Attualità
La balcanizzazione del Paese è servita: il governo Meloni vara il regionalismo differenziato
La promessa è stata mantenuta, la Meloni lo sbandiera ai quattro venti, ieri nel consiglio dei ministri del 2 febbraio 2023, è stato approvato il disegno di legge sul regionalismodifferenziato. Il percorso dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno, definendo i contenuti ed i denari da impegnare,così come le materie da trasferire alle regioni richiedenti,nonché il personale proveniente dai vari dicasteri romani. Calderoli e Salvini esultano, potranno sbandierare il vessillo della vittoria ai padani nella campagna elettorale delle regionali della Lombardia che si svolgeranno da domenica 12 febbraio p.v. A loro avviso il regionalismo differenziato offrirà ampie opportunità a tutte le regioni richiedenti, dimenticando che, senza l’equiparazione delle regioni del Sud a quelle del Centro-Nord da un punto di vista socio-economico, possibile solo attraverso investimenti infrastrutturali, il provvedimento renderà ancor più profonde le sperequazioni tra le due aree del Paese. Prima di riempire il piatto vuoto del disegno di legge approvato dal governo, occorre consentire al Meridione di mettere in moto il motore economico da troppi anni spento. Occorre collegare i porti all’alta velocità, costruire scuole, asili nido, ospedali e soprattutto dare lavoro, non assistenzialismo. Leinfrastrutture ed il lavoro potranno far rinascere e sviluppareil sud nell’ottica di uno Stato unito e coeso. Occorre che lo Stato Centrale investa cospicue risorse finanziarie che, ad avviso di Adriano Giannola, presidente dello SVIMEZ, si aggirano intorno ai 100 miliardi. Diversamente, si punterà ancora una volta sul falso teorema della locomotiva del Nord che in venti anni non ha tratto il Meridione dalle sabbie mobili, né ha consentito all’Italia l‘auspicato incremento del PIL con il quale avremmo ridotto il debito pubblico e liberato risorse finanziarie da investire nel Meridione, l’area più povera dell’UE. Oramai il dado è tratto, la vasta area di dissenso formata dagli intellettuali, dai sindacati, dalla scuola e dalla FLC CGIL si mobilita per fermare la regionalizzazione dell’istruzione, dell’università, dei comitati,delle associazioni e della Confindustria e nei confronti del regionalismo differenziato cercano punti di contatto per arginare il dissennato disegno che vuole spezzare il sottile filo che ancora fa ritenere unito lo Stato, oltre il quale può immaginarsi solo la balcanizzazione del Paese.
Attualità
Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità
L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.
Attualità
Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO
Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i salernitani del PESSY per una gara valida a determinare le prime due posizioni del girone.
Dopo l’inattesa sconfitta rimediata a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari che conducono al vertice con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà grande importanza sia per la conquista della vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.
Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici chiedono alla squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.
Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi
con un successo e riprendere il comando della graduatoria.
Attualità
Sotto il tricolore diritti a geometria variabile legati al luogo di residenza
Il 7 gennaio è stata ricordata la festa del tricolore,evento celebrato dal presidente delle Repubblica Mattarella che nel suo discorso ricorda che:“riassume la nostra identità di popolo”. Parole sacre che forse stridono con la realtà. In Italia i meridionali migrano per cercare lavoro e per curarsi, muoiono, in media, tre/quattro anni prima rispetto al resto d’Italia, non hanno mezzi di trasporto urbani efficienti né l’alta velocità, che si ferma a Napoli, pochi gli asili nido gestiti dai comuni, il welfare è un sogno e leinfrastrutture sono inadatte a ricevere gli investimenti industriali nazionali e stranieri. Inoltre il reddito pro-capite è la metà e la disoccupazione è doppia rispetto al Nord mentre è aumentata la povertà assoluta delle famiglie meridionali. Sullo stesso territorio, sotto la stessa bandiera convivono cittadini con diritti a geometria variabile, diritti negati a 19 milioni di persone da tutti i partiti che negli ultimi venti anni hanno governato il paese. Forse hanno messo in pratica il teorema di Guido Tabellini, già rettore della Bocconi, che sul quotidiano Il Foglio scriveva: “Le politiche più efficaci per avvicinare l’Italia all’Europa sono anche quelle che aumentano la distanza tra Milano e Napoli, tra aree avanzate e arretrate del Paese”. In poche parole: ognuno per sé e Dio per tutti.
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