Attualità
Giustizia digitale, Ue: “L’Italia migliora ma è ancora indietro”
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Secondo le rilevazioni della Commissione europea ci collochiamo a metà classifica con indicatori in miglioramento ma lontani da quelli dei best performers. La strada è in salita soprattutto sul fronte delle cause elettroniche.
La Commissione europea ha pubblicato il quadro di valutazione Ue della giustizia 2015, che presenta una rassegna della qualità, dell’indipendenza e dell’efficienza dei sistemi giudiziari degli Stati membri. Il quadro di valutazione Ue della giustizia è uno strumento di informazione diretto ad aiutare gli Stati membri a migliorare l’efficienza della giustizia, fornendo dati obiettivi attendibili e comparabili sui loro sistemi di giustizia civile, commerciale e amministrativa.
“Un sistema giudiziario efficiente è un pilastro fondamentale di ogni democrazia. Le riforme della giustizia svolgono un ruolo essenziale nel rafforzare i valori comuni dell’Unione e nel creare l’ambiente favorevole agli investimenti di cui abbiamo bisogno per una crescita sostenibile”, ha dichiarato Vĕra Jourová, Commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere. “Nel 2014 la maggior parte degli Stati membri era impegnata a riformare il proprio sistema giudiziario: la Commissione accoglie con favore e sostiene tali sforzi. Una maggiore efficienza dei sistemi giudiziari si tradurrà in una maggiore fiducia reciproca tra gli Stati membri. Sappiamo che le riforme della giustizia richiedono tempo per produrre risultati, ma il nuovo quadro di valutazione mostra già alcuni segnali incoraggianti. Sono fiduciosa che gli Stati membri proseguiranno le riforme con determinazione e impegno”.
Le informazioni contenute nel quadro di valutazione Ue della giustizia saranno tenute in considerazione ai fini del semestre europeo, il ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche dell’Ue. Insieme alle singole valutazioni per paese, il quadro di valutazione Ue della giustizia contribuisce a individuare eventuali lacune e a incoraggiare gli Stati membri a intraprendere, se necessario, riforme strutturali nel settore della giustizia.
Il quadro di valutazione Ue della giustizia 2015 rileva un complessivo miglioramento dell’efficienza dei sistemi giudiziari degli Stati membri, anche se la situazione varia sensibilmente da uno Stato all’altro. Inoltre, sono proseguiti gli sforzi per potenziare l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) nei tribunali, ma anche qui con carenze in una serie di Stati membri per quanto riguarda la disponibilità di strumenti Ict tanto per l’amministrazione e la gestione dei tribunali quanto per la comunicazione elettronica fra i tribunali e le parti.
L’Italia si colloca in genere a metà classifica, con indicatori in miglioramento anche se non ancora tra i paesi più avanzati dell’Ue in fatto di adozione delle Ict nel sistema giudiziario. Per esempio, in fatto di uso di sistemi Ict per la registrazione e la gestione dei casi, paesi come Danimarca, Estonia, Francia, Lituania, Ungheria, Portogallo, Finlandia e Svezia totalizzano il massimo del punteggio (4, che indica la disponbilità nel 100% dei tribunali, laddove 0 indica la disponibilità nello 0% dei tribunali); l’Italia, che si collocava poco sopra i 2.5 punti nel 2010, oggi si attesta (dato aggiornato al 2013) sui 3.5 punti, facendo meglio di Irlanda, Belgio, Lussemburgo, Germania. In fatto di comunicazione elettronica fra i tribunali e le parti, l’Italia raccoglie poco più di 3 punti su un massimo di 4, in miglioramento rispetto al 2010, quando non arrivava a 2.5; le nazioni che ci superano sono le Repubbliche baltiche, il Portogallo, la Germania, i Paesi Bassi, la Finlandia, la Svezia.
Posizione di metà classifica tra i paesi Ue per l’Italia (che totalizza 3 punti su un massimo di 4) anche per quanto riguarda la possibilità di presentazione elettronica delle cause; qui la situazione è stabile dal 2010 al 2013. In questo caso siamo preceduti anche dalla Romania e dalla Slovacchia, che negli altri indicatori avevano invece punteggi inferiori, e seguiti, tra gli altri, da Francia, Germania, Irlanda, Spagna, a dimostrazione di come l’uso delle Ict nei sistemi giudiziari Ue abbia un livello di sviluppo non omogeneo anche all’interno dello stesso paese.
Pieno punteggio per l’Italia sulla possibilità per il pubblico di accedere alle informazioni generali sul sistema giudiziario; al contrario siamo tra gli ultimi per la possibilità di accedere gratuitamente online alle sentenze civili e commerciali (punteggio poco superiore a 3 su un massimo di 12): male come noi però anche Danimarca e Svezia.
Fonte :”Corriereecomunicaizoni”
Attualità
Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga
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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”
L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.
Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.
La formula è molto coinvolgente:
– 1^ FASE REGIONALE.
FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.
MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.
MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.
– 2^ FASE NAZIONALE
Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.
Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.
Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.
Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino.
Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.
Attualità
Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino
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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.
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Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.
Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.
La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.
Attualità
Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità
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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.
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