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Attualità

Il M5S riconquista il Meridione con il reddito di cittadinanza

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I giochi sono fatti, il centro-destra vince, il PD si lecca le ferite mentre il M5S riconquista il Meridione. In campagna elettorale ben poco è stato detto sul divario tra il Nord ed il Sud del paese, mentre grande rilievo mediatico ha avuto il reddito di cittadinanza targato M5S. Quest’ultimo è un meccanismo articolato e complesso, ben rodato nei paesi europei che mette in contatto domanda ed offerta di lavoro offrendo adeguate possibilità al disoccupato di inserirsi in breve tempo nel mondo del lavoro. In Italia non è stato così, ha ridotto le sacche di povertà senza creare alcun posto di lavoro ma ha consentito al M5S di ottenere oltre il 15% dei consensi da parte dell’elettorato, ma non punta sullo sviluppo del Meridione, l’area più povera dell’UE. Il lavoro è la prima priorità, la subordinata è il reddito di cittadinanza che deve intervenire nel caso di disoccupazione del lavoratore. Il M5S dovrà, dall’opposizione, lottare per il rispetto  degli impegni assunti dal governo di investire in infrastrutture almeno il 40% del PNRR nel Sud, senza dimenticare la clausola del 36% della spesa pubblica allargata per investimenti in quest’area depressa del paese. Lo sviluppo del Sud passa attraverso le infrastrutture moderne  senza delle quali, ad esempio, i porti di Augusta e di Gioia Tauro, essendo privi di linee ferroviarie veloci, non possono competere con quello di Amsterdam, pur essendo più vicini al canale di Suez, attraversato dai traffici marittimi provenienti dall’Asia. Si dovrà puntare a riattivare il secondo motore dell’economia italiana, dovranno nascere circa 3 milioni di posti di lavoro, tante sono le braccia e le menti inutilizzate nel meridione, che se immesse nel circuito economico farebbero crescere il PIL del meridione con ineguagliabili benefici per l’intera economia italiana. I prossimi mesi faranno capire se il M5S ha una vocazione meridionalista con l’intento di riunificare l’Italia, oggi divisa in due macro aree geografiche facenti parte dello stesso Stato ma separate per reddito pro-capite e PIL, a tutto vantaggio del Nord. L’elettore ha dato fiducia al M5S che dovrebbe dare risposte concrete ai bisogni dei meridionali, disattesi da decenni, e non considerare il Sud la colonia da dove estrarre voti in campagna elettorale.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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