Attualità
L’ADOC interviene sulla decisione di Poste Italiane di chiudere alcuni uffici postali nella provincia.
L’ADOC, Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori di Avellino, comunica che recentemente la Direzione Servizi Postali dell’AGCOM, a seguito delle numerose segnalazioni pervenute dagli utenti in merito all’adozione da parte di Poste Italiane di misure di razionalizzazione della propria rete, consistenti in chiusure o rimodulazioni orarie degli uffici postali, ha avviato una consultazione pubblica volta a valutare la congruità dei vigenti criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale, con particolare riferimento alle zone rurali, montane e alle isole minori.
Il 21 Febbraio 2013, Poste Italiane ha presentato all’AGCOM un ulteriore piano di razionalizzazione che coinvolge da un minimo di 500 ad un massimo di 710 uffici postali sul territorio nazionale.
A questi interventi occorre aggiungere quelli ricompresi nel precedente piano di razionalizzazione 2012, non ancora realizzati a causa dei contenziosi giudiziari e amministrativi intrapresi dalle comunità e gli enti locali, per un totale di 1320 uffici postali sull’intero territorio nazionale.
Gli uffici postali ricadenti nella nostra Provincia saranno certamente interessati dal nuovo piano di razionalizzazione.
La Direzione Servizi postali dell’AGCOM, in considerazione delle denunce pervenute anche dagli utenti di questa associazione, ha ragionevolmente sospeso ogni procedimento autorizzativo, al fine di valutare con maggiore attenzione la congruità dei criteri di distribuzione fissati dal c.d. decreto Scajola.
Se l’attuale normativa in materia di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale restasse inalterata, Poste Italiane, sulla base delle facoltà riconosciute dal contratto di programma, manterrebbe spazi d’intervento sufficientemente ampi sia per la chiusura, che per la rimodulazione oraria degli uffici che non garantiscono condizioni di equilibrio economico.
Al fine di tutelare maggiormente gli utenti residenti nei Comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei Comuni montani, l’AGOM ha ipotizzato una serie di opzioni d’intervento sulla normativa, ed a tal fine ha predisposto un questionario attraverso il quale ricevere i contributi dei soggetti interessati.
A questo punto, risulta cruciale sostenere l’attività dell’AGCOM, partecipando alla consultazione pubblica, per sollecitare la modifica della normativa di settore.
Per favorire la partecipazione di tutti, in particolar modo dei Sindaci delle aree interne, l’ADOC di Avellino ha pubblicato sul proprio sito internet – www.occhioaituoidiritti.it – il documento con il quale ha risposto ai quesiti proposti dall’AGCOM.
Da tale documento gli enti locali possono trarre spunti ed indicazioni operative per partecipare alla consultazione pubblica.
Nei prossimi giorni questa associazione cercherà di coinvolgere il maggior numero di soggetti interessati anche in altre parti del territorio nazionale.
Il termine ultimo per partecipare alla consultazione pubblica scade l’8 Aprile 2014.
Attualità
Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità
L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.
Attualità
Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO
Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i salernitani del PESSY per una gara valida a determinare le prime due posizioni del girone.
Dopo l’inattesa sconfitta rimediata a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari che conducono al vertice con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà grande importanza sia per la conquista della vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.
Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici chiedono alla squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.
Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi
con un successo e riprendere il comando della graduatoria.
Attualità
Sotto il tricolore diritti a geometria variabile legati al luogo di residenza
Il 7 gennaio è stata ricordata la festa del tricolore,evento celebrato dal presidente delle Repubblica Mattarella che nel suo discorso ricorda che:“riassume la nostra identità di popolo”. Parole sacre che forse stridono con la realtà. In Italia i meridionali migrano per cercare lavoro e per curarsi, muoiono, in media, tre/quattro anni prima rispetto al resto d’Italia, non hanno mezzi di trasporto urbani efficienti né l’alta velocità, che si ferma a Napoli, pochi gli asili nido gestiti dai comuni, il welfare è un sogno e leinfrastrutture sono inadatte a ricevere gli investimenti industriali nazionali e stranieri. Inoltre il reddito pro-capite è la metà e la disoccupazione è doppia rispetto al Nord mentre è aumentata la povertà assoluta delle famiglie meridionali. Sullo stesso territorio, sotto la stessa bandiera convivono cittadini con diritti a geometria variabile, diritti negati a 19 milioni di persone da tutti i partiti che negli ultimi venti anni hanno governato il paese. Forse hanno messo in pratica il teorema di Guido Tabellini, già rettore della Bocconi, che sul quotidiano Il Foglio scriveva: “Le politiche più efficaci per avvicinare l’Italia all’Europa sono anche quelle che aumentano la distanza tra Milano e Napoli, tra aree avanzate e arretrate del Paese”. In poche parole: ognuno per sé e Dio per tutti.
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