Attualità
L’acqua rimanga pubblica e si rispetti il referendum del 2011: il punto tra Beneventano ed Irpinia
Da un pò di anni ormai, alcuni politici del PD e della destra e in particolare, l’onorevole Umberto Del Basso De Caro di Benevento, si battono per fare entrare nella società Alto Calore Servizi SpA, GESESA società di Benevento di ACEA (costituita dal Comune di Roma, Caltagirone, la multinazionale francese Suez e la Banca Norvegese) che gestisce l’erogazione dell’acqua e la depurazione della città di Benevento e alcuni Comuni della sua provincia: gli altri sono gestiti da ACS. In Irpinia, i cittadini e i comitati si sono opposti perché ACS è una società pubblica costituita dai Comuni e dalla provincia di Avellino. Con l’ingresso di GESESA, l’ACS sarebbe diventata privata, infrangendo la legge che dice che non si deve trarre profitto dall’acqua. I privati senza alcun dubbio, traggono profitto perché non esistono privati filantropici. Due anni fa, cittadini, comitati e partiti, sono riusciti a impedire un cambiamento dello Statuto di ACS, che il PD aveva chiesto. Volevano cambiare la clausola che prescrive che nella società possono entrare solo enti pubblici, per aprire al privato che in questo caso, è GESESA. È notizia di questi giorni diffusa dalla Gazzetta di Benevento e da Stop biocidio, che i depuratori gestiti da GESESA, sono stati messi sotto sequestro e ci sono 33 indagati. Le accuse sono di: inquinamento ambientale, frode nelle pubbliche forniture, truffa, favoreggiamento personale, gestione illecita di rifiuti, scarichi di acque reflue senza autorizzazione, abuso d’ufficio e falso. Insomma, una fitta rete di affari, basata sulla gestione fraudolenta degli impianti GESESA che permetteva alla società di risparmiare tantissimo sullo smaltimento dei reflui sversati direttamente nel fiume Sabato e nel fiume Calore. Pezzi di Stato e imprenditoria criminale a inquinare a discapito della nostra terra, riporta Stop biocidio. Il Comitato Sannita Acqua Bene Comune, tiene conto della presunzione di innocenza garantita dalla Costituzione, ma non può non notare inoltre che le tariffe sono alte perché è evidente che il privato deve trarre profitto (profitto cancellato dal secondo quesito referendario, quindi illecito) dalla gestione dell’erogazione dell’acqua. Certamente, solo dopo tre gradi di giudizio sapremo se GESESA è colpevole, ma le prove sono schiaccianti. Sono reati molto gravi, reati penali e bene abbiamo fatto in Irpinia a evitare che entrasse in società con ACS che ha già i suoi problemi di cattiva gestione e di debiti che i politici del PD volevano che a risolvere fosse proprio GESESA. Dobbiamo essere grati ai cittadini, ai comitati, associazioni e partiti che si sono battuti perché non si cambiasse lo Statuto di ACS e GESESA non entrasse in società con ACS privatizzandola. Non abbiamo bisogno in Irpinia di una multinazionale francese che gestisce la nostra acqua insieme al faccendiere Caltagirone. Abbiamo bisogno di trasparenza e vogliamo che il referendum del 2011 venga rispettato.
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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