giulio Filomena e Nico Medici a guidare il gruppo nel quale saranno ancora  G. Santosuosso, L. Guardabascio e R. Caso  punti di riferimento per giovani promettenti come M. Molinario, M. Ninfadoro , C. Capozzi e P.Borriello. La qualità non manca nel resto della squadra con  G. Ricciardi, A. La Luna, L. Schiavo, H. Chiaradonna, A. Iandoli, T. Barrasso , M. Toriello  a disposizione dei tecnici per dimostrare di  valere la categoria.

Per questa importante avventura regionale, la società arianese è pronta  anche a lanciare i giovanissimi dell’Under 17 che già hanno messo in mostra il loro positivo spessore con una vittoria per 3-0 nel debutto casalingo con i pari età dell’Academy nel torneo territoriale di categoria.

Per l’esordio fuori casa gli arianesi dovranno aspettarsi una gara difficile e confrontarsi con un avversario molto solido; il fattore campo può aiutare i cavesi, ma il GSA deve subito metabolizzare le difficoltà della serie regionale e scendere sul parquet con la consapevolezza di saper imporre il proprio gioco  per conquistare la vittoria.

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Giornata delle Forze Armate – Il 4 Novembre ad Ariano la cerimonia per il Giorno dell’Unità Nazionale

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino, in una sobria e solenne cerimonia, vuole  commemorare i Caduti di tutte le Guerre, rendere omaggio alle Forze Armate, celebrando la Festa dell’Unità Nazionale, in ricordo della fine della prima Guerra Mondiale.

Appuntamento lunedì 4 novembre 2024 alle ore 10,00 al Piano della Croce presso il Monumento ai Caduti dove, alla presenza delle Autorità Civili, Militari e  Religiose, verrà   deposta la   Corona di alloro, sulle note dell’Inno Nazionale.

Una  Corona di Alloro verrà deposta anche davanti al busto di Giulio Lusi in Villa Comunale e nell’atrio di Palazzo di Città.

Il messaggio istituzionale  è rivolto alle nostre giovani generazioni, per non dimenticare  i nostri Caduti in Guerra, morti per gli ideali risorgimentali di indipendenza, di libertà, di democrazia che hanno determinato l’Unità d’Italia ed esprimere riconoscenza per coloro che ancora oggi rischiano la vita al Servizio della Comunità.

La cittadinanza  è invitata a partecipare.

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