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La Scienza intelligente è la scienza senza pregiudizi

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Secondo la mia opinione esiste una scienza intelligente ed elastica e una scienza miope che non osa. La scienza intelligente usa tutto ciò che può essere utile per combattere il Covid o altre patologie. In Cina insieme ai farmaci usano le erbe tradizionali cinesi in accordo con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha predisposto un protocollo standard delle sperimentazioni  e ha inviato una missione di esperti a Pechino, in modo che le sperimentazioni siano fatte usando gli stessi parametri in tutto il mondo, come aveva spiegato la rivista Nature. Il genetista indiano  Swaminathan precisa che questa operazione è importante perché così i rimedi a base di erbe sono valutati con lo stesso rigore dei farmaci. Sono stati eseguiti diversi studi sulle piante, random e in doppio cieco. Ci sono 15 studi che riguardano le erbe della Medicina Tradizionale cinese. Durante la precedente epidemia di SARS tale approccio è stato ampiamente utilizzato: nell’aprile 2003, il Ministero della Salute cinese raccomandava più di 20 formule fitoterapiche da associare ai farmaci occidentali (Chen et al., 2007).  Secondo una metanalisi Cochrane  ( La metanalisi è una tecnica clinico-statistica quantitativa che permette di combinare i dati di più studi condotti su di uno stesso argomento, generando un unico dato conclusivo per rispondere a uno specifico quesito clinico) (2012) le erbe cinesi usate insieme ai farmaci occidentali hanno migliorato sintomi e qualità di vita e favorito il riassorbimento dell’infiltrato infiammatorio polmonare, consentendo anche di ridurre il dosaggio dei farmaci steroidei dei pazienti con SARS trattati con i due approcci in combinazione (Liu et al., 2012).

Tra le piante tradizionali su cui esiste una letteratura interessante c’è la Liquirizia (Glycyrrhiza glabra); diversi meccanismi d’azione giustificano l’impiego di estratti di questa pianta nel paziente con infezione virale polmonare: attività antinfiammatoria, sedativa della tosse, immunomodulante e non ultima antivirale.

Già con l’esplodere della SARS si sviluppò la ricerca di composti antivirali per il suo trattamento e fu esaminata anche la glicirizzina su ceppi di coronavirus da pazienti. I positivi risultati in vitro dimostrarono che era tra le sostanze più attive nell’inibire la replicazione di importanti virus quali HCV, HBV, HIV, EBV, influenza A, Dengue. Tra queste piante si deve anche citare il  Pelargonium sidoides, registrato come pianta medicinale antitosse per le sue caratteristiche antinfiammatorie e immunomodulanti, contiene polifenoli che, sperimentalmente, hanno confermato interessanti proprietà antivirali verso numerosi virus respiratori, tra i quali anche il coronavirus. E la ben nota Echinacea, nelle sue varie specie e preparazioni, esplica capacità immunoprotettive e antinfiammatorie confermate da recenti revisioni della letteratura. È presente anche un’altra pianta medicinale, nota anche in Occidente, per le sue capacità immunostimolanti: la radice di Astragalus membranaceus, della quale sperimentalmente è stata dimostrata la capacità dei polisaccaridi di inibire la replicazione di virus responsabili di infezioni bronchiali. Queste piante potrebbero essere usate in sinergia con piante della tradizione latino – americana come Uncaria tomentosa o europea, come Cistus incanus e Sambucus nigra, ad alto contenuto in polifenoli e antociani, con dimostrate attività antinfiammatorie e anti-virus influenzali, evidenziate di recente anche dalla ricerca clinica.

La Cina ha già avviato le ricerche sui farmaci da includere nel piano generale dell’OMS e il Chinese Clinical Trial Registry, database di studi biomedici in Cina, elenca queste ricerche tra decine di altri studi controllati su terapie esistenti, procedure sperimentali e medicine tradizionali. Questi trattamenti hanno grandi quantità di prove a sostegno della loro efficacia.

Un altro interessante studio con sperimentazione è stato condotto in Grecia. Gli studi sono stati intrapresi dai ricercatori dall’università di Creta a Candia, dall’Università di Democrito di Tracia in Alexandroupolis e dal policlinico dell’università in Alexandroupolis. Il prof. Christos Lionis e colleghi propone che se i risultati sono convalidati nei test clinici, la miscela di oli essenziali (gli oli essenziali sono miscele di sostanze volatili  di diverse molecole a basso peso molecolare, generalmente aventi natura terpenica contenuti in una pianta) (chiamata CAPeo) potrebbe fornire un’opzione nuova e economica per il trattamento di COVID-19 non grave. Il  CAPeo è una miscela di olio essenziale di  Thymbra capitata, ( una specie di timo), olio essenziale di Salvia pomifera e olio essenziale di Dictamnus albus L.

Lionis ed i colleghi hanno provato che CAPeo è efficace a diminuire la severità e la durata delle infezioni virali superiori delle vie respiratorie in esseri umani. Gli studi in vitro di influenza e del rhinovirus umano 14 (HRV14) egualmente hanno dimostrato che il trattamento con CAPeo ha inibito lo spostamento nucleare delle nucleoproteine virali ed hanno interrotto la trascrizione delle proteine virali. Questi scienziati consigliano  CAPeo come agente  potenziale, per la gestione terapeutica sicura ed efficace dei casi ambulatoriali non gravi di COVID-19, dicono: “Presenta proprietà antivirali notevoli contro l’influenza A e di B e HRV14, ed è sicuro in entrambi gli animali da laboratorio ed esseri umani”. Il gruppo di ricercatori ha esteso gli studi precedenti eseguiti sul covid 1, fino SARS-CoV-2 ed ha analizzato gli effetti di CAPeo sulle cellule di Vero E6 (le cellule Vero sono una linea cellulare utilizzata nelle colture cellulari. La linea Vero fu isolata da cellule epiteliali renali estratte dal cercopiteco grigioverde) infettate con il virus. Allo studio hanno preso parte 17 pazienti con SARS-CoV-2 non grave. Lo studio ha trovato che CAPeo ha esercitato un’attività antivirale significativa contro SARS-CoV-2 in cellule di Vero E6 infettate. Lo studio ha dimostrato che CAPeo ha diminuito la carica virale nel terreno di coltura di più dell’ 80%. Questo effetto  ha persistito quando le concentrazioni di CAPeo sono state diminuite a 1% della dose suggerita per gli esseri umani. Si è scoperto inoltre un’interessante effetto profilattico e questo è stato osservato quando le cellule di Vero E6 sono state incubate con differenti concentrazioni di CAPeo 2 ore prima dell’infezione.

CAPeo, quindi oltre ad un’azione terapeutica, svolge un effetto profilattico contro il virus SARS-CoV-2. (Lionis C, et al. A mixture of essential oils from three Cretan Aromatic Plants (thyme, Greek sage and Cretan dittany, CAPeo) inhibits SASR-CoV-2 proliferation: in vitro evidence and a Proof-of-Concept intervention study in mild ambulatory COVID-19-positive patients. medRxiv, 2020).

Nonostante tutti questi studi, erboristi laureati e medici fitoterapeuti veniamo considerati streghe e stregoni terrapiattisti da tante persone che pensano che la scienza sia dogmatica. Questa chiusura mentale ha danneggiato tante persone malate di covid. mi chiedo se invece di tachipirina e vigile attesa avessero somministrato ai malati di covid in attesa di cure ( e tanti nell’attesa sono morti) rimedi fitoterapici, queste persone sarebbero morte ugualmente? Non credo. La chiusura mentale uccide.

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Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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