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Politica

Floriana Mastandrea del Centrosinistra del Cambiamento:”Ricostruire la speranza”.

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Da Floriana Mastandrea, candidata alle prossime elezioni comunali con la lista civica “Centrosinistra del Cambiamento,riceviamo e pubblichiamo:

“La campagna elettorale è ormai agli sgoccioli: per me è stata un’interessante occasione per ritrovare amicizie e conoscenze di vecchia data o farne di nuove, e tracciare insieme un bilancio della complessa situazione politica, che prima che locale, è nazionale. Si tende a credere sempre meno nella politica ora che i partiti hanno perso il loro senso, che sempre meno uomini riescono ad esprimere una leadership carismatica. È comprovato che tutto nel tempo, si secolarizza, tanto più se mostra distacco dalla realtà, così com’ è accaduto alla politica. La classe che se ne è fatta portatrice non è stata in grado di interpretare e tradurre in azioni concrete i bisogni della gente, quelli reali di ogni giorno. Eppure, localmente, non ci sarebbe voluto molto: sarebbe bastato, per cominciare, un utilizzo intelligente, mirato e lungimirante dei Fondi strutturali europei che la nostra regione prima fra tutte, manda indietro in Europa, che potevano significare ristrutturazione dei siti archeologici, delle antiche fornaci, del centro storico, ormai privo di identità, impiego per le politiche giovanili, promozione dell’imprenditoria, compresa quella femminile, e così via. Quando un ceto politico non si sforza di creare benessere per la propria collettività, allora vuol dire che è incapace e deve lasciare il posto a chi ha proposte realistiche, capacità di attuarle e volontà di impegnarsi con senso etico, trasparenza morale, legalità. Ma, non dimentichiamolo, anche spirito di sacrificio. Nella città in cui sono cresciuta e dopo circa vent’anni sono rientrata in pianta stabile, decidendo di spendermi per contribuire a farla uscire dal guado, ho trovato una situazione umana ambivalente: da una parte la volontà di dare una svolta, nella consapevolezza della necessità di un cambiamento, dall’altra la paura, l’incapacità di molti di ribellarsi a logiche precostituite, al senso di “gratitudine” clientelare per aver ricevuto dei favori. E quando un diritto diventa favore? Quando non è per tutti, come l’equità vorrebbe, ma grazie al feudatario che lo concede e dal quale si va a sottomettersi, diviene presunto privilegio di qualcuno. Una comunità normale e civile, lavora alla costruzione delle opportunità e di conseguenza dei diritti, perché tutti, in base a merito e professionalità, possano usufruirne. Lavora alla formazione diffusa, perché la conoscenza consente l’emancipazione, rende liberi, o forse, viene il sospetto, meglio non consentire troppa conoscenza, altrimenti un popolo evoluto non si assoggetta più e non è più condizionabile e gestibile, così come già temevano i Borbone? Durante i miei incontri, ho sentito dire spesso che non si condividevano determinate candidature e posizioni politiche, ma si era costretti a seguirle, perché c’era il tale parente o amico! Come ai tempi in cui ci si turava il naso e si votava DC. Possibile che da allora non sia cambiato nulla, anzi si sia addirittura regrediti? Questa situazione è figlia dei nostri tempi confusi: l’ambivalenza dello sviluppo globalizzato apporta progressi materiali in tutti i campi ma è pregna, al tempo stesso, di sottosviluppi spirituali e morali, accentuati da vent’anni di mentalità berlusconiana deviante, in cui tutto era stato fatto credere possibile, i più furbi potevano arrivare ovunque, purché fossero yes men o yes women. Se a ciò si aggiunge la politica nazionale, in cui una spuria alleanza tra destra e sinistra, porta a credere che tutto sia concesso in nome della governabilità, in vero assai labile e ipocrita, il desolante quadro è completo. Qualche anno fa, ho avuto il privilegio di conoscere e intervistare Don Andrea Gallo, il prete di strada della comunità di San Benedetto al Porto di Genova, scomparso l’anno scorso. Era un personaggio magnifico, un politico puro, carismatico e nonostante i suoi oltre ottant’anni, ne poteva dare di lezioni ai più giovani, altro che rottamarlo, come qualche rampante della politica avrebbe voluto! Aveva fatto la lotta partigiana, poi era diventato prete sempre dalla parte degli ultimi: nella sua comunità accoglieva dalle prostitute ai drogati e si spendeva senza tregua, girando l’Italia per portare la sua testimonianza. Esortava a indignarsi, trovare il motore mettendosi ogni giorno in discussione e cercando la verità insieme agli altri: “Camminare domandando”. E aggiungeva citando Gramsci: Democrazia è partecipazione, quindi gli indifferenti, gli assenteisti, sono fuori dalla storia. Comincia a sporcarti le mani con tutti coloro che vogliono camminare”. Faccio mio l’appello di Don Gallo, la sua lezione di vita e chiedo agli Arianesi indecisi, a quelli disgustati (e per fortuna sono tanti), a quelli indignati e stanchi del vecchio andazzo, del fumo negli occhi, di una vecchia classe dirigente che si ripresenta come “nuova”, a tutti coloro che vogliono vedere i loro figli rimanere in questa terra per farla crescere, crearsi il diritto a un futuro, voltate pagina, camminate insieme a noi, lavoriamo insieme per far rinascere la nostra città. Ribelliamoci al precostituito, smuoviamoci per realizzare insieme un’utopia possibile, diamo spazio a chi non ha mai governato Ariano e vuol mettersi in gioco con energia e competenze per restituirle dignità, benessere e un ruolo da protagonista. L’unica vera alternativa in questo difficile e confuso momento storico, è il candidato sindaco Giovanni la Vita con il suo programma e la sua squadra. Dargli fiducia vuol dire darla ad Ariano, vuol dire promuovere la formazione di un nuovo ceto politico in discontinuità col passato di patronage e clientele e dare spazio alla solidarietà e alla speranza. Non sprechiamo un’occasione unica di cui potremmo pentirci: osiamo il cambiamento, insieme possiamo farcela”.

