Attualità
Giorgetti: “ma chi va più dal medico di base”
Il PNRR prevede l’apertura di 1350 case di cura della comunità per la presa in carico dei pazienti cronici, in sinergia con i medici di famiglia e del pediatra di libera scelta. La pandemia ha messo a nudo la fragilità del sistema sanitario mancante delle case di cura territoriali che, avrebbero dovuto fornire il personale infermieristico especialistico per l’assistenza e la cura dei malati cronici. Oggi tale compito è svolto dagli ospedali, fatto che, durante la fase acuta del contagio, ha imposto ai nosocomi diconvertire i reparti nella cura delle persone affette da Covidche non potevano essere curate nel proprio domicilio. Le conseguenze sono state drammatiche, i pazienti cronici, in particolar modo, cardiologici ed oncologici, hanno perso chiari punti di riferimento ospedalieri dovuti all’allungamento delle liste di attesa, costretti, per chi aveva sufficienti risorse economiche, a rivolgersi allo specialista privato. Gli altripotevano sperare solo nella buona sorte e nel rallentamento della patologia in atto. L’inutilità della medicina territoriale e, in particolar modo, dei medici di famiglia era stata espressa da Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Lega-M5S, al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, (vedi “Next”, del 24 agosto 2019). Infatti secondo tale periodico, Giorgetti dichiarava che: “Nei prossimi 5 anni mancheranno 45 mila medici di base, ma chi va più dal medico di base, senza offesa per i professionisti qui presenti? Nel mio piccolo paese vanno a farsi fare la ricetta medica, ma chi ha almeno 50 anni va su Internet e cerca lo specialista. Il mondo in cui ci si fidava del medico è finito”. Mancanza di sensibilità e conoscenza della realtà reddituale delle famiglie che non sono tutte ricche e, spesso, non si curano per mancanza di denari. Nella frase di Giorgetti si coglie la premessa per l’ulteriore e futura privatizzazione della sanità. Si riducono le risorse finanziarie a favore di questo settore della pubblica amministrazione e non si sostituiscono i medici di famiglia andati in pensione. Sembra che, nella Nota di Aggiornamento del Documento Economico Finanziaria (NADEF), di prossima approvazione, l’attuale governo vorrebbe destinare alla sanità risorse aggiuntive attinte dai fondi del PNRR per la nascita delle case di cura della comunità.
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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