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L’A.I.V.E.C (Associazione Italiana Vittime Emergenza Covid 19) in difesa dei detenuti

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L’A.I.V.E.C (Associazione Italiana Vittime Emergenza Covid 19), apolitica e apartitica, senza scopo di lucro, continua a prestare particolare attenzione alle voci di coloro che hanno subito e subiscono pregiudizi dalla diffusione del covid-19.

Negli ultimi giorni sono pervenute alla richiedente associazione molteplici richieste di intervento, in questo particolare momento storico di pandemia.

A tal fine l’A.I.V.E.C. ha aperto le adesioni per partecipare al ricorso innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo allo scopo di garantire i diritti dei detenuti, che con il diffondersi della pandemia affievoliti ancor di più. “Persone vulnerabili” e ad alto rischio proprio per le condizioni di vita all’interno delle carceri, dove le raccomandazioni sullo spazio e la distanza tra una persona e l’altra, e soprattutto quelle riguardanti l’igiene, non possono essere rispettate, esponendo così gli stessi prigionieri a maggiori rischi. Senza considerare le gravi malattie già esistenti. Particolare attenzione va posta ai detenuti anziani e a quelli che si trovano in cattive condizioni di salute. “Diminuire il numero dei detenuti in questo momento è fondamentale per garantire un aumento della sicurezza sanitaria”è quanto affermato dalla commissaria per i diritti umani Dunja Mijatovic. La minaccia da COVID-19 è attuale o imminente, ed è riferita all’intera popolazione nazionale ed alla comunità nel suo complesso. Teniamo presente che il tasso di positività nella popolazione italiana è del 1,26% (dati al 3 dicembre 2020) – nella popolazione detenuta diventa dell’1,82%. Al 9 dicembre se per la popolazione italiana sono scesi al 1,17%, per la popolazione detenuta sono saliti quasi al 2%, all’1,96%. Occorre assolutamente diminuire la popolazione detenuta. Oltre al dato del sovraffollamento, gli istituti devono reperire gli spazi che non ci sono per fare l’isolamento, perché altrimenti si contagia tutto il carcere. I diritti e le libertà fondamentali dell’uomo in riferimento ai detenuti sono ancor di più fortemente limitati, basti pensare alla disciplina dei colloqui con familiari, con modalità a distanza o addirittura esclusi. Occorre assicurare prevenzione e assistenza ai positivi, attività e relazioni affettive alla generalità dei detenuti in condizioni di sicurezza, fare in modo di garantire ai detenuti la garanzia minima dei diritti fondamentali. Occorre vaccinare la popolazione carceraria rapidamente. Purtroppo, tali condizioni non sono garantite e sta accadendo l’esatto contrario, con personale e detenuti positivi che si sono rapidamente moltiplicati, denotando un sistema in piena sofferenza. Lo Stato non è in grado di reagire velocemente né con la somministrazione di vaccini né adottando le cautele necessarie per garantire ai detenuti le loro garanzie fondamentali, prima fra tutte il diritto alla vita, ed è per tale motivo che si ritiene doveroso adottare misure alternative alla detenzione al fine di ridurre le presenze in carcere e creare spazi per una gestione efficace della prevenzione e dell’assistenza per quanti resteranno lì dentro.

Il diritto alla vita come garantito dall’art. 2 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali subisce una grave lesione nei confronti della popolazione carceraria e L’A.I.V.E.C. preannuncia l’apertura delle adesioni al fine di tutelare tali diritti innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo gravemente violati dalla mancata predisposizione di vaccini e della concessione di misure alternative alla detenzione costringendo la popolazione detenuta a subire nuovamente quanto verificatosi nel mese di marzo scorso con l’interrompersi di quelle minime relazioni affettive garantite dalle telefonate, dalle videochiamate e dal colloquio mensile, già svolto in condizioni proibitive di distacco e di separazione, e con una percentuale probabilisitica di infettarsi maggiore rispetto alla popolazione libera.

Con una significativa riduzione delle presenze in carcere sarebbe più facile affrontare la gestione sanitaria interna della prevenzione e dei focolai, nonché la prosecuzione – in condizioni di sicurezza – delle attività lavorative e formative, di istruzione, culturali o sportive.

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“Elezioni USA” la nota di Louis Stanco, segretario M.A.P.S.