Floriana Mastandrea

Candidata per Giovanni La Vita Sindaco

Lista Centrosinistra del Cambiamento

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Attualità

L’opposizione replica a Franza:”Non siamo assenteisti”

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Avevamo deciso di soprassedere, lasciando che il sindaco continuasse a compiacersi urbi et orbi per aver deciso di cambiare le lampadine della pubblica illuminazione, sfruttando finanziamenti dalla chiara matrice “ quelli di prima”, perché derivanti da una convenzione stipulata nel 2005, con il dissenso, le proteste, i ricorsi al TAR, le denunce penali di tutti riferimenti storici di “quelli di adesso”.

Ma l’insistenza con cui si è puerilmente speculato sulle presunte reiterate assenze dei consiglieri di minoranza, ci induce a qualche precisazione:

– il Consiglio Comunale del 4 aprile è stato disertato per concomitanti impegni personali, e anche perché non ci piace andare in Consiglio solo per premere un bottone, e trasmetterci 3000 pagine di documenti (pronti da mesi) tre giorni prima della seduta, rispondendo alle nostre richieste di integrazione solo pochi minuti prima dell’inizio della stessa, è indegno ed equivale a non voler discutere;

  • – continueremo ad assentarci, se del caso, ogni qualvolta verranno calpestate le prerogative e i diritti dei consiglieri tutti (anche quelli che, con sprezzo del ridicolo e della dignità della funzione, dispensano le loro lezioncine di democrazia da Bignami), che in aula consiliare rappresentano la città e non soltanto i propri elettori.

Insomma non si allarmino troppo. Noi continueremo a svolgere il nostro ruolo come sempre abbiamo fatto in questi anni, portando all’attenzione del Consesso argomenti importanti che altrimenti sarebbero stati totalmente ignorati, e cercando di dare dignità ad un organo consiliare sempre più mortificato da una gestione inadeguata.

Altri cerchino di capire che le istituzioni e la democrazia sono una cosa seria. E quando siamo assenti lascino liberi i nostri scranni. perché anche la collocazione in aula fa parte delle regole di funzionamento di un organismo democratico.

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Attualità

Ad Ariano Convocato il Consiglio Comunale in vista dell’approvazione del Bilancio di Previsione

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio Comunale, ha convocato il Civico Consesso in prima convocazione e in seduta ordinaria, per il giorno 27 marzo alle ore 15.30 e in seconda convocazione per il 28 marzo alle ore 17,00, presso la sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, per la trattazione dei seguenti argomenti:

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Attualità

Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.

Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.

La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.

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