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Giovanni Maraia di Ariano in Movimento :”Rivedere il Piano Finanziario 2015 sulla gestione rifiuti”

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Giovanni Maraia, portavoce di Ariano in Movimento,scrive al sindaco per rivedere la delibera con la quale è stato previsto l’aumento del costo della gestione dei rifiuti. Di seguito la nota di Maraia:

“Nella delibera del Commissario Prefettizio del Comune di Ariano n. 14 del 14/11/2013 venivano riportati i seguenti dati relativi al costo e alla  gestione dei rifiuti per il 2013: 

a)  Il costo complessivo della gestione rifiuti era di € 3.452.389,79, con un aumento di ben € 627.956,62 rispetto al 2012, pari al 22%; 

b) Il costo di conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica per il 2013 era di €1.150.000,00, con un aumento di € 575.731,00 rispetto al 2012; 

c) Il costo della raccolta differenziata, per il 2013, era di € 927.214,00; 

d ) La raccolta differenziata, nel 2013, aveva raggiunto la percentuale del 32,15% del totale dei rifiuti prodotti; 

e) La produzione dei rifiuti indifferenziati prodotti giornalmente ad Ariano, nel 2013, era di kg 19.339, pari a kg 7.058.735 annui (7.058 tonnellate).

Nel Piano Finanziario 2015, allegato alla Delibera di Consiglio Comunale n. 29 del 30/7/2015, è riportato il costo della gestione rifiuti del 2014, pari a € 3.268.991,04, con una diminuzione, rispetto al 2013, di € 183.398,00. Per il 2015 il costo della gestione rifiuti è di € 3.932.961,92, con un aumento di ben € 663.970 rispetto al 2014 e di € 480.572 rispetto al 2013.

Nel Piano Finanziario 2015, innanzi indicato, è scritto che, per il 2014 “sono stati raccolti in modo differenziato 3.078,10 tonnellate di rifiuti urbani, pari al 37,08% del totale dei rifiuti. La restante parte dei rifiuti solidi urbani prodotta, pari a 5.222,89 tonnellate, su un totale prodotto di 8.300,99 tonnellate, è stata smaltita in maniera indifferenziata”.

I rifiuti indifferenziati prodotti annualmente sono 7.058 tonnellate nel 2013, divengono 8.300 tonnellate nel 2014 e si stima che nel 2015 saranno 7.665 tonnellate a fine 2015.

Nella Delibera del Consiglio Comunale n. 29 del 30/7/2015 non vi è una spiegazione dell’aumento della produzione di rifiuti indifferenziati dal 2013 al 2014 di ben 1300 tonnellate. Da kg 19.339 di rifiuti prodotti giornalmente nel 2013 si perviene a kg 22.739 del 2014 e a kg 21.273 del 2015.

Il Consiglio Comunale ha l’obbligo di spiegare la variazione in aumento dei rifiuti prodotti giornalmente. Così come ha il dovere di motivare, dettagliatamente, l’aumento del costo della gestione di rifiuti di € 663.970 rispetto al 2014. In mancanza di tali spiegazioni  la tariffa rifiuti, deliberata con la delibera 29/2015, è da ritenere immotivata e inapplicabile.

Un altro aspetto anomalo è presente nell’Allegato A “Servizi Rifiuti 2015 ” (Nota UTC prot. 2022/UTC del 28/4/2015) alla delibera n 29/2015. In questo allegato si legge che il conferimento di RSU indifferenziati è di Kg 21.273 giornalieri, per un totale di 7.665 tonnellate di rifiuti. Tutti questi rifiuti, secondo il Consiglio Comunale, che ha approvato l’allegato A innanzi citato e la delibera n. 29/2015, vanno conferiti in discarica. 

È un errore! Dalla produzione totale di rifiuti indifferenziati vanno detratti i rifiuti differenziati, con conseguente minor costo per la raccolta, trasporto e  conferimento in discarica.

Nel Piano Finanziario 2015 non è riportato il dato del quantitativo di rifiuti differenziati previsti nel 2015, da detrarre dal totale di rifiuti indifferenziati che verranno prodotti sempre nel 2015.

Il Consiglio Comunale ha l’obbligo di rivedere l’errore contenuto nell’Allegato A alla delibera n. 29/2015, al fine di definire con precisione la tariffa rifiuti. 

Lo stesso Consiglio Comunale è tenuto a dare una spiegazione nel Piano Finanziario 2015 dei motivi per i quali la raccolta differenziata nel 2013, pari al 32,15 % del totale dei rifiuti prodotti, costava € 927.214 e nel 2014 per una raccolta pari al 37,08% (con un aumento di appena il 5%), è arrivata a costare ben  € 2.300.000, con un aumento di circa € 1.300.000. Per un aumento del 5% di raccolta differenziata gli arianesi sono costretti a pagare € 1.300.000.

Lo stesso Consiglio Comunale ha l’obbligo di indicare nel Piano Finanziario 2015 gli atti di affidamento, a seguito di gara pubblica, dei servizi  effettuati da De Vizia Transfert relativi allo spazzamento delle strade cittadine, alla raccolta differenziata e a quella indifferenziata. 

Il Consiglio Comunale di Ariano, a garanzia del l’esattezza della tariffa rifiuti, deve indicare  nel Piano Finanziario 2015 il tipo e il numero di controlli effettuati relativi al peso dei rifiuti indifferenziati prodotti giornalmente.

Nel Piano Finanziario 2015 è da precisare il dato relativo alla percentuale della raccolta differenziata raggiunta nel primo semestre 2015, visto che viene detto, in maniera inesatta, che in detto semestre la raccolta differenziata ha raggiunto la percentuale del 45%.

Sempre nel Piano Finanziario 2015 viene detta una ulteriore grave inesattezza: “Lo spazzamento e lavaggio delle strade e piazze nel territorio comunale viene effettuato dalla società affidataria del Comune con frequenza giornaliera”. Molte strade non vengono mai pulite ed è inesistente il lavaggio delle piazze e di tutte le strade.

Nel Piano Finanziario 2015 non sono indicate le entrate dai materiali della raccolta differenziata avviati al riciclo. Non vengono, altresì, indicati i costi a carico di altri soggetti pubblici o privati:

a) I costi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio coperti dal CONAI, nonché i costi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio secondari e terziari, a carico dei produttori e utilizzatori;

b) Il contributo concesso dal MIUR per la gestione dei rifiuti delle Istituzioni scolastiche statali.

Viene annullata la tassa sui rifiuti a carico degli abitanti di Difesa Grande fino all’avvenuta bonifica della discarica e nessuna esenzione è stata stabilita per coloro che abitano nelle vicinanze della discarica di “fosso di Madonna dell’Arco “, ancora non bonificata.

Una chiara discriminazione che va sanata.

Il Piano Finanziario 2015, allegato alla delibera 29/2015, per quanto qui esposto, non rispetta i fondamentali principi di: chiarezza, verità e correttezza (art. 2423 c.c). In mancanza di una sua riformulazione sarà sottoposto all’esame della Corte dei Conti e dell’Osservatorio Nazionale sui rifiuti”.

 

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Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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