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Attualità

La CEI e De Magistris contrari all’autonomia differenziata

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I vescovi lanciano l’allarme, le parole di Monsignor Francesco Savino, vicepresidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) per l’Italia meridionale, intervistato da Repubblica sull’autonomia differenziata, senza mezzi termini, dichiara: “Insieme cadremo, così come staremo in piedi. Se il Mezzogiorno collassa, saranno guai anche per loro. Agli amici del nord, dico: avete bisogno di noi, ricordatelo”. Il tema è stato discusso a Benevento da trenta vescovi in un convegno sulle aree interne meridionali, abbandonate dai giovani e prive di servizi, che hanno confermato la pericolosità dell’autonomia differenziata. Secondo Monsignor Francesco Savino, va recuperato il principio di unità e coesione e dato valore alla solidarietà verso i territori più fragili. Vanno corrette le disuguaglianze tra le due macro aree del paese senza dimenticare gli altri territori e citando Don Milani, domanda: “Si può dividere in parti eguali, tra diseguali?” il prelato cita i dati Svimez e sottolinea che la spesa per una persona disabile “se risiede nel nord-est è di 5.222 euro, al sud diventa di 1.074″. Secondo il vescovo, i partiti impegnati in campagna elettorale e presenti in parlamento, ignorano il tema dell’autonomia differenziata. Nulla si fa per ridurre il gap socio-economico tra il Nord ed il Sud, che impone a circa 100 mila giovani, ogni anno, l’emigrazione verso il Nord o l’Europa. In questo contesto così mortificante per i bisogni dei meridionali, è presente la formazione Unione Popolare guidata dall’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris che, intervistato dal TG 1, riafferma la mancanza di interventi risolutivi della politica nazionale a favore del Mezzogiorno. Secondo De Magistris i partiti dell’ex maggioranza che, oggi, si contrappongono in campagna elettorale, sono favorevoli all’autonomia differenziata che rafforza il potere delle regioni ricche “dando più soldi a chi ha di più e meno soldi a chi ha di meno”. A suo avviso: “l’autonomia differenziata è un disastro per l’armonia e l’unità del paese”.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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