Attualità
Il Meridione come il Sud del mondo
Papa Francesco volge lo sguardo verso il Sud del Mondo e nominerà nuovi cardinali provenienti dal Sudafrica, dal Sud Sudan, dalla Tanzania, dal Congo. Non è un atto formale, è un cambiamento di rotta e di prospettiva rispetto ai suoi predecessori, mette al centro dell’agire della chiesa i popoli ed i territori più fragili, sfruttati dall’egoistica politica colonialistica del Nord del mondo. Le disuguaglianze, le disparità di trattamento, la mancanza di nuove tecnologie, l’impossibilità di avere identiche probabilità di successo nell’istruzione e nel lavoro è un spaccato che divide, senza volontà di porre rimedio, il mondo contemporaneo. In questo contesto si inserisce la “Questione Meridionale”, sempre evocata, ma mai considerata una priorità nazionale, trattata con leggi speciali e non con interventi strutturali che si ponessero un obbiettivo politico di lungo termine. Non si è voluto ridurre il gap socio-economico e culturale tra le due aree ed è stato alimentato ad uso e consumo dei territori più ricchi del paese. Gli obbiettivi del governo vanno in questa direzione, il 70% dei 209 miliardi del PNRR, destinati dall’UE al meridione, sono stati ridotti al 40%. Tale percentuale diminuirà ulteriormente in quanto la pianta organica dei comuni meridionali è ridotta all’osso e non riusciranno a presentare i progetti oppure a mettere a terra le opere cantierabili. Subitanea è la comparsa degli sciacalli, tant’è che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, rivendica l’acquisizione delle somme non messe a frutto dal Sud. Ancora una volta si vuole favorire la parte ricca del paese e si relega il Meridione nell’emisfero del Sud del mondo, si applica il federalismo fiscale competitivo e non quello cooperativo. Il principio di uguaglianza e di solidarietà, disciplinati dall’articolo 3 della Costituzione, sono buttati alle ortiche insieme alla possibilità di ridurre le disuguaglianze territoriali. Venti milioni di meridionali vivono senza servizi mentre una percentuale cospicua trae il proprio reddito dal lavoro nero o da sussidi di stato. Non siamo una colonia né l’Italia uno stato unitario.
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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