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Fermiamo la Lombardia metalmeccanica per difendere la vita: fermiamo le attività non essenziali!

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È stato tumulato oggi Massimo Ciancio, deceduto ancora nel fiore degli anni a causa del Coronavirus, in quella Bergamo operosa e iperproduttiva, che ha sottovalutato la portata della pandemia e non si è fermata, continuando a produrre e ad allargare il contagio e le morti. Grazia Lo Conte, madre di Annarita, moglie di Massimo, ha denunciato l’incapacità e la stoltezza delle autorità, nonché la sudditanza al dio denaro, attraverso un’accorata lettera in risposta a un giornalista bergamasco, Cristiano Gatti, che a sua volta ne aveva pubblicata una sulla situazione di Bergamo, nella quale evidenziava come non si fosse voluto chiudere, prima Codogno, poi Alzano, Nembro, e infine Bergamo, a causa della miopia dei sindaci e dei governatori, da Sala a Fontana, fino a Gori. Nessuno aveva avuto il coraggio di chiudere e fermare, denuncia Gatti: “quell’operosità imprenditoriale che abbiamo dentro da generazioni, che ci spinge a fare, a fare, a fare, in ultima analisi per produrre, produrre, produrre, per guadagnare, guadagnare, guadagnare. È un po’ forte dirlo, ma non bisogna temere la forza delle parole: la nostra cultura volgarmente detta palancaia, qualcosa che ha a che vedere con l’intraprendenza congenita, ma anche con l’avidità, ci ha impedito di fermarci. Di tirare il freno prima di andare a sbattere. E abbiamo sbattuto. Come si fa a fermare la locomotiva d’Italia? Come si fa a fermare tutto? Come si fa: visto che non ce l’hanno mostrato i sindaci, ce l’ha mostrato uno stupido virus, come si fa. Per non chiudere qualche paese, adesso abbiamo chiuso il mondo. […]”. Della toccante lettera di risposta – denuncia di Grazia, ci siamo occupati ieri su queste pagine, ma il suo contenuto, se mai ce ne fosse ulteriore bisogno, ci viene ancora una volta confermato dallo sciopero indetto per domani in Lombardia, dai sindacati confederali. Chiede dal suo profilo Facebook Antonio Caminito, segretario FIOMCGIL di Genova: “Siete mai stati a Bergamo o a Brescia? Conoscete l’apparato produttivo di queste due città? Sapete che i metalmeccanici hanno continuato a lavorare anche dopo la prima zona rossa, senza mascherine e guanti? In Lombardia si sciopera per difendere la propria vita”. Come si legge nel volantino, lo sciopero della Lombardia metalmeccanica, è stato indetto dalle tre sigle sindacali nazionali (CGIL; CISL; UIL) e da quelle metalmeccaniche lombarde, FIM-CISL, FIOMCGIL, UILM per domani, mercoledì 25 marzo. È stata proclamata l’astensione di 8 ore per turno o giornata lavorativa, per tutti i lavoratori metalmeccanici, tranne quelli impegnati in produzioni strettamente collegate all’attività ospedaliera e sanitaria, alle produzioni di macchinari-attrezzature-manutenzioni per le strutture ospedaliere e alle disposizioni di legge. “In Lombardia, – precisano gli esponenti delle tre sigle sindacali, – occorre intervenire in modo deciso, senza esitazioni, per contrastare la drammatica crescita dei contagi da Coronavirus, dei ricoveri, dei morti che stiamo subendo, con l’obiettivo di prevenire l’estensione dei contagi. Il decreto appena varato dal Governo assegna alle imprese una inaccettabile discrezionalità per continuare le loro attività, con una semplice dichiarazione alle Prefetture. Tutte scelte che piegano ancora una volta, la vita e la salute delle persone alle logiche del profitto: noi non ci stiamo! Chiediamo che il Governo riveda l’elenco delle aziende essenziali, che deve ricomprendere solo quelle strettamente necessarie e indispensabili per il funzionamento del Paese e non deve lasciare margini di interpretazione e discrezionalità: le aziende che svolgono attività non essenziali devono chiudere, e i loro dipendenti devono poter stare a casa! In emergenza servono scelte chiare e coraggiose, fermiamo le attività non essenziali, difendiamo vita e salute di lavoratori e cittadini”

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Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità

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L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.

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Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO

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 Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i  salernitani   del PESSY per una gara valida a  determinare le prime due posizioni  del girone.

Dopo l’inattesa sconfitta rimediata  a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari  che conducono al vertice  con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà  grande importanza sia  per la conquista della  vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.

Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici  chiedono alla  squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.

Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi

con un successo e riprendere  il comando della graduatoria.

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Sotto il tricolore diritti a geometria variabile legati al luogo di residenza

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Il 7 gennaio è stata ricordata la festa del tricolore,evento celebrato dal presidente delle Repubblica Mattarella che nel suo discorso ricorda che:“riassume la nostra identità di popolo”. Parole sacre che forse stridono con la realtà. In Italia i meridionali migrano per cercare lavoro e per curarsi, muoiono, in media, tre/quattro anni prima rispetto al resto d’Italia, non hanno mezzi di trasporto urbani efficienti né l’alta velocità, che si ferma a Napoli, pochi gli asili nido gestiti dai comuni, il welfare è un sogno e leinfrastrutture sono inadatte a ricevere gli investimenti industriali nazionali e stranieri. Inoltre il reddito pro-capite è la metà e la disoccupazione è doppia rispetto al Nord mentre è aumentata la povertà assoluta delle famiglie meridionali. Sullo stesso territorio, sotto la stessa bandiera convivono cittadini con diritti a geometria variabile, diritti negati a 19 milioni di persone da tutti i partiti che negli ultimi venti anni hanno governato il paese. Forse hanno messo in pratica il teorema di Guido Tabellini, già rettore della Bocconi, che sul quotidiano Il Foglio scriveva: “Le politiche più efficaci per avvicinare l’Italia all’Europa sono anche quelle che aumentano la distanza tra Milano e Napoli, tra aree avanzate e arretrate del Paese”. In poche parole: ognuno per sé e Dio per tutti.

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