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Guardia di Finanza: il bilancio di un anno di attività

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Il comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino ha celebrato il 247° anniversario della fondazione del corpo. Il comandante provinciale – Col. Gennaro Ottaiano – dopo la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’ordine del giorno speciale del Comandante Generale della Guardia di Finanza – Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Zafarana – alla presenza di una rappresentanza composta da Ufficiali e personale in servizio nonché dei militari in congedo della locale Sezione A.N.F.I., ha sottolineato  il ruolo fondamentale del corpo nel contrasto alle varie forme di illegalità economica che minano il regolare svolgimento della vita economica del Paese ed in particolare della provincia, ringraziando le Fiamme Gialle irpine per il costante impegno in servizio in una realtà, al pari di altre province della Campania, non scevra da insidie e problematiche operative. Di seguito i risultati conseguiti.

Nel corso dell’anno 2020 la Guardia di Finanza ha eseguito 1570 interventi ispettivi e oltre 4000 controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 558 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni sui quali si è concentrata l’attenzione della Guardia di Finanza. Un’azione che nel corso del 2020 si è concretizzata nell’esecuzione di 102 interventi ispettivi e di 59 indagini delegate dalla magistratura che hanno consentito di denunciare 32 soggetti.   Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 8.218.433 euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano a 2.884.527 di euro.   Particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 10 i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’I.V.A., pari a circa 13 milioni di euro anche mediante indebite compensazioni.   Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 14 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno permesso di constatare una maggiore iva per 1.780.592 di euro e una base imponibile sottratta alla tassazione per circa 5 milioni di euro. Inoltre, sono stati verbalizzati 22 datori di lavoro per aver impiegato 47 lavoratori in “nero” o irregolari.   Ammontano, invece, a 16 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva dei traffici illeciti e nei casi più gravi attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali operanti nel settore.   Complessivamente, sono stati sequestrati 1387 chilogrammi di prodotti energetici.  L’impegno dei Reparti a contrasto del contrabbando ha permesso, nel 2020, di eseguire 4 interventi che hanno portato al sequestro di 1.160 chilogrammi di tabacchi lavorati esteri e di 1 mezzo terrestre, per un’evasione di tributi doganali pari a euro 128.375 e la denuncia di 2 soggetti di cui 1 tratto in arresto.

Nel settore del gioco illegale ed irregolare, nell’anno 2020 sono stati eseguiti 25 controlli riscontrando 20 violazioni. Inoltre, sono state concluse 3 indagine di polizia giudiziaria.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE  DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

La Guardia di Finanza ha dedicato, nel corso del 2020, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.  Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo.  361 sono gli interventi complessivamente svolti, nel 2020, a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 64 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 7 deleghe svolte con la Corte dei conti.  Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 5 milioni di euro, mentre si attestano su circa 862.665 euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 101 di cui 1 tratto in arresto.

Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per 12.662.086 di euro, a carico di 30 soggetti.  Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità di usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 68 soggetti per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore.  Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva. Contributi indebitamente percepiti 770.973 euro, contributi richiesti e non riscossi 182.517euro. Nell’ambito dei Piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i Reparti hanno portato a termine, in totale, 6 interventi, segnalando all’Autorità giudiziaria 1 soggetto, tratto in arresto.  Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 16 persone per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza.  Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cc.dd. “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria.  In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico. Questo obiettivo ha visto realizzarsi la sinergica azione del Servizio Centrale I.C.O. con i Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata e Reparti territoriali.  Allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.  Nel corso del 2020, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 38 soggetti, ed ammonta ad oltre 586.850 euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.  Sono stati eseguiti 1073 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.   In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 6 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 10 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 25 milioni di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per circa 2,5 milioni di euro.    Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di circa 400.000 euro.   Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati infine denunciati 11 soggetti, 1 dei quali in stato di arresto, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di circa 150.000 euro.

Tra le attività del Corpo svolte nel 2020 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle – convergenti su 3 Piani operativi – a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore.  In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato 15 interventi, sottoponendo a sequestro oltre 100.000 pezzi di prodotti industriali non sicuri nonché quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere.

CONTROLLO DEL TERRITORIO  E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI

Il controllo del territorio per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le componenti territoriali, investigative, aeronavali e speciali del Corpo.

In particolare, i Reparti dipendenti da questo Comando Provinciale hanno proceduto al sequestro di circa 2 Kg di sostanze stupefacenti di cui 1 Kg. di hashish e marijuana e 1 Kg di cocaina, 4 soggetti sono stati denunciati di cui 1 tratto in arresto.  Sottoposti a sequestro circa 1.200 Kg. di T.L.E, arrestato 1 soggetto.

IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA

A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.  La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.  Nel corso del 2020 sono stati eseguiti oltre 4.000 controlli nei confronti di richiedenti il sostegno economico “Buoni spesa” di cui 169 deferiti all’autorità giudiziaria, 316 sanzionati amministrativamente, per un ammontare complessivo dei contributi illecitamente percepiti di oltre 55.000 euro. Sono state sviluppate, poi, attività a contrasto di pratiche anticoncorrenziali e di manovre speculative commesse approfittando dell’aumento della richiesta di taluni beni. In questo ambito, sono stati approfonditi elementi sintomatici di condotte distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi, con indagini finalizzate a risalire sistematicamente la filiera commerciale, fino alle strutture e ai soggetti del processo produttivo/distributivo dai quali hanno tratto origine le speculazioni.   Sottoposti a sequestro oltre 75.000 mascherine e dispositivi di protezione individuale, oltre 15.000 litri di igienizzante (venduti come disinfettanti), nel corso di oltre 750 interventi (anche a richiesta del Prefetto).

Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologia da COVID-19, che ha interessato l’intero territorio nazionale, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Avellino, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego di circa 1.300 pattuglie e 3.000 uomini.

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Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga

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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”

L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.

Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.

La formula è molto coinvolgente:

– 1^ FASE REGIONALE. 

FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.

MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.

MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.

– 2^ FASE NAZIONALE

Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.

Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.

Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.

Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio  – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino. 

Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.

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Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.

Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.

La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.

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Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità

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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.

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