Attualità
Il PNRR: risorsa o beffa per Il Mezzogiorno?
Soldi, soldi, tanti soldi in arrivo con il PNRR e le altre misure previste dall’UE e dallo Stato centrale per risollevare dalle sabbie mobili il sottosviluppato Mezzogiorno. Duecento miliardi sbandierati da Mara Carfagna, Ministra per il Sud e la coesione territoriale, con i quali potremmo costruire ponti d’oro e strade lastricate di diamanti. Soldi che, se fossero spesi entro il 2026, rimetterebbero in rete le inespresse potenzialità della colonia Sud adibita a magazzino di extra lusso dal quale il Nord bulimico estrae personale altamente qualificato e drena 64 miliardi annui. Chi spenderà i 200 e passa miliardi se nei Comuni Meridionali la pianta organica è ridotta all’osso? Chi coordinerà i vari interventi sui territori comunali integrandoli con la rinascita dell’intera macro-area? Domande, sin ora, senza risposta che pongono seri dubbi sulla concreta possibilità di spendere le immense risorse destinate al Meridione.
L’assunzione a tempo determinato di 2800 persone specializzate è la goccia nel mare in quanto mancano almeno 5 mila unità per avviare al minimo la macchina amministrativa degli enti locali del Sud. Motivo per il quale la Carfagna ed il governo di presunta Unità Nazionale hannogiustificato la riduzione dei fondi del PNRR dal 70% (stabilito dall’UE e parametrati al basso reddito, all’elevata disoccupazione ed alla popolazione rispetto al Nord) al 40%, operando un ulteriore scippo ai danni dei cittadini meridionali. Un quadro dalle tinte fosche che potrebbe far presagire a consuntivo lo spostamento dei denari non spesiverso i territori del Nord dotati di adeguato personale e servizi efficienti. Le spregevoli disuguaglianze sociali resterebbero invariate, aggravate dal fatto che, sin tanto chenon saranno definiti i fabbisogni standard ed i Livelli essenziali delle Prestazioni (LEP) non potranno essere garantiti a tutti i cittadini italiani servizi identici, per natura e qualità, così come prescrive la Costituzione italiana. Nel contempo si continuerebbe con la spesa storica a drenare risorse finanziarie destinandole al Nord dotato di molteplici ed efficienti servizi, depauperando ulteriormente il tessuto sociale ed economico del Sud. Ora o mai più si potrannoriavvicinare le due Italia, diversamente il Sud resterà lacolonia depredata dal famelico Nord.
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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