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Attualità

Guardia di Finanza – Anche per il 2014 prevista un’intensa attività sul territorio.

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Anche per l’anno 2014 la Guardia di Finanza si propone quale obiettivo prioritario di proseguire l’azione a tutela dell’economia legale e del corretto funzionamento delle regole di mercato, puntando a recuperare le risorse sottratte al bilancio dello Stato, dell’Unione Europea, delle Regioni e degli Enti Locali allo scopo di garantirne il corretto impiego, per il benessere della collettività ed il sostentamento delle politiche di rilancio e sviluppo economico e sociale.

L’obiettivo per il 2014 è quello di continuare nel percorso di costante miglioramento della qualità complessiva dell’azione del Corpo, nell’ottica di assicurare una sempre maggiore concretezza dei risultati conseguiti, anche attraverso una sistematica aggressione ai patrimoni illeciti accumulati. Per raggiungere questi risultati, si punta ad una maggiore flessibilità dell’azione ispettiva, al fine di calibrare al meglio l’attività investigativa in funzione delle diverse modalità con cui i fenomeni illeciti si manifestano nelle diverse aree del territorio. In questa prospettiva, assumono quindi centralità: – un’approfondita conoscenza del contesto esterno di riferimento, in modo da calibrare le attività verso fenomeni e realtà economiche peculiari di ogni area territoriale; – l’approccio trasversale alle investigazioni;
– la concentrazione degli sforzi operativi sui fenomeni di evasione, di frode e di illegalità economico-finanziaria più pericolosi e maggiormente lesivi per il bilancio pubblico. Il piano di azione da attuare, in sinergia con le altre Istituzioni del sistema tributario e finanziario, si baserà essenzialmente sui seguenti segmenti:
– Il consolidamento e rafforzamento della lotta all’evasione e all’elusione fiscale: l’evasione fiscale sottrae risorse alle casse erariali e genera gravi distorsioni di mercato ed iniquità sociale, costituendo un freno allo sviluppo del Paese ed all’adozione delle misure redistributive. L’obiettivo prioritario della Guardia di Finanza per il 2014 è, dunque, quello di proseguire nel percorso di miglioramento qualitativo della lotta all’evasione, intensificando gli sforzi operativi, nella prospettiva di assicurare maggiore concretezza all’azione ispettiva. Il percorso di miglioramento della qualità degli interventi passa anche attraverso un’analisi approfondita ed una scomposizione del fenomeno “evasione”, in modo da poter calibrare la pianificazione degli interventi ispettivi alla fenomenologia illecita da contrastare. L’esperienza operativa ha sinora fatto emergere che la maggiore lesività per gli interessi erariali è costituita dai cc.dd. “grandi fenomeni evasivi” come l’economia sommersa, le frodi I.V.A., l’evasione fiscale internazionale e quella collegata ad altri illeciti economico-finanziari. Proprio al contrasto di queste condotte criminali saranno dedicate le più qualificate risorse del Corpo, che avranno il compito di intensificare, a tal fine, l’attività di intelligence e di raccolta delle informazioni, in modo da migliorare i processi di selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo. In questo contesto, assume rilievo strategico la valorizzazione, in un’ottica di trasversalità, di ogni elemento indicativo di violazioni tributarie acquisito nel corso di indagini in altri comparti istituzionali (come, ad esempio, le investigazioni di polizia giudiziaria, gli approfondimenti antiriciclaggio, le segnalazioni provenienti da altri soggetti pubblici). Accanto all’azione di contrasto alle frodi o ai comportamenti illeciti più complessi, la Guardia di Finanza ottimizzerà le strategie operative volte ad arginare anche i fenomeni evasivi di massa (come l’omesso rilascio di scontrini e ricevute fiscali nel settore tributario), attraverso interventi ispettivi snelli, efficaci e funzionali. Scopo del controllo economico del territorio, infatti, non è soltanto quello di tutelare la pretesa erariale, ma anche l’economia “sana” da quanti ricorrono a pratiche di concorrenza sleale (abusivismo commerciale, utilizzo di lavoro irregolare, attività imprenditoriali occultate dietro false organizzazioni non-profit).
– intensificazione del contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica: La tutela della spesa pubblica è strettamente connessa e complementare alla lotta all’evasione fiscale. Non a caso, essa costituisce per la Guardia di Finanza, obiettivo strategico prioritario, che dovrà essere perseguito al pari di quello riservato al contrasto dell’illegalità nel settore tributario. I cittadini, infatti, devono essere certi che le imposte versate all’erario siano impiegate correttamente e con trasparenza, nonché destinate a coloro che ne hanno effettivamente diritto e bisogno. Si tratta di risorse della collettività, la cui gestione è affidata alla Pubblica Amministrazione per perseguire gli obiettivi di politica economica fissati dall’Autorità di Governo, assicurare l’erogazione dei servizi essenziali e garantire il funzionamento e la sopravvivenza stessa dello Stato. L’importanza della tutela della spesa pubblica è ancora più evidente se rapportata al contesto economico attuale in cui, pur in presenza di timidi segnali di ripresa, permane la necessità di reperire sempre maggiori risorse necessarie a soddisfare le esigenze di rilancio del tessuto imprenditoriale e di sostegno a sempre più larghi strati della società che versano in condizioni precarie. Da questo punto di vista, va osservato che, non essendo ragionevolmente ipotizzabile un ulteriore massiccio ricorso alla leva fiscale, soprattutto per gli effetti recessivi che lo stesso può determinare sull’economia generale del Paese, intervenire sul fronte della razionalizzazione delle uscite e l’unico percorso realmente praticabile per rispondere con tempestività e concretezza a tali condivisibili istanze. In questo quadro generale, l’azione operativa del Corpo nel settore dovrà essere improntata a criteri di massima efficacia e concretezza, per intercettare i fenomeni di illegalità più diffusi e/o maggiormente dannosi per le casse dello Stato, prevenendo e reprimendo gli illeciti penali, amministrativi o contabili che sono alla base di sprechi, diseconomie, inefficienze o, in casi più gravi, di veri e propri fenomeni predatori. Conseguentemente, i Reparti, in linea di continuità con il 2013, si muoveranno, anche per il corrente anno lungo la duplice direttrice che prevede:

