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Attualità

Glifosato: abbassa le difese immunitarie, causa il Parkinson ed espone al Covid-19?

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Al porto di Bari sono arrivate navi provenienti dal Canadcariche di grano duro, destinato alle grandi industrie

alimentari. Sulla base di analisi effettuate in questi anni sulle paste e sulla semola, è emersa la presenza di residui tossici: glifosato (N-(fosfonometil)glicina, C3H8NO5P), che è un analogo aminofosforico della glicina, inibitore dell’enzima3-fosfoshikimato 1 carbossiviniltransferasi (EPSP sintasi), metalli pesanti e DON, micotossine, che sono cancerogene. È stata presentata un’interrogazione parlamentare dal senatore De Bonis, rivolta ai ministri Bellanova e Speranza e sottoscritta da Martelli, De Falco, Buccarella, Nugnes, Binetti, Saccone, Leonardo e Papatheu. L’interrogazione dice che nella comunità scientifica sono sempre più fondati i sospetti che il glifosato, sia fra le cause del morbo di Parkinson. Il glifosato, noto come erbicida totale (non selettivo) e il DON sono immunodepressivi, ed espongono più facilmente al Covid19. De Bonis lamenta che la EFSA (EuropeanFoodSafety Authority) sia cieca di fronte alle pesanti ombre sul pesticida. Il sen. De Bonis incaricherà i laboratori accreditati di analizzare queste derrate. E ha coinvolto la Commissione europea, riferendosi all’articolo 444 del codice penale, che vieta di somministrare cibo nocivo: chiederà inoltre alla Procura di Bari di indagare. In effetti, il glifosato abbassa le difese immunitarie, perché abbassa i livelli di glutatione, che è il miglior antiossidante, tanto importante, che dalla quantità di esso nelle cellule, si può predire l’aspettativa di vita. Riducendo il glutatione, si diminuisce la capacità del corpo di proteggersi da batteri e altri invasori. Inoltre, il glifosato può causare alterazioni endocrine e danneggiare il DNA e distruggere il microbiota. In una recensione della ricerca pubblicata dal gruppo ambientalista no profit Beyond Pesticides, l’autore Terry Shistar, Ph.D., ha riferito che il glifosato può influenzare negativamente lo sviluppo fetale. Il tribunale di San Francisco, ha condannato la multinazionale Monsanto a risarcire con 289 milioni di dollari, il giardiniere DewayneJohnson, malato di cancro alla pelle, vittima del glifosatocontenuto nel diserbante Roundup. Potrebbe essere il primo di una lunga serie. Ma intanto, si continuano a vendere 750 prodotti con glifosato destinati all’agricoltura e al giardinaggio.                                                                    

Il Parlamento europeo già da qualche anno, ha messo fuori legge la vendita del glifosato, ma queste norme entreranno in vigore soltanto nel 2022, giusto il tempo per consentire alla Monsanto di prendere le sue contromisure e di farla franca nuovamente. Al momento, il glifosato continua a essere molto venduto in Europa, con un milione di tonnellate l’anno, di cui ben 10mila in Italia, nonostante una letteratura vastissima di oltre 90mila documenti, ne sottolinei rischi e pericoli per la salute. In Francia invece,hanno rotto gli indugi ed è stato annunciato che, a prescindere dalla decisione in sede europea, il glifosatosarà completamente eliminato nel Paese entro la fine del mandato presidenziale di Emmanuel Macron. In Italia, l’ex ministro Beatrice Lorenzin, durante il suo mandato, con un decreto ha messo in campo alcune restrizioni, molto forti, sull’uso di questo micidiale e tossico prodotto. Primo: l’uso del glifosato è vietato “in parchi giardini, campi sportivi, aree di gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne, complessi scolastici e strutture sanitarie”. Secondo: il divieto scatta anche in agricoltura, durante il raccolto e la trebbiatura, ovvero quando i prodotti della terra sono ormai prossimi a finire nelle nostre tavole. Terzo: in Italia vengono revocate nuove autorizzazioni di prodotti fitosanitari. Intanto, per proteggere la nostra salute per contrastare gli effetti di queste terribili sostanze possiamo assumere le vitamine C ed E che fanno salire i livelli di glutatione e superossidodesmutasi, un altro potente antiossidante, riducendo così il danno ossidativo nelle cellule. Fa bene il senatore De Bonis, a occuparsi di questo gravoso problema dovuto all’avidità delle immorali multinazionali, che le spinge a perseguire il profitto a danno della salute delle persone, cioè di tutti noi.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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