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Cronaca

Evasione da capogiro per tre imprese irpine: scattano i sequestri delle Fiamme Gialle

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Si è conclusa con il sequestro di beni mobili e immobili l’indagine della Guardia di Finanza che soltanto qualche mese fa aveva portato alla luce un giro milionario di fatture false alla base di un evasione da capogiro. Ammonta infatti a ben 15 milioni di euro il giro di false fatturazioni accertate dai finanzieri ed a 7 milioni e mezzo di euro le imposte sottratte al Fisco, tra IVA, IRAP ed IRES. E’ questo l’esito di complesse verifiche concluse dalla Tenenza di Ariano Irpino nei confronti di tre insospettabili società operanti nel settore dei servizi di sostegno alle imprese e manifatturiero, tra cui una appartenente al distretto industriale di Flumeri. Sotto accusa anche una decina di imprese (molte delle quali con sedi nell’area vesuviana) ed altrettante persone fisiche, in qualità di rappresentanti ed amministratori, che avrebbero creato società ad hoc per gestire i rapporti commerciali con clienti e fornitori al solo scopo di evadere il Fisco. Grazie alla creazione di due società (di fatto non operative), una nota azienda dell’area industriale di Flumeri, infatti, avrebbe ottenuto ingenti ed indebiti vantaggi fiscali utilizzandole come paravento in caso di accertamento. Ma così non è stato. I finanzieri della Tenenza di Ariano Irpino (agli ordini del Sottotenente Domenico Pirrò), infatti, dai primi mesi dello scorso anno hanno passato sotto lente di ingrandimento fatture e conti correnti bancari delle due società, entrambe amministrare da tale D.S.G. (di anni 57, nata a Torre Annunziata ma residente a Flumeri) ed hanno scoperto che le stesse erano al centro di un giro vorticoso di fatture false utilizzate per crearsi dei crediti di imposta fittizi ed emesse da società compiacenti (dette in gergo “cartiere”), tutte con sede nell’area vesuviana. Le due imprese, grazie alla contabilizzazione delle fatture false, riuscivano a crearsi dei crediti d’imposta fittizi che compensavano con ulteriori fatture false di vendita emesse però a beneficio dell’unica società operativa, di rilevanti dimensioni ed a loro collegata. Insomma un giro di fatture false e di società paravento create e gestite al solo fine di abbattere il reddito d’impresa di quest’ultima e sottrarre al Fisco, nel complesso, oltre 7 milioni di imposte, tra IVA, IRAP ed IRES. Sotto la lente di ingrandimento dei finanzieri anche un credito d’imposta di circa un milione di euro ricevuto da una delle due società interposte (e non operative) e concesso alle aziende operanti in aree svantaggiate e per l’acquisto di beni strumentali nuovi che, grazie proprio al giro di fatture false, è stato trasferito illegittimamente alla società operativa che lo ha utilizzato per abbattere le imposte da versare al Fisco. Insomma, il meccanismo fraudolento, che ha visto coinvolte ben 12 società (in gran parte con sede nell’area vesuviana), è stato architettato per consentire alla nota azienda della Valle Ufita di ottenere risparmi d’imposta da capogiro. Le indagini, condotte sotto la direzione del P.M. della locale Procura della Repubblica (D.ssa Michela PALLADINO), hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di ben 9 le persone (amministratori e rappresentati delle società coinvolte nella frode) per vari titoli di reato, tra cui emissione di fatture per operazioni inesistenti, frode fiscale mediante l’utilizzo di fatture false, occultamento di scritture contabili ed indebita compensazione di imposte.