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Dalle sconfitte elettorali ho la parvenza che non si abbia più la voglia di imparare nulla, secondo l’assunto “ Se non ho vinto è perché lui è peggio di me”, come se fosse un ossimoro.
“Vincere è per i perdenti.”
Per le mie sensibilità politiche, ovviamente non è un “buongiorno politicamente parlando”.
Tuttavia, questa mattina dai sostenitori della Harris e dagli esponenti del centrosinistra italiano, ho notato vari post dove si elencano le gaffe di Trump, le sue frasi sessiste, razziste, omofobe e via discorrendo.
Nulla di si dice sul dato del voto popolare , dove Trump vince per la prima volta, oltre che al senato e quindi nel voto dei grandi elettori, prende tutto.
Al pari, nessuna ammenda o autocritica sull’operato dell’ormai precedente amministrazione Biden-Harris che evidentemente non è stato premiato.
Bene, questo che ormai è il solito “riduzionismo semplicista” con cui si commentano le sconfitte elettorali non è funzionale alla sinistra, in nessun posto del mondo.
Sarebbe buona regola dopo una sconfitta elettorale complimentarsi con l’avversario e meditare.
Per provare a vincere alla prossima tornata elettorale.
Per i democratici di tutto il mondo, per il centro- sinistra Italiano sarebbe auspicabile prediligere, nuovamente come interlocutore privilegiato l’operaio, il ceto medio-basso e le periferie, non solo l’intellettuale occhialuto e supponente.
Questa demonizzazione del popolo, talora elitistica, mi rimanda a Alexis de Tocqueville quando diceva “ disprezzo e temo la folla”.
Il popolo è sovrano e la struttura del sistema elettorale americano è espressione di democrazia.
Il popolo non è mai stupido, è che va compreso, per poter vincere.

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Pallavolo Serie D – Esordio fuori casa per il GSA Pallavolo Ariano

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Dopo aver conquistato nella scorsa stagione la promozione in serie D, la Coppa e la SuperCoppa IrpiniaSannio,  il GSA PALLAVOLO ARIANO sabato 2 novembre scende in campo a Cava dei Tirreni per la prima gara del campionato di serie D maschile.

La partita inizierà alle ore 19.30 per dare avvio ad una nuova fase agonistica che il GSA intende giocare  per l’alta classifica.

Confermato lo staff tecnico con Giulio Filomena e Nico Medici a guidare il gruppo nel quale saranno ancora  G. Santosuosso, L. Guardabascio e R. Caso  punti di riferimento per giovani promettenti come M. Molinario, M. Ninfadoro , C. Capozzi e P.Borriello. La qualità non manca nel resto della squadra con  G. Ricciardi, A. La Luna, L. Schiavo, H. Chiaradonna, A. Iandoli, T. Barrasso , M. Toriello  a disposizione dei tecnici per dimostrare di  valere la categoria.

Per questa importante avventura regionale, la società arianese è pronta  anche a lanciare i giovanissimi dell’Under 17 che già hanno messo in mostra il loro positivo spessore con una vittoria per 3-0 nel debutto casalingo con i pari età dell’Academy nel torneo territoriale di categoria.

Per l’esordio fuori casa gli arianesi dovranno aspettarsi una gara difficile e confrontarsi con un avversario molto solido; il fattore campo può aiutare i cavesi, ma il GSA deve subito metabolizzare le difficoltà della serie regionale e scendere sul parquet con la consapevolezza di saper imporre il proprio gioco  per conquistare la vittoria.

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Giornata delle Forze Armate – Il 4 Novembre ad Ariano la cerimonia per il Giorno dell’Unità Nazionale

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino, in una sobria e solenne cerimonia, vuole  commemorare i Caduti di tutte le Guerre, rendere omaggio alle Forze Armate, celebrando la Festa dell’Unità Nazionale, in ricordo della fine della prima Guerra Mondiale.

Appuntamento lunedì 4 novembre 2024 alle ore 10,00 al Piano della Croce presso il Monumento ai Caduti dove, alla presenza delle Autorità Civili, Militari e  Religiose, verrà   deposta la   Corona di alloro, sulle note dell’Inno Nazionale.

Una  Corona di Alloro verrà deposta anche davanti al busto di Giulio Lusi in Villa Comunale e nell’atrio di Palazzo di Città.

Il messaggio istituzionale  è rivolto alle nostre giovani generazioni, per non dimenticare  i nostri Caduti in Guerra, morti per gli ideali risorgimentali di indipendenza, di libertà, di democrazia che hanno determinato l’Unità d’Italia ed esprimere riconoscenza per coloro che ancora oggi rischiano la vita al Servizio della Comunità.

La cittadinanza  è invitata a partecipare.

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