• da una parte, l’esecuzione di attività mirate di approfondimento investigativo, tendenti ad accertare gravi forme di frode, corruttela e sperpero di denaro pubblico che attengono ai più rilevanti flussi di spesa (sanità, previdenza e assistenza, appalti, incentivi nazionali e comunitari) ed a limitare o ristorare i danni subiti dall’Erario, bloccando l’erogazione di provvidenze non dovute, ovvero ottenendo il loro recupero, mediante l’applicazione delle misure cautelari vigenti;
• dall’altra, la pianificazione di campagne di contrasto ad ampio spettro su tutto il territorio nazionale, volte a colpire forme di irregolarità che attengono alla disciplina dell’esenzione dal ticket sanitario e delle Prestazioni Sociali Agevolate, in modo da aumentare il livello di compliance della platea di soggetti potenzialmente interessati a tali tipologie di agevolazioni.
– Il rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione della criminalità economico–finanziaria e dei traffici illeciti. Atteso che la Guardia di Finanza è l’unico Organo di polizia economico-finanziaria a competenza generale, sarà fondamentale non abbassare la guardia e mantenere alto il livello di attenzione per garantire una capillare azione di:
• prevenzione e contrasto alla “ripulitura” dei capitali illeciti nei tessuti economici e finanziari, attraverso l’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette e l’esecuzione di ispezioni e controlli antiriciclaggio;
• aggressione ad ogni forma di ricchezza riconducibile, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, facendo tempestivo e sistematico ricorso all’esecuzione di accertamenti patrimoniali, avvalendosi:
– degli strumenti previsti dalla normativa antimafia la cui estensione, grazie ai provvedimenti legislativi susseguitisi nel tempo, comprende ormai anche reati comuni, inclusi quelli di natura tributaria;
– di sinergie operative con la componente aeronavale e speciale, in particolare lo S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata), al quale è attribuita la funzione di raccordo informativo ed investigativo a beneficio delle unità operative, anche in settori ad elevato rischio di infiltrazione criminale (traffico e smaltimento di rifiuti, immigrazione clandestina, tratta di persone, agromafie, ecc.);
A fattore comune, fondamentale è il monitoraggio dei flussi finanziari, in quanto consente di seguire le tracce di tutti i reati (societari e finanziari, usura, estorsione, riciclaggio) che generano profitti, ricostruendone il percorso ed individuandone i reali beneficiari, tenendo costantemente presente che i fondi di origine illecita, vengono impiegati ovunque sussista una conveniente remunerazione del capitale, alterando spesso le ordinarie “regole del mercato”.

