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Forza Italia : questa Maggioranza non può continuare ad amministrare

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Ci risiamo. Ariano già lo sapeva ma adesso l’ha capito bene: questa Maggioranza non può continuare ad amministrare (si fa per dire) la città ma deve lasciare lo spazio a nuove elezioni.

Già qualche tempo fa, agli inizi di novembre 2022, di fronte all’immobilismo della compagine uscita vincitrice dalle elezioni del 2020, si era dimesso l’allora vicesindaco, Carmine Grasso, sperando di cambiare in qualche modo l’andazzo.

Il tentativo non fu molto fortunato perché, dopo un mese di riflessione, il Sindaco Franza decise che la cosa migliore era cambiare proprio il Vicesindaco (oltre agli assessori Ninfadoro e Tarantino che si aggiungevano alle precedenti dimissioni di Michela Cardinale) lasciando che la deriva amministrativa continuasse.

Un anno dopo siamo punto e a capo. Adesso è il partito Socialista a lamentare disagio nei confronti della sua stessa Maggioranza.

Ovviamente il disagio del partito Socialista è il disagio di tutta la Città che non riconosce più se stessa in questo vuoto di idee, iniziative, programmi e atti concreti, sia pure minimi, di amministrazione.

Per tali ragioni l’auspicio di Forza Italia è che i consiglieri comunali del partito Socialista abbiano il coraggio di fare quello che va fatto nell’interesse degli arianesi e sottoscrivano insieme a tutti i consiglieri di minoranza le proprie dimissioni da consegnare al protocollo dell’Ente.

Non servirebbe, numeri alla mano, a “far cadere” l’ Amministrazione ma sarebbe la dimostrazione che non si è trattato di una “furbata” per riacquistare nuovo potere all’interno della maggioranza ma di un atto di responsabilità di chi ha preso coscienza che in questo modo non si può andare avanti perché occorre recuperare il terreno perduto, occorre rimettere in moto gli Uffici Comunali, programmare lo sviluppo, a spendere i soldi del PNNR, progettare la nuova città che sta cambiando volto intorno alla stazione “Hirpinia”, riprendersi quella centralità che è sempre stata indiscutibilmente nostra.

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Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità

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L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.

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Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO

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 Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i  salernitani   del PESSY per una gara valida a  determinare le prime due posizioni  del girone.

Dopo l’inattesa sconfitta rimediata  a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari  che conducono al vertice  con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà  grande importanza sia  per la conquista della  vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.

Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici  chiedono alla  squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.

Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi

con un successo e riprendere  il comando della graduatoria.

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Sotto il tricolore diritti a geometria variabile legati al luogo di residenza

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Il 7 gennaio è stata ricordata la festa del tricolore,evento celebrato dal presidente delle Repubblica Mattarella che nel suo discorso ricorda che:“riassume la nostra identità di popolo”. Parole sacre che forse stridono con la realtà. In Italia i meridionali migrano per cercare lavoro e per curarsi, muoiono, in media, tre/quattro anni prima rispetto al resto d’Italia, non hanno mezzi di trasporto urbani efficienti né l’alta velocità, che si ferma a Napoli, pochi gli asili nido gestiti dai comuni, il welfare è un sogno e leinfrastrutture sono inadatte a ricevere gli investimenti industriali nazionali e stranieri. Inoltre il reddito pro-capite è la metà e la disoccupazione è doppia rispetto al Nord mentre è aumentata la povertà assoluta delle famiglie meridionali. Sullo stesso territorio, sotto la stessa bandiera convivono cittadini con diritti a geometria variabile, diritti negati a 19 milioni di persone da tutti i partiti che negli ultimi venti anni hanno governato il paese. Forse hanno messo in pratica il teorema di Guido Tabellini, già rettore della Bocconi, che sul quotidiano Il Foglio scriveva: “Le politiche più efficaci per avvicinare l’Italia all’Europa sono anche quelle che aumentano la distanza tra Milano e Napoli, tra aree avanzate e arretrate del Paese”. In poche parole: ognuno per sé e Dio per tutti.

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