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Attualità

Irpiniambiente blocca la raccolta rifiuti nei comuni morosi.

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Dalle minacce si è passati ai fatti. Da mesi Irpiniambiente, la società provinciale, a totale capitale pubblico che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti, vanta dei crediti da parte dei comuni. Si è arrivati a dover incassare quasi 40 milioni di euro ma sono ancora tante le amministrazioni che non fanno il loro dovere. E così, Irpiniambiente, dalla notte scorsa ha bloccato il servizio di raccolta nella città capoluogo e nei comuni di Avella, Bonito, Calabritto, Cervinara, Grottaminarda, Lauro, Manocalzati, Mercogliano, Montella, Morra De Sanctis, Quindici e Solofra. Una situazione che è già di emergenza, in quanto i cittadini hanno lasciato i rifiuti in strada ed il caldo li sta già facendo marcire. Senza contare che in questa situazione sono coinvolti i comuni più popolosi della provincia di Avellino, a partire dal capoluogo e poi Mercogliano, Cervinara, Grottaminarda e Solofra. Mai problemi di Irpinambiente non finiscono qui, Questa mattina i vertici della società hanno comunicato alle organizzazioni sindacali l’impossibilità di pagare gli stipendi del mese di Aprile. Non solo, il personale impegnato nella raccolta in questi comuni, dovrà essere messo in ferie. Una situazione che si profila davvero complicata sotto tutti i punti di vista. Le difficoltà finanziarie dei comuni si fanno sentire in un servizio essenziale che non è stato mai in crisi neanche durante la grave emergenza che ha attanagliato la Campania negli anni scorsi. Gli appelli per ottenere il pagamento si sono sprecati ma sono rimasti sempre lettera morta. Più volte è dovuto intervenire, per mediare, il prefetto di Avellino dott. Guidato ma alla fine la società deve ottenere 40 milioni di euro e lo deve fare al più presto per evitare il dissesto. Probabilmente la visione dei rifiuti in strada ed il malcontento dei cittadini che pagano la TARSU regolarmente dovrebbero portare alla ragione i vari sindaci dei comuni colpiti dal provvedimento di sospensione del servizio. Il problema però resta, in quanto se non c’è liquidità il debito non può essere onorato. Si ricorda che sono circa seicento le persone alle dipendenze della società provinciale. A questo punto quindi si prospetta una doppia emergenza, una ambientale e l’altra occupazionale.

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Attualità

Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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