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Attualità

“Ex Macello: fare e disfare, senza spiegare”

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Dalle Associazioni ARIANIZE YOU E BUENA ONDA riceviamo e pubblichiamo

 

 

 

In seguito alla sospensione dell’avviso di selezione per l’assegnazione dell’Ex Macello, le associazioni Buena Onda e Arianize You chiedono all’amministrazione comunale di fornire chiarimenti sulle ragioni e sulla correttezza delle procedure che hanno portato all’interruzione della selezione pubblica.

Il modo in cui abbiamo appreso dell’esistenza di una delibera di sospensione del bando sull’Ex Macello oggi, quando alle ore 10:00 ci siamo recati presso la casa comunale per l’avvio della selezione prestando fede a quanto stabilito dal relativo avviso, ci ha lasciati alquanto perplessi. La delibera di sospensione, approvata lo scorso 11 luglio, è stata infatti pubblicata solo dopo nostra sollecitazione e solo dopo aver constatato che nessuna apertura delle buste contenenti le proposte per l’Ex Macello, da parte di alcuna commissione di valutazione, avrebbe avuto luogo. Riteniamo che la mancata notificazione della sospensione di una selezione pubblica secondo i canali ufficiali strida con il principio di trasparenza. Chiediamo che sia dissolto ogni dubbio circa la piena osservanza dei principi sottesi a una buona e sana amministrazione.

A renderci ancora più perplessi è l’assenza di una chiara motivazione che possa giustificare la sospensione dell’avviso per l’assegnazione dell’Ex Macello. Nella relativa delibera, si legge che “è intendimento di questa Amministrazione comunale valutare la possibilità di realizzare una proposta migliorativa che coinvolga tutte le associazioni giovanili presenti sul territorio”. Tuttavia, non si specifica quale sia il margine di miglioramento dell’avviso sospeso, né tanto meno quale punto dello stesso avviso impedisca la piena partecipazione delle associazioni interessate alla procedura di selezione. Inoltre, il silenzio della delibera di sospensione sui termini entro i quali si intende espletare il bando, lascia presagire l’intento di affossare il bando e di affidare l’immobile comunale senza una procedura di evidenza pubblica ad altre associazioni oppure al Forum della Gioventù.

A tal proposito, secondo l’Assessore Crescenzo Pratola, la grande pecca dell’avviso, prima approvato e poi sospeso dall’amministrazione, consiste proprio nell’impossibilità per il Forum della Gioventù di prendere parte a una procedura di selezione rivolta alle associazioni, e non a un organo rappresentativo quale è il Forum.

Eppure, il Forum della Gioventù mai si è mai formalmente espresso sulla questione dell’Ex Macello. Se non si vuol sminuire il ruolo del Forum in quanto organo rappresentativo degli interessi dei giovani concittadini, la riunione indetta lo scorso 6 luglio dal solo Vicepresidente, Stefano Albanese, per discutere insieme alle associazioni e all’amministrazione comunale dei destini dell’Ex Macello (riunione alla quale solo Arianize You ha partecipato, non essendo stata Buena Onda invitata) non può essere addotta come prova del benestare del Forum della Gioventù alla decisione di sospendere l’avviso per l’assegnazione dell’Ex Macello. Inoltre, leggendo la delibera di sospensione dell’avviso di selezione, non una volta viene menzionato il Forum della Gioventù, né alcuna sua richiesta formale di sospensione è allegata o citata.

Quali motivazioni ha intenzione di addurre l’amministrazione per giustificare la sospensione della selezione pubblica per l’Ex Macello, senza che si rasenti il controsenso e l’arbitrarietà?

Siamo convinti che la concessione degli immobili comunali tramite bandi pubblici rappresenti una buona pratica diffusa nei comuni italiani più dinamici, nonché una garanzia di trasparenza, imparzialità e di rispetto delle pari opportunità. Qualora l’avviso di selezione per l’assegnazione dell’Ex Macello fosse messo da parte senza solide motivazioni e in maniera poco trasparente, l’amministrazione comunale dimostrerebbe di essere attaccata alle peggiori e più retrive tradizioni nella gestione della cosa pubblica. In tal caso, saremmo costretti ad agire nelle sedi più opportune per fare luce sulla vicenda.

Buena Onda, Arianize You

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Attualità

Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Attualità

Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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