Attualità
Eurobond, recovery, Mes ci indicano una priorità: l’Europa va rivista e corretta
Il 29 marzo, riprendendo un’intervista effettuata il 26 marzo 2020 da Il Caffè Tv a Pietro Di Lorenzo (A.d. della IRBM S.p.A. con sede a Pomezia), abbiamo fatto conoscere ai lettori di Arianonews24 il lavoro avanzato di ricerca della Società. Rammentiamolo: elaborare un vaccino contro il Covid-19 poi rinominato Sars-Cov-2. Martedi 14 aprile, nell’ambito della trasmissione ‘’Di Martedi’’, l’Amministratore Delegato Di Lorenzo, è stato intervistato sullo stato di fatto della ricerca. La risposta ha confermato che per fine aprile, “avendo riscontrato la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, potrà partire la sperimentazione su essere umani”. Lo stesso Di Lorenzo ribadisce oggi che il nuovo vaccino, messo a punto dall’azienda italiana AdventSrl (azienda socia componente della Irbm) in collaborazione con lo Jenner Institute dell’Università di Oxford, verrà sperimentato in Inghilterra. Prevede, inoltre, di “rendere utilizzabile il vaccino già a settembre per vaccinare personale sanitario e forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole”. Poi Di Lorenzo ha aggiunto: ‘’è ormai in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità con un pool di investitori internazionali e vari Governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino”.
Tutto bello, vero? Invece, l’Organizzazione mondiale della sanità, alla quale Trump ha chiuso il portafogli del finanziamento, ha affermato che:”il coronavirus non andrà via. Non sappiamo se le persone che lo hanno avuto siano immuni né quando avremo un vaccino”.
Non è da meno Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea: qualche giorno fa ha dichiarato che non si prevede di avere un vaccino prima della fine dell’anno. Immagino il caos nella razionalità dei lettori… qualcosa o molto, in verità non torna. I ‘’conti’’ non quadrano. Siamo stati investiti da numeri, da quasi tre mesi su contagiati, guariti, morti, posti di terapia intensiva, chiusura e riapertura attività, zone rosse, RSA, nonché personale sanitario contagiato. E miliardi di euro. È sembrata a tutti evidente una volontà, una strategia di riempirci di tutto. E del contrario. I ‘’politici’’ gareggiano a sostituire epidemiologi, economisti. Così da distrarre e pilotare la nostra attenzione. Non più le scelleratezze nel Nord Italia (intanto la Magistratura indaga). Oggi veniamo investiti dai ‘miliardi’ da prendere a piene mani. Dove? In che modo? Siamo già divisi tra chi accetta il MES, strumento consolidato dalle ratifiche, chi propende per gli Eurobond, i Recovery-bond. Ma cosa significano queste sigle? Il Mes è, sarebbe, un prestito. Niente di più, niente di meno. Da restituire entro un tempo dato. Con interessi? Ovvio. Proposta degli Europei del nord. Gli Eurobond sarebbero titoli di stato acquistati dalla Comunità europea e da investitori privati, ‘’erogati’’ agli Stati che hanno subito la tragedia del Covid (Italia, Spagna, Francia e altri..). Interessi garantiti dalla Comunità Europea. Proposta dell’Italia. I Recovery-bond. Gli ultimi arrivati: un’operazione tipo bancaria, ovvero mutualizzare il prestito che verrebbe erogato agli Stati che ne facessero richiesta. Ebbene, in tarda serata del 17 aprile, sull’emendamento Recovery, proposto dall’olandese Bas Eickhout, hanno votato No Lega e Forza Italia. Per 44 voti non è passato. Cosa si può evincere da tutto questo groviglio? Che il concetto Europa va ripensato. Cambiato. Riscritto, se possibile. A cominciare dal bilancio europeo. La quantità di denaro necessario a ricostruire il tessuto economico degli Stati che hanno dovuto affrontare la pandemia, che ancora affrontano, è enorme. La Politica è chiamata a compiere un salto di qualità adeguato ai tempi e alle sfide che il Covid o Sars-Cov2, ha sbattuto in faccia a tutti noi. E di riflesso verso il mondo. È ricomparso, nelle news, lo ‘’spread’’ con le sue impennate. La guerra contro il contagio passa in retrovia rispetto alla guerra finanziaria. Il Primo Ministro olandese, Rutte (il cognome non depone a suo favore) definì i titoli di stato della Grecia ‘’spazzatura’’. Ha definito i titoli di Stato dell’Italia ‘’simili a quelli greci’’. Il Governatore De Luca propende per il MES, suggerendo di spalmare la restituzione in tanti, tanti anni. Qualcuno di Forza Italia propone di prendere dall’Europa i 36 miliardi proposti per ricostruire la Sanità… E tutti dimenticano i lavoratori, coperti da garanzie, quelli dimenticati, quelli senza tutela: infermieri, personale OSS, OSA. Non abbocchiamo, Amici lettori, ai richiami delle sirene che preparano scatole in plexiglass. Prudenza, igiene, distanziamento. #Stiamo in casa.
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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