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Lettera aperta al presidente De Luca: si vuol chiudere l’ospedale di Ariano?

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Eg. Presidente della Regione Campania, on. Vincenzo De Luca, Lei si è tenuto la delega alla Sanità e pertanto è anche assessore della materia: Lei ha doppia responsabilità. Come si sa, chi ha la delega alla sanità gestisce circa il 70% del bilancio regionale, Lei cerca di scaricare sul governo, anzi sui vari governi che si sono succeduti negli anni, le sue responsabilità sulla malasanità campana e in particolare, irpina. Va cianciando, tramite la sua tv di riferimento e vari giornali, che la Campania è stata defraudata di 300 milioni di euro per effetto della cosiddetta autonomia differenziata, e cioè, che essendo la Campania la regione con la popolazione più giovane, viene penalizzata in quanto si applica un correttivo che tiene conto dell’età media dei residenti. Quello che Lei ritiene ingiusto per crearsi alibi, è invece un principio sacrosanto: i giovani ventenni hanno poche malattie, vanno poco dal medico e in ospedale, ma alla mia e alla sua età, sopraggiungono gli acciacchi. Lei dovrebbe invece applicare l’autonomia differenziata tra le cinque province della Campania, mentre in realtà, ci scommetto, Lei fa esattamente il contrario: i maggiori investimenti e le maggiori spese per la sanità sonodestinati a Napoli e zone costiere, mentre per le province più povere e per la popolazione più anziana delle zone interne, si investe meno e così, le province di Avellino e Benevento sono le cenerentole della sanità. Sembra che Lei si sia specializzato nella politica sanitaria degli annunci, ha decretato che l’Ospedale Frangipane di Ariano era un Dea di primo livello, fermandosi a questo: ci si aspettava che ci fosse almeno il reparto di Otorino e di Oculistica e di tutto ciò che è previsto per un ospedale che ospita un Dea di primo livello. Non solo non è stato così, ma addirittura si stanno chiudendo i reparti per mancanza di personale. Il direttore che Lei ha nominato alla ASL di Avellino, sembra più una “tagliatrice di teste”, che non una manager, la quale avrebbe dovuto espletare il mandato di migliorarel’assistenza sanitaria, con l’obiettivo che gli Irpini non dovessero più fare i viaggi della speranza verso il nord e il centro Italia (dove peraltro, lavorano illustri medici, proprio campani e irpini) o in altri ospedali della Campania. Non lo sapeva forse la dr.ssa Morgante che a settant’anni i medici vanno in pensione e che pertanto avrebbe dovuto attivare per tempo i concorsi? Perché si continua ad assumere il personale sanitario a tempo determinato, quindi con aspettative di carriera precarie, assumendo persino attraverso alcune cooperative o con l’obbligo della Partita Iva per i dipendenti precari? I concorsi si possono fare mirati, non per favorire qualcuno, ma per gratificare i vincitori, però con l’obbligo di restare al loro posto di lavoro senza trasferimento per un determinato numero di anni. La Asl potrebbe altresì dare incentivi per chi lavora in zone disagiate. Chi dirige la sanità ha l’obbligo di confrontarsi con i sindacati e con l’assemblea dei sindaci, che a sua volta ha l’obbligo di dare gli indirizzi. È inutile acquistare apparecchiature biomedicali se non c’è il personale per farle funzionare: la nuova risonanza magnetica inaugurata in pompa magna, si usa solo due giorni alla settimana per mancanza di personale. Sappiamo che dal 14 giugno potrebbe chiudere anche il reparto di Pediatria e Nido per mancanza di personale e conseguentemente, potrebbe chiudere anche Ostetricia: non potrà nascere più nessuno ad Ariano! A quanto sembra, dal primo luglio potrebbe chiudere anche il reparto di Nefrologia e Dialisi poiché da quella data resterà un solo medico, pertanto i dializzati saranno costretti a vagare tra i vari ospedali. Anche quasi tutti gli altri reparti hanno problemi di personale: approfittando del Covid-19, non c’è più neanche l’ambulatorio di Cardiologia e i posti letto di Chirurgia e Ortopedia sono passati da 18 a 6, come se il Covidfosse solo al Frangipane e non anche negli atri ospedali campani.Tutti i reparti hanno carenza di personale: Ortopedia e Traumatologia, Radiologia, Cardiologia e Utic, Neurologia, Medicina, Centro trasfusionale, etc.. Bisogna dire basta alla politica del carciofo: foglia per foglia, si sta smantellando l’Ospedale Frangipane e probabilmente chi ha diretto la Asl diAvellino per due mandati, avrà come premio un altro prestigioso incarico con laute prebende. È vero che alla Morgante è stato dato un premio per aver “raggiunto gli obiettivi”?                                                    

Intorno al Frangipane svolazzano tante strutture private, tanti laboratori di analisi, tanti istituti polivalenti e persino una clinica che, guarda caso, ha specialità quali Otorinolaringoiatria e Oculistica che, per legge, dovrebbe avere anche il Frangipane: perché non le ha? Perché ci sono liste di attesa lunghissime, a volte di mesi? Perché al Frangipane non esiste la continuità assistenziale per chi è stato ricoverato, che deve rivolgersi al Cup, che oltre a dilazionare talvolta le visite a distanza di mesi, lo fa vagare da una struttura all’altra? Perché non esiste più il Day hospital? Non è che si tratta di una precisa strategia per privatizzare la sanità, che dagli anni Settanta del secolo scorso era un fiore all’occhiello nel mondo, in quantouniversale e solidale? Eg. Presidente, perché non pubblica quale sarebbe la pianta organica del Frangipane e quale è di fatto?                                                                                                                                                                                                                                        È ora che gli Arianesi e gli abitanti dei Comuni che fanno capo al Frangipane, si mobilitino per una sacrosanta e urgenteprotesta civile.                                                                                                                                                                                  Aleandro Longhi                                                                                                                                                                                                     Coordinatore Comitato SAT (Sanità, Ambiente e Territorio)

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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