Attualità
Il Consiglio di Amministrazione dell’AMU mette in evidenza le razionalizzazioni e le attività compiute.
Riceviamo e pubblichiamo:
“Ingiustificato ed inaspettato il monito che l’assessore ai trasporti del Comune di Ariano Irpino Luciano Leone, rivolge al CDA dell’AMU. A dire il vero ci si aspettava un elogio da parte dell’amministrazione Comunale, per aver in questo primo anno di gestione chiuso un Bilancio che rispetto a quelli passati risulta essere migliore, avendo ridotto notevolmente i costi ed avendo ricondotto la gestione amministrativa ad un contenimento quasi totale della debitoria accumulatasi nel corso delle passate amministrazioni. Si ricorda che l’AMU nel corso di pochi anni si è vista ridurre l’apporto da parte del Comune di circa € 200.000,00, oltre la riduzione del rimborso chilometrico da parte della Provincia a fronte di costi sempre crescenti dovuti principalmente al personale ed al carburante in continuo aumento. Questo CDA ha cercato di contenere i costi di gestione, e continua a farlo, attraverso una attenta attività di razionalizzazione del programma di esercizio. Non ultimo l’ulteriore taglio alle corse deliberato a fine marzo, e chiesto a viva voce dalla Provincia di Avellino. A ciò si aggiunga il quasi azzeramento dei compensi del CDA, per fare un esempio il compenso del Presidente è passato da Circa € 3000,00 al mese di qualche anno fa a € 800,00 al mese, lordi. Se non bastasse è stato varato un Piano Industriale che ha cercato di porre delle linee guida sulle quali muoversi per attuare il risanamento aziendale, trasmesso al Socio Unico i primi di gennaio 2013 ed a tutt’oggi ancora privo di indicazioni operative da parte di quest’ultimo.
Sull’acquisto degli automezzi con un contributo da parte dell’Amministrazione Comunale, è vero il Consiglio Comunale ha deliberato che tale contributo venisse concesso ma di fatto non è stato mai elargito, anzi è stato ridotto, a dire di chi di competenza, ad € 41.0000,00 contro i 50.000,00 € stanziati.
L’affidamento dei parcheggi, sul quale questa azienda conta e contava perché si ritiene sia una leva necessaria per evitare il collasso, ancora oggi è oggetto di una forte strumentalizzazione che ne ostacola il buon esito. Non è ancora del tutto chiara la volontà del socio pubblico, tuttavia si auspica che, per la sopravvivenza dell’azienda, giungano segnali e decisioni concrete entro il prossimo mese di maggio. Altra questione poi e la gestione dell’area di Scarnecchia, si ricorda alla cittadinanza che quell’area esiste da molti anni e per quell’area sono stati spesi molti soldi, ma solo oggi ci si ricorda dell’esistenza, dimenticando però che questo Consiglio di Amministrazione non solo ha bonificato tale sito ma lo ha reso agibile per il lavaggio degli automezzi in proprio ed aprendo il lavaggio anche agli esterni. L’area di sosta per essere utilizzata richiede un investimento che l’AMU in questa fase non può e non deve fare.
E’ opportuno, poi, sorvolare sull’assegnazione della corsa Difesa-Grande-Ariano all’AMU, in quanto non si può assegnare una corsa a chi è o dovrebbe essere il titolare della corsa stessa.
Pertanto è inutile perdersi in sterili polemiche. L’interesse di questo CdA è quello di affrontate le diverse problematiche aperte per risolvere la questione AMU, una volta per tutte.
L’Amministrazione Comunale ed il CDA dovrebbero muoversi in simbiosi e soprattutto nell’interesse dei cittadini di Ariano Irpino e dei dipendenti dell’azienda. Non è utile a nessuno, soprattutto nell’attuale difficile momento, cercare vittime sacrificali. Qualora si ravvisi la volontà di salvare l’azienda, abbiamo la necessità di aprire un serio tavolo di confronto con tutte le parti politiche locali e tutte le Istituzioni sia Provinciali che Regionali.
Questo CDA da parte sua farà quanto nelle sue possibilità per la salvaguardia del servizio ai cittadini e per la salvaguardia dei posti di lavoro, oltre a quanto già è stato fatto.
Tanto era dovuto.”
CDA dell’AMU
Attualità
Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici
L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo “Educare alla parità di genere – tra pari”.
Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.
Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”.
L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano. Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.
Dopo i saluti di:
Enrico Franza
Sindaco di Ariano Irpino
Laura Cervinaro
Consigliera Provinciale
Augusto Morella
Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali Provincia di Avellino n. A1
Pasqualino Molinario
Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino
Grazia Vallone
Assessore all’Istruzione e alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino
Interverranno:
Rossella Schiavo
Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”
Tiziana Aragiusto
Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”
Massimiliano Bosco
Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”
Giovanni Mingione
Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”
Interventi degli studenti
Attualità
Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario garantire sicurezza dei dipendenti
La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.
L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.
Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.
Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.
Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.
A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.
Attualità
La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum
La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.
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