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Lello Castagnozzi esponente LeU:”Un dato è inconfutabile,i cittadini hanno scelto”

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Da Lello Castagnozzi, esponente di Liberi e Uguali,riceviamo e pubblichiamo:

Senza forse, senza ma, senza se, è arrivato il momento – e doveva giungere anche prima – di fermare questo girone di odio, di disprezzo che non conduce ad altro che allo svilimento della politica, delle idee, dei progetti che legittimamente ogni forza politica ha proposto in questa campagna elettorale e, per chi ha governato precedentemente, ha anche messo in pratica. Il dato, inconfutabile, è che i cittadini di Ariano hanno scelto. Adesso su questo punto si potrebbe aprire un’altra parentesi e così trascorrere i prossimi mesi nell’esercizio inutile quanto discutibile della cosiddetta analisi del voto. Inutile perché oramai non serve più a nessuno capire, se pure ne avessimo le capacità, le modalità per le quali gli arianesi hanno optato per una scelta piuttosto che per l’altra. Arbitrario perché, ed è meglio dircelo subito, il vizio della faziosità o della partigianeria è qualcosa che appartiene a tutti ed è insita nella natura umana. Qualsiasi elemento di positività o di astrazione è immediatamente ribaltato dall’una e dall’altra parte con il risultato che la decrittazione dei fatti assume una valenza a seconda della prospettiva utilizzata. Conseguenza diretta di tutto ciò è la demonizzazione del competitor di turno con la conseguenza che l’asticella che misura la distanza fra entrambi si allontana di giorno in giorno, portandosi dietro e celando quelli che sono gli argomenti reali nei quali dovrebbe essere immersa, imbevuta fin quasi ad affogare, la politica, quella vera. Quella politica invocata ogni mattina da chi il giorno che si apre è vissuto come una maledizione, da chi non riesce a darsi una spiegazione dell’ingiustizia che subisce quotidianamente nel momento in cui la misura dei suoi bisogni raggiunge vette siderali e intollerabili di iniquità e di sofferenza, quando alle difficoltà materiali di tanti, troppi, si aggiungono l’emarginazione, la solitudine, l’incomunicabilità e quel qualcosa di veramente terribile che rappresenta lo spettro di una vita già grama, vale a dire l’impossibilità di uscire e quindi di riuscire a emergere da queste condizioni percependo la vita come una condanna piuttosto che come il dono più prezioso dell’universo. Ai più, tutto questo potrà apparire come parte di un’omelia, in realtà se riflettiamo attentamente ci renderemo conto che queste quattro spicciole constatazioni sono gli elementi che caratterizzano la sofferenza, che sono alla base delle disuguaglianze sociali e degli attriti che inevitabilmente scaturiscono all’interno di una società ingiusta. Cominciamo dal lessico, cancelliamo quella parola odiosa – in questo caso – “vittoria”. Non si vince nulla, non è una partita di tennis o una lotteria e tantomeno una guerra. Si va a votare, i cittadini scelgono o bocciano delle idee. Il resto è solo un’assunzione di responsabilità che, infine, dovrebbe coinvolgere tutti. Ho usato volutamente il condizionale perché la storia ci insegna che non sempre è andata così e, raramente, da parte di tutti inclusi ed esclusi, si è accettato il verdetto delle urne per quello che realmente è: un confronto di idee per migliorare la vita dei cittadini. Tutto qui. Chi ha avuto ragione ed è stato più convincente lasci da parte la presunzione, l’arroganza e la tentazione di usare il potere acquisito per fini che definire cialtroneschi è poco. Chi invece ha visto il suo apporto di idee non riconosciuto dalla cittadinanza, se aveva in animo nobiltà di intenti quando si è proposto e di questo sono e voglio essere graniticamente certo, abbandoni la tentazione biblica del “muoia Sansone con tutti i filistei” che oltre ad essere dannosa per tutti contiene in sé un’enorme contraddizione: assunto che il presupposto della politica è quello di migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini attraverso lo strumento democratico, la consapevolezza della disapprovazione da parte del popolo arianese dei programmi proposti dovrebbe spingere chi è stato respinto, per il bene comune, a condividere ancor più il responso delle urne. Altrimenti, se dovesse prevalere il contrario, vale a dire far crollare il tempio per seppellire amici e avversari, vorrà dire che il confronto era già viziato fin dall’inizio alimentando così nei cittadini quel sentimento di sfiducia nella politica e nelle istituzioni che non porta e non porterà nulla di buono alla nostra comunità”.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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