Particolare attenzione investigativa verrà riservata all’individuazione delle più strutturate ed insidiose condotte di riciclaggio, che spesso si avvalgono dell’ausilio di insospettabili “colletti bianchi” o di “schermature” giuridiche (trust, fiduciarie, società anonime) attraverso le quali ostacolare l’individuazione dei beni di provenienza delittuosa. In questa prospettiva verrà potenziata qualitativamente l’attività di contrasto ai traffici transfrontalieri di valuta e di metalli preziosi, nonché alle condotte illecite dalle quali emerga l’utilizzo di banconote di “taglio apicale”. A fattor comune per tutti i contesti sopra enucleati, saranno sviluppati approcci investigativi ispirati a concretezza ed efficacia, valorizzando il patrimonio informativo disponibile presso ogni Reparto, nella prospettiva di colpire i fenomeni illeciti in tutte le loro implicazioni economico- finanziarie.
– La tutela del mercato dei beni e dei servizi L’impegno nella lotta alla contraffazione, al falso made in Italy ed alla commercializzazione di prodotti non sicuri o dannosi per la salute costituirà un ulteriore impegno per la Guardia di Finanza per il 2014. Combattere la contraffazione vuol dire, al tempo stesso, proteggere i consumatori e le regole del mercato, arginare uno dei canali di alimentazione della criminalità economica, debellare cospicue sacche di evasione fiscale e di lavoro irregolare e tutelare il made in Italy. Si tratta, infatti, di un contesto dove si crea “nero su nero”, perché sommersi sono la produzione, la manodopera, le fonti finanziarie di approvvigionamento ed i canali di distribuzione della merce, ed occultati al fisco i conseguenti guadagni. In tale comparto, specifici servizi dovranno essere sviluppati, contrastando le diverse manifestazioni di illegalità connesse alla contraffazione, alla pirateria, al traffico di falsi made in Italy e di prodotto non conformi ed insicuri, attraverso il presidio degli spazi doganali, il controllo economico del territorio ed una complessa ed articolata attività investigativa. Di recente, a seguito dell’attivazione della piattaforma S.I.A.C. (Sistema Informativo Anti Contraffazione) potrà essere assicurata una maggiore interazione tra le Unità operative del Corpo impegnate sul territorio nelle attività repressive, i consumatori e gli operatori economici colpiti dalle condotte illecite, i quali, previo accreditamento nell’apposita sezione del sito internet (http://siac.gdf.it) su cui è attivo l’applicativo, potranno fornire informazioni sui propri prodotti. Si tratta di una progettualità co-finanziata dalla Commissione Europea ed affidata dal Ministero dell’Interno alla Guardia di Finanza, a conferma del ruolo di centralità del Corpo nello specifico comparto operativo, costituita da una banca dati multimediale, contenente le caratteristiche principali di prodotti/marchi contraffatti che vengono comparate con quelle degli originali. Tutte le informazioni di carattere tecnico relative al prodotto/marchio sono registrate in una scheda che la banca dati provvede a elaborare per ogni azienda. Il progetto è stato realizzato in veste di piattaforma telematica multifunzione, composta da diversi applicativi che assolvono funzioni di informazione per i consumatori, di cooperazione tra le Forze di Polizia e di collaborazione con le aziende. Lo stesso, infatti, consente:
– all’utenza privata di ottenere indicazioni e consigli pratici per evitare di acquistare prodotti contraffatti o pericolosi;
– ai titolari di diritti industriali ed intellettuali di collaborare attivamente all’azione di prevenzione e contrasto mediante l’invio di elementi informativi, di pronta consultazione, sui propri prodotti colpiti dalla contraffazione (immagini, schede tecniche, perizie, consulenze tecniche, etc.);
– alla Guardia di Finanza di effettuare riscontri in tempo reale e di avvalersi dei tecnici delle associazioni di categoria e degli enti di certificazione di qualità dei prodotti/ marchi posti sotto osservazione;
– a tutte le Forze di Polizia (comprese le Polizie Municipali) di farvi confluire tutte le risultanze delle operazioni condotte nello specifico settore di servizio, in modo da garantire l’efficace e tempestivo incrocio delle informazioni di rilevanza invesigativa. – L’attività della componente aeronavale. Le linee di indirizzo della componente aeronavale della Guardia di Finanza per il 2014 puntano sulla massima valorizzazione dell’integrazione e della sinergia operativa tra tutte le componenti del Corpo (territoriali e aeronavali) allo scopo di contrastare gli illeciti economico-finanziari realizzati via mare. Inoltre, la Guardia di Finanza continuerà a fornire il proprio contributo nel quadro delle iniziative rivolte al contrasto dell’immigrazione clandestina promosse dall’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea (FRONTEX). Sarà altresì intensificata la collaborazione nel settore della cooperazione aeronavale tra i Paesi dell’area mediterranea, al fine di consolidare gli accordi vigenti in materia di violazioni doganali ed avviare nuove intese nel settore della prevenzione, dell’accertamento e repressione degli illeciti perpetrati via mare, quali il traffico di stupefacenti, i rifiuti pericolosi e tossici, di beni culturali e di merci soggette a particolari vincoli normativi derivanti da norme comunitarie o nazionali .

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Attualità

Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Attualità

Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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Attualità

La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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