Attualità
Enzo Lo Conte :” Le opere incompiute sono solo una parte del problema dell’Amministrazione Mainiero”.
Enzo Lo Conte, ex Assessore della giunta Mainiero, stimolato dalla lettera aperta di Cittadinanza Attiva sulle opere incompiute, torna nuovamente ad attaccare l’amministrazione guidata da Antonio Mainiero. Di seguito vi proponiamo il suo intervento : ”
“Ho resistito per non tornare a dibattere sui temi che riguardano l’amministrazione della nostra città, avendo verificato in prima persona la natura dei problemi, quali le cause all’origine del male e quale la soluzione. Leggendo sul Corriere dell’Irpinia l’accorato appello di Luigi Melito, l’ennesimo, non voglio esimermi dal ricordare a Cittadinanza Attiva, come a tutti i cittadini, quale sia stata la diagnosi del problema che affligge Ariano redatta sia dal sottoscritto con l’incarico di assessore all’Urbanistica sia dall’ingegnere Liliana Monaco in qualità di assessore ai Lavori Pubblici. Una diagnosi fondata su un’analisi svolta per diversi mesi dall’interno della casa comunale e da persone sopra le parti con certificate esperienze professionali “di lungo corso” sia in campo privato sia in quello pubblico. La diagnosi venne “recapitata” a mezzo stampa a tutti gli arianesi. Invito, allora, a rileggere i resoconti apparsi sulla stampa e anche le motivazioni per le quali il sottoscritto abbandonò la seduta di Giunta rifiutandosi di partecipare all’approvazione del Bilancio Preventivo 2012 che anziché investire in Urbanistica andava ad impegnare fondi, come poi ha fatto, in spettacoli e concerti, e non mi riferisco a quelli in Cattedrale. Non posso non ricordare che il sindaco e tutta la giunta si rifiutarono di destinare in bilancio i fondi per i Piani Urbanistici che era mia precisa intenzione attuare in quanto indispensabili e per essermi impegnato in tal senso già in occasione dell’approvazione degli Atti di Programmazione. Non posso non ricordare che il Sindaco e la Giunta si rifiutarono di destinare i fondi necessari per svolgere azioni importanti a favore dell’Agricoltura e come, allo stesso modo, si rifiutarono di destinare una pur minima miseria necessaria a modernizzare un sistema informativo comunale da preistoria. Mainiero e la sua squadra vollero invece fermamente destinare il doppio di quello che sarebbe servito per realizzare tutte le cose che ho appena detto, a spettacoli e concerti: ben 180.000,00 euro stanziati in bilancio per festeggiamenti, manifestazioni, cantanti, concertini, contributi a liberi artisti, clienti vari e, per chiudere in bellezza, botti e fuochi d’artificio. Tutto per accontentare l’assessore ai Concerti, come scrissi all’epoca, e altri assessori che durante l’estate e il Natale ci tenevano a “fare bella figura” con l’IMU pagata dai cittadini. Il mio rammarico è ancora forte, fra l’indifferenza di tutta la maggioranza della quale mi trovavo a far parte e con la complicità, soprattutto, di quei giovani consiglieri che per la loro età avrebbero dovuto esprimere, a mio modesto avviso, un minimo di orgoglio personale a fare da argine a una condotta amministrativa di “scarsa” qualità. La soluzione del problema per me è stata da subito chiarissima: al primo “giro” utile gli attuali amministratori comunali, responsabili di questo andazzo sarebbero dovuti andare tutti a casa. Come si fa nelle aziende serie. Non c’è alcuna speranza che la malattia si possa vincere diversamente. Gli “esperimenti”, se proprio vogliono farli, è meglio limitarli ai topi, per quanto “umanizzati”. I cittadini arianesi meritano più rispetto. Mi auguro che Luigi Melito e Cittadinanza Attiva riescano ad ottenere, anche se non sono ottimista, la convocazione del consiglio comunale “aperto” per chiedere al sindaco e alla sua squadra di cambiare “stile” abbandonando quello “’incompiuto” per adottarne uno più attuale. Sono convinto, però, che per cambiare uno stile architettonico bisogni evidentemente cambiare tutta la “scuola” che quel pensiero ha studiato e applicato da sempre, e aggiungo anche con tanta visibile costanza ed accanimento”.
Attualità
Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici
L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo “Educare alla parità di genere – tra pari”.
Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.
Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”.
L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano. Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.
Dopo i saluti di:
Enrico Franza
Sindaco di Ariano Irpino
Laura Cervinaro
Consigliera Provinciale
Augusto Morella
Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali Provincia di Avellino n. A1
Pasqualino Molinario
Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino
Grazia Vallone
Assessore all’Istruzione e alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino
Interverranno:
Rossella Schiavo
Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”
Tiziana Aragiusto
Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”
Massimiliano Bosco
Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”
Giovanni Mingione
Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”
Interventi degli studenti
Attualità
Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario garantire sicurezza dei dipendenti
La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.
L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.
Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.
Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.
Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.
A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.
Attualità
La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum
La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.
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