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Attualità

La spesa per il welfare nel meridione è una vergogna

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L’ISTAT disegna un paese con sperequazioni ben marcate che interessano, in particolar modo, il Sud con una spesa per il welfare a domicilio insignificante che non garantisce nemmeno i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). In Calabria la spesa sociale è di 25 euro pro-capite, a Napoli di 62 euro mentre a Bologna è di 246 euro ed a Parma di 183 euro. Il Sud è il fanalino di coda, a parità di condizioni economiche e di patologia, i bisogni hanno un peso economico diverso a seconda dell’area del paese in cui vivi. La riforma del titolo V della Costituzione del 2001 ha disegnato un federalismo competitivo e non cooperativo fra le regioni italiane e, nel contempo, ha dato risalto al pregiudizio politico, se non addirittura raziale, che reputa le regioni del Nord virtuose e meritevoli di servizi pubblici tagliati sui bisogni della persona, mentre il Sud sprecone può solo mangiare gli avanzi. Il PNRR dovrebbe ridurre le differenze socio-economiche e garantire la coesione territoriale, obbiettivo che potrebbe non essere perseguito nei comuni meridionali per mancanza di personale qualificato, oramai in pensione, che non consente di predisporre progetti secondo le indicazioni dell’UE. Esempio emblematico è quello della regione Sicilia che ha perso i fondi per ammodernare le condotte idriche necessarie per l’adduzione dell’acqua dalle dighe sino alle città ed ai campi. La perenne penuria d’acqua fa aumentare i costi e riduce la competitività dei prodotti siciliani sul mercato europeo. Per i comuni meridionali, con poco personale, si sarebbe dovuta centralizzare la progettazione o fornire un numero sufficiente di personale qualificato, proposito messo in campo dalla ministra Carfagna che è rimasto sulla carta e disatteso dal governo Draghi.

La mancanza di servizi qualificati e la penuria di lavoro induce lo spopolamento del meridione, in particolar modo, delle aree interne ma anche delle grandi città. La migrazione interessa non meno di 100 mila persone all’anno con conseguenze irreversibili sulla rinascita del Sud e dell’intera economia italiana. È indispensabile che il futuro governo metta nell’agenda politica la riunificazione del paese, diversamente 20 milioni di meridionali sono trattati da stranieri in patria.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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