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Lettera aperta al Sindaco di Ariano Irpino Dott. Antonio Mainiero

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Da un nostro lettore riceviamo e pubblichiamo

Signor Sindaco,

anzitutto mi auguro di non arrecarLe disturbo col rivolgermi a Lei affinché si sensibilizzino quegli uffici comunali ai quali per qualche motivo noi emigrati Arianesi dobbiamo rivolgerci per competenza.

In verità, allorché ne ho avvertito necessità e dovere, ho preferito percorrere prima la strada informale con l’inviare (più volte) e-mail al fine di ottenere un riscontro volto quantomeno ad informarmi sulla corretta procedura che avrei dovuto seguire.

Oggi sono un pensionato dello Stato, e quando in attività di servizio, in qualità di Direttore di vari uffici finanziari, ricevevo nel sito istituzionale una qualsiasi richiesta dall’utenza (Cliente) non ho mai lesinato sul fornire una risposta e/o precise istruzioni di come e dove rivolgersi.

L’ufficio comunale della Città di Ariano – poco sensibile nei miei riguardi – è quello dell’Area Tecnica “Servizio Patrimonio – Ambiente – Servizi Cimiteriali – ERP”. Come Le dicevo, rivoltomi più volte al Responsabile p.t., utilizzando le ambedue caselle e-mail riportate nel sito comunale, come risposta ho ricevuto unicamente “l’avvenuta lettura” e null’altro.

Se per altro di interesse, non esternato ancora al medesimo citato ufficio, provvederò a breve (unitamente a mia sorella: Dr.ssa Anna Nicoletti) a formalizzare un’istanza; per l’annoso “quesito irrisolto” credo sia più riverente (per ambo le parti) riprovare tramite Lei ad ottenere una risposta o istruzioni.

La richiesta inevasa sostanzialmente recitava : “ho spasmodicamente cercato vanamente di rintracciare presso il Pio Luogo di Ariano le tombe dove riposano: i miei bisnonni Dott. Michelangelo Nicoletti (+11 giugno 1916) e D.a Felicina Flamma (+22 febbraio 1918); i miei prozii Avv. Raffaele Nicoletti (+8 agosto 1912) e Avv. Silvio Nicoletti (+26 novembre 1960); i miei trisavoli D. Raffaele Nicoletta/i e D.a Marianna Garamone. Sono Cattolico, e il culto dei passati a miglior vita è un’eredità che ho ricevuto dalla mia adorata nonna: D.a Anita Nicoletti nata Macchione. Ho necessità di conoscere da Voi le corrette coordinate che mi diano la possibilità di “ritrovare” gli elencati miei diretti e collaterali ascendenti Nicoletti – Flamma – Garamone”.

A Lei Signor Sindaco porgo infiniti ringraziamenti per l’attenzione, che rivolgerà certamente alla presente, e ossequiosi saluti.

Nino Nicoletti

 

 

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Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga

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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”

L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.

Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.

La formula è molto coinvolgente:

– 1^ FASE REGIONALE. 

FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.

MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.

MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.

– 2^ FASE NAZIONALE

Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.

Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.

Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.

Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio  – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino. 

Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.

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Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.

Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.

La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.

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Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità

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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.

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