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Provincia

Il piano territoriale di coordinamento provinciale va ripensato. Ne parla ad Ariano l’Ordine Provinciale dei Geometri.

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Per l’ordine dei geometri della provincia di Avellino il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale va completamente ripensato. Non risponde ad alcuna delle esigenze del territorio. Non coordina nulla. Questo il messaggio che parte da Ariano dove l’ordine dei geometri ha chiamato a raccolta non solo i suoi iscritti, ma anche ingegneri, architetti e amministratorilocali. Se , però, i sindaci, (come hanno ribadito Mainiero e tanti altri ) si rivolgeranno al Tar, per i geometri sono già di per sè sufficienti le osservazioni avanzate per far cambiare idea all’Amministrazione Provinciale. Impietosa a tal proposito è risultata la relazione dell’architetto Pio Castiello. «Il piano di coordinamento- ha spiegato Castiello – fa solo una ricognizione dei vincoli e in alcuni casi anche in maniera impropria. Non tiene in alcun conto del piano territoriale regionale, nella misura in cui questo piano auspica il recepimento del piano dello sviluppo rurale; in pratica tutti i finanziamenti possibili in campo agricolo, della viticultura, cantine, nel campo della logistica , degli uffici, impianti sportivi e ricerca. Se volessimo rispettare il piano non si può fare nulla perché non ci sono le indicazioni necessarie; non c’è la potenzialità urbanistica e quindi abbiamo solo interi paesi coperti da corridoi ecologici. Faccio qualche esempio: Lioni è interamente coperto da un corridoio ecologico; per non parlare di Solofra o di Atripalda. E’ previsto uno sviluppo agroambientale in aree sbagliate; mentre non abbiamo nessuna previsione di nuove aree industriali; non abbiamo una riqualificazione di quelle esistenti o qualche indicazione dove già hanno programmato il Pip». Ma c’è di più. Perl’architetto Castiello « manca qualsiasi integrazione con i piani urbanistici comunali». Basta guardare a quanto previsto per Ariano. E’ come se la città finisse alla prima rotatoria sulla SS 90 delle Puglie, praticamente a Cardito. Ecco perché c’è un solo consiglio da dare alla Provincia: rifare il piano.

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Attualità

Forza Italia Avellino: “Con la chiusura del tesseramento, il partito darà avvio a una nuova fase”

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La Segreteria Provinciale di Forza Italia Avellino ha tenuto ieri una riunione particolarmente partecipata, finalizzata alla strutturazione del partito sul territorio e a fare il punto sulla fase di tesseramento che si concluderà il 30 ottobre. L’incontro, presieduto dal Commissario Provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, ha visto la partecipazione della Sub Commissaria Giuliana Franciosa, del Consigliere Comunale di Avellino Gerardo Melillo, del Sindaco di Villamaina, Nicola Trunfio, del vice sindaco di Atripalda, Mimmo Landi, del vice sindaco di Tufo, Paola Luciano, di numerosi amministratori locali e di una rappresentanza del Movimento Giovanile azzurro.

Erano presenti, inoltre, Carmine Musano, Crescenzo Perrina, Donato Cataldo, Ermelinda Mastrominico, Ettore Siniscalchi, Ezio Moscariello, Franco Cordasco, Gelsomino Di Trolio, Giancarlo Di Gregorio, Giarnese Giancarlo, Giovanni De Guglielmo, Giuliano Villani, Giuseppe Gallo, Luigi Alviggi, Marco Dragone, Marco La Carità, Mimmo Del Vino, Pasquale Alaia, Pietro Petrone, Raffaele Di Ieso, Rocco Di Fronzo, Sabino Ciaramella, Salvatore Cogliano, Vincenzo Iuliano, Vincenzo Scibelli.

Nel corso dell’incontro, il Commissario D’Agostino ha mobilitato tutti i referenti territoriali affinché intensifichino la raccolta delle adesioni, rivolgendosi in particolare a quelle numerose componenti della società civile che vedono in Forza Italia un solido punto di riferimento politico. L’obiettivo è dare voce alle istanze di tutti coloro che desiderano una rappresentanza adeguata e incisiva nei diversi contesti istituzionali.

D’Agostino ha ribadito l’importanza di rafforzare la presenza del partito in tutta la provincia, coinvolgendo attivamente le diverse realtà locali e promuovendo i valori e le idee di Forza Italia. In questo modo, la segreteria provinciale intende consolidare la posizione di FI come partito capace di rispondere concretamente alle esigenze del territorio e di prepararsi alle future sfide elettorali.

Con la chiusura del tesseramento, il partito darà avvio a una nuova fase operativa che vedrà una partecipazione sempre più attiva e inclusiva di tutte le componenti sociali ed economiche della provincia di Avellino.

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Attualità

Progetto pilota “Sicurezza+”: firmato il protocollo d’intesa tra la Provincia di Avellino e il CFS per promuovere la cultura della sicurezza nei cantieri

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Firmato a Palazzo Caracciolo il protocollo d’intesa tra la Provincia di Avellino e il Centro per la Formazione e Sicurezza in Edilizia (CFS). A sottoscrivere il patto per il Progetto Pilota “Sicurezza+”, il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, il presidente del CFS Antonio Prudente e il direttore del CFS Giovanni Solimene.

Il progetto si articola in azioni per la promozione della cultura della sicurezza e la gestione digitale dei cantieri degli interventi PNRR (percorsi formativi, tavoli tecnici, concorsi di idee, ecc.), al fine di favorire la diffusione di buone prassi e di soluzioni innovative volte a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Le diverse attività incluse nel progetto pilota nascono dal coinvolgimento e dalla collaborazione con il Centro per la Formazione e Sicurezza in Edilizia (CFS) e con il Tavolo tecnico con gli Ordini professionali e ANCE.

