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Il Presidente del Consorzio di Bonifica dell’Ufita Vigorita: “Importante e necessaria l’attività dei Consorzi sul territorio”

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Si è svolto sabato 25 novembre a Napoli nell’ambito del Villaggio Coldiretti sul Lungomare Caracciolo la seconda tappa dell’Acqua Tour organizzato dall’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione e tutela del territorio e acque irrigue). Il convegno dall’emblematico titolo “Dal lavoro al cibo per la bellezza e la sicurezza dei territori” ha visto la presenza di un numeroso e attento pubblico, nonché di molti dirigenti e funzionari dei Consorzi di Bonifica delle Regioni Campania e Molise. Per il Consorzio di Bonifica dell’Ufita, con il componente della Deputazione, Nicola Gambacorta, era presente il presidente, Francesco Vigorita. I lavori sono stati moderati dal direttore generale dell’ANBI, Massimo Gargano.

Interessanti gli interventi dei relatori. Il saluto della Coldiretti Campania è stato portato dal direttore regionale, Salvatore Loffreda, che ha sottolineato l’importanza che rivestono per l’agricoltura i Consorzi di Bonifica, che ha anche auspicato un riconoscimento da parte della Regione dell’ANBI regionale. Il presidente dell’ANBI nazionale, Francesco Vincenzi, ha parlato della vasta attività che a livello nazionale l’Associazione sta portando avanti.

Franco Alfieri, consigliere per l’agricoltura del presidente della Regione Campania, ha evidenziato come il sistema dei Consorzi di Bonifica sia una componente essenziale per la salvaguardia idrogeologica del territorio e per il mantenimento dell’equilibrio naturale, avendo da tempo allargato i suoi compiti oltre quelli originari di mera attività di bonifica, cosa ormai abbondantemente realizzata. Non a caso il disegno di legge regionale di riforma dei Consorzi è stata predisposto in collaborazione con gli stessi, perché esso deve permettere di guardare avanti, modernizzare, con nuove attività, risanando e chiudendo le difficili situazioni del passato che ancora frenano una spedita ripresa. Nella gestione dei Consorzi occorre che la politica faccia un passo indietro. Alfieri ha affermato che se si fosse avuta una corretta gestione del ciclo delle acque, in Regione Campania non avremmo avuto problemi con gli approvvigionamenti. E questo è un compito che i Consorzi possono assolvere in modo efficiente ed efficace.

Il presidente regionale dell’ANBI Campania, Vito Busillo, ha rimarcato la necessità che i Consorzi siano amministrati da organi di governo ordinari, imprenditori che conoscono il territorio e le esigenze delle aziende e sanno cosa è meglio fare. E’ il sistema dell’autogoverno che dà positività agli interventi dei Consorzi. Quindi sono assolutamente da evitare le gestioni commissariali che non guardano al territorio. Occorre snellire la burocrazia nella progettazione, approvazione e realizzazione dei lavori. I Consorzi devono essere messi nelle condizioni di poter gestire al meglio altrimenti chi ci rimette è l’agricoltura con problemi che vanno ad intaccare i redditi delle imprese agricole.

Secondo l’on. Paolo Russo in Regione Campania occorre razionalizzare il numero dei Consorzi, riducendone la quantità, modernizzandoli e puntando su quelli più efficienti e che hanno effettivamente una loro utilità. Se si rigenerano i Consorzi funziona meglio anche l’agricoltura. Occorre rivedere anche i compiti e le funzioni degli Enti consortili, a partire dalle stesse denominazioni.

L’interessante convegno si è chiuso con gli interventi dei segretari nazionali di categoria della Flai-Cgil, Fai-Cisl e della Filbi-Uil e con i rappresentanti della Regione Molise.

Il presidente Francesco Vigorita, in una dichiarazione a margine dei lavori, ha evidenziato quanto sia necessario e importante far conoscere l’operato dei Consorzi sul territorio, ai consorziati e alla pubblica opinione. Spesso la vasta e insostituibile attività che essi svolgono non è adeguatamente conosciuta e ciò ingenera diffidenze e polemiche dovute ad un’informazione assente o parziale.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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