Attualità
Il Paese unito a Napoli, contro la “secessione dei ricchi”
La manifestazione di venerdì 17 marzo c.a. dei sindaci del “Recovery Sud” con i partiti, i sindacati, l’ANPI, il comitato del NO Autonomia, il Comitato G. Salvemini, gli alunni del Liceo Artistico di Corato (BA), i parlamentari del PD e del M5S, nonché cittadini e la società civile, è stata imponente. Il variopinto corteo è partito da piazza del Gesù ed è giuntoin Santa Maria la Nova, sede della città Metropolitana. Il “NO” è netto, basta discriminazione che hanno reso il Paese diviso e disuguale, con il Centro-Nord ricco e con servizi pubblici efficienti ed opportunità di lavoro per i giovani. Non è accettabile che il Meridione sia privo di infrastrutture eviva una fase di spopolamento che interessa, in particolar modo, le zone montane. Il “NO” è altrettanto netto contro il progetto Calderoli sul regionalismo differenziato che, se divenisse legge dello Stato, condannerebbe il Sud a rimanere l’area più povera e sottosviluppata dell’UE.
La sala ed il cortile di Santa Maria la Nova erano colmicome un uovo, si potevano contare circa 400-500 persone. I sindaci con la fascia tricolore provenienti anche dal Nord facevano da cornice a Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli,che ha fatto gli onori di casa. Il “NO” alla riforma Calderoli è stato unanime, non deve essere spezzato il già lacero filo che tiene unito il paese, ognuno deve avere uguali diritti ed identiche devono essere le possibilità di esercitarli. Nello storico palazzo è intervenuto Massimo Villone, Prof. Emerito della Facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoliche, insieme ai sindacati ed al Coordinamento di Democrazia Costituzionale hanno proposto la legge di iniziativa popolare di modifica dell’articolo 116, comma 3 e dell’articolo 117 commi 1, 2 e 3 della Costituzionale che può essere firmata sul sito di: http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/
È il momento di frenare l’avanzata della legge Calderoli che mette nella pattumiera il principio di uguaglianza e di solidarietà. Un fronte largo, un fronte di liberazione nazionale, come è accaduto con le quattro giornate di Napoli, che hanno visto tutti i partiti uniti per cacciare i fascisti e nazisti dal suolo della patria. Deve formarsi la massa critica che freni l’avanzata della “secessione dei ricchi”. La legge di iniziativa popolare è lo strumento per porre la discussione in parlamento sul regionalismo differenziato, concetto ribadito da Loredana Marino, Coordinatrice Nazionale insieme a Natale Cuccurese, del Coordinamento Meridionalista, la quale reputa utile appoggiare la raccolta delle firme della legge di iniziativa popolare proposta da Massimo Villone ed altri. In pochi, circa quattro anni fa, come Marco Esposito, giornalista del Mattino, il Prof. Giancarlo Viesti dell’Università di Bari, il Prof. Massimo Villone, il Prof. Pietro Busetta, dell’Università di Palermo ed altri, hanno fatto venire alla luce lo scellerato progetto di separazione del Paese voluto dalla Lega Norded accettato da tutti i governi, di qualsiasi colore. A questi eroi del nostro tempo vanno i nostri ringraziamenti per avercreato i presupposti per la meravigliosa riunione di Napoli. Il regionalismo differenziato contiene la separazione del Paese e non può viaggiare sotto traccia. I cittadini devonosapere cosa si trama nelle segrete stanze, se fosse decisa la rottura dell’unità nazionale, che lascerebbe 20 milioni di cittadini nelle sabbie mobili, occorre comprende con precisione matematica a chi addossare la colpa della balcanizzazione del Paese.
Attualità
Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici
L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo “Educare alla parità di genere – tra pari”.
Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.
Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”.
L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano. Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.
Dopo i saluti di:
Enrico Franza
Sindaco di Ariano Irpino
Laura Cervinaro
Consigliera Provinciale
Augusto Morella
Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali Provincia di Avellino n. A1
Pasqualino Molinario
Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino
Grazia Vallone
Assessore all’Istruzione e alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino
Interverranno:
Rossella Schiavo
Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”
Tiziana Aragiusto
Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”
Massimiliano Bosco
Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”
Giovanni Mingione
Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”
Interventi degli studenti
Attualità
Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario garantire sicurezza dei dipendenti
La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.
L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.
Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.
Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.
Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.
A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.
Attualità
La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum
La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.
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