Il progetto “Sicurezza +” mira a premiare e a valorizzare le azioni positive e le buone pratiche sulla sicurezza nei cantieri: un approccio alla sicurezza non sanzionatorio ma come opportunità, per favorire la diffusione di soluzioni innovative volte a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.

L’obiettivo è di selezionare e premiare:

– le imprese che seguono le linee guida di sicurezza sui cantieri e che operano meglio in tale ambito, in particolare quelle che hanno sviluppato progetti specifici, ad esempio in tema di formazione/informazione dei lavoratori, gestione degli appalti/subappalti o progetti innovativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro;

– il coordinatore per la progettazione che, oltre alla redazione del piano di sicurezza e di coordinamento, promuove e pianifica la sicurezza nei cantieri con l’utilizzo di nuove tecnologie;

– il coordinatore per l’esecuzione dei lavori che, oltre alla esecuzione ed attuazione del piano di sicurezza e di coordinamento e le attività previste dalla normativa vigente, ha la capacità di promuove una cultura della sicurezza nei cantieri anche con l’utilizzo di nuove tecnologie;

– la classe/studente dell’istituto tecnico che ha ideato il logo della campagna di prevenzione più originale e innovativo.

Il processo formativo e di promozione della cultura della sicurezza dei cantieri degli interventi PNRR della Provincia di Avellino, perno del progetto, dovrà basarsi non soltanto sulla diffusione delle norme basilari sulla sicurezza, ma dovrà avere anche un’impronta innovativa, tesa a favorire una trasformazione digitale del lavoro sicura e produttiva.

La diffusione delle tecnologie digitali nei luoghi di lavoro apre nuovi orizzonti sia per i lavoratori sia per i datori di lavoro, offrendo anche strade innovative per potenziare la sicurezza e la salute sul lavoro.

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Attualità

Confesercenti: commercio ambulante irpino rischia estinzione con ddl Concorrenza

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“I nuovi provvedimenti sul commercio ambulante che si prospettano rischiano di trasformarsi in un colpo mortale per un settore già in seria difficoltà e costituirebbero una forzatura sotto il profilo giuridico”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.

“Le indiscrezioni emerse sull’impianto del disegno di legge “Concorrenza” – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – stanno determinando notevole preoccupazione tra gli operatori irpini, come del resto del Paese. L’ipotesi allo studio di ridurre unilateralmente la durata di concessioni già rinnovate, per mettere a bando i posteggi nei mercati, è inaccettabile. Sarebbe un atto illegittimo e un assurdo giuridico perchè priverebbe i commercianti che hanno acquisito, in base alle norme vigenti, una concessione con una scadenza ben precisa di un proprio diritto, peraltro mentre il comparto sta vivendo una crisi profonda.

La Confesercenti di Avellino pertanto riprende e rilancia l’allarme dell’Anva (Associazione Nazionale Venditori Ambulanti), sigla della rete Confesercenti, con la quale siamo pronti alla mobilitazione per impedire questo grave e dannoso errore.

Il maxitaglio delle concessioni già rinnovate, che verrebbe messo in campo, in attuazione della famigerata direttiva Bolkstein dell’Unione europea, ridurrebbe la durata contrattuale, in scadenza tra il 2029 ed il 2032, anticipandola al 2027.

La verità è che quindici anni fa, con l’estensione del campo di applicazione della Bolkestein al commercio su aree pubbliche, si è accesa una miccia che ora rischia di deflagrare.

L’incertezza in cui sono stati scaraventati gli operatori ha portato il comparto a muoversi sulle sabbie mobili per tre lustri, perdendo investimenti e competitività. Uno stato di sofferenza evidente: solo tra il 2020 ed il 2023 le imprese del comparto nel Paese sono passate da 176.158 a 155.895, per il 54% ormai rappresentata da stranieri, che di fatto hanno impedito l’estinzione del segmento specifico, con una perdita di oltre 20mila attività, al ritmo di quasi 18 al giorno.

Senza contare le troppe attività che continuano a non farcela: in Irpinia, in linea con la media nazionale, un’impresa di commercio ambulante su quattro chiude già a tre anni dall’avvio e dopo 5 anni ad arrendersi è quasi il 60% degli addetti. Si tratta dunque di uno dei comparti economici con le prospettive di vita peggiori per le imprese. A testimoniarlo è lo stato dei mercati, dove ormai circa il 20% dei posti disponibili è vuoto, mentre in passato c’era competizione per aggiudicarsi l’area.

Se si considera per di più che, con l’esclusione dei mercati rionali, la concessione riguarda un’attività svolta per poche ore per una o due volte alla settimana, viene da chiedersi quale sia l’utilità di mettere a bando tali posteggi”.

“In questo modo – conclude Marinelli – si determina l’agonia di un comparto che, nonostante la crisi, rimane erogatore di un servizio fondamentale per i residenti e per i turisti. La durata delle concessioni già rinnovate deve pertanto restare invariata, anche perché non si tratta di proroghe, ma di rinnovi. Lo stesso termine del 2032 andrebbe esteso alle concessioni rimaste in sospeso. Servirebbe invece una legge quadro di riforma del comparto per favorire la ripresa e la riqualificazione, anziché gare generalizzate, che tra spese di istruttoria e bolli, rappresenterebbero un costo aggiuntivo per gli operatori e per gli stessi Comuni, calcolato compklessivamente in 26 milioni di euro su base nazionale”.

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