Le complesse indagini sono culminate con l’operazione della scorsa settimana che ha visto impiegati i finanzieri del Tricolle e del Comando Provinciale di Avellino (diretti dal Colonnello Costantino CATALANO) nell’esecuzione di un’ordinanza di sequestro preventivo funzionalizzato ad una successiva confisca per equivalente sui beni dell’amministratore delle tre società verificate, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ariano Irpino (D.ssa Antonella LARICCIA). All’imprenditrice, nei cui confronti la Procura aveva anche proposto la misura cautelare degli arresti domiciliari, sono stati sequestrati valori per un ammontare complessivo di euro 1.213.449,00, tra partecipazioni societarie, disponibilità liquide e finanziarie (tra cui una polizza vita) ed un’abitazione (del valore di oltre 250.000 euro). Nel corso delle indagini i finanzieri avevano scoperto con stupore che la dinamica amministratrice delle tre società, con un volume d’affari complessivo annuo di oltre 18 milioni di euro, negli ultimi cinque anni, pur movimentando i propri conti personali per oltre mezzo milione di euro, aveva dichiarato al Fisco poco più di qualche centinaia di euro. Insomma, era povera, ma solo per il Fisco.

L’importante sequestro della scorsa settimana, segue di pochi giorni l’esecuzione di altre misure cautelari reali disposte dal G.I.P. del Tribunale di Ariano Irpino (D.ssa Antonella LARICCIA), su richiesta del P.M. della locale Procura della Repubblica (D.ssa Michela PALLADINO), nei confronti di un noto imprenditore del Tricolle, tale L.C.N. (di anni 31), nato ad Ariano Irpino, da tempo in affari con una nota società dell’’arianese ed appartenente al settore della commercializzazione del ferro, anch’essa entrata nel mirino delle Fiamme Gialle lo scorso anno ed oggetto di accurate verifiche. All’imprenditore, coinvolto in una frode fiscale milionaria, sono stati sequestrati saldi attivi di conti correnti bancari e 2268 quote sociali (detenute nella Banca di Credito Cooperativo dell’Irpinia) per un valore che sfiora di poco i cento mila euro.

I sequestri degli ultimi giorni testimoniano l’efficacia dell’azione di contrasto ai fenomeni più incalliti di evasione fiscale messa in campo dal Comando Provinciale di Avellino in sinergia con le diverse Procure dei Tribunali del territorio.

 

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Attualità

Maltrattamenti in famiglia – Condannato a due anni 55enne arianese

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Nel pomeriggio del 14 febbraio, i Carabinieri della Stazione di Ariano Irpino hanno dato esecuzione all’“Ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare”, provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Benevento, nei confronti di un 55enne arianese, riconosciuto colpevole in via definitiva del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie e dei tre figli minori.

Le indagini, condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, sono scaturite dalla querela sporta dalla moglie, la quale, esasperata dalle continue vessazioni e dalle gravi minacce da parte del marito, l’ha denunciato. Successivamente, anche una delle figlie ha sporto querela nei confronti del padre per aver subito i medesimi abusi.

Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato accompagnato presso il suo domicilio, dove espierà la pena di 2 anni di reclusione, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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CGIL Irpina in lutto per la scomparsa di Franco Gentilucci

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CGIL Irpina in lutto per la scomparsa di Franco Gentilucci, storico rappresentante del movimento sindacale in Irpinia. La sua attività all’interno della CGIL Solofrana e Irpina è iniziata come delegato della storica conceria MAP, per poi proseguire con ruoli di crescente responsabilità fino a diventare Segretario Generale della FILCEA CGIL, raccogliendo la grande e pesante eredità di Marino Iannacchero. romotore della costituzione prima coop in Irpinia e Campania la “Guido Rossa” di Solofra; presidente della struttura cooperativistica, ha sempre supportato le attività per migliorare le condizioni di lavoro e per ridurre le disuguaglianze sociali.
Fino all’ultimo, Gentilucci ha messo la sua esperienza e il suo tempo a disposizione di chi si rivolgeva alla CGIL. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nella comunità sindacale e nel territorio.

La Segreteria della CGIL Avellino, insieme alla Filctem CGIL e allo SPI CGIL, esprime il proprio cordoglio e si stringe con commozione alla famiglia di Franco Gentilucci, ricordandolo con stima e gratitudine per la sua instancabile lotta a favore dei diritti dei lavoratori.


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Attualità

Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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