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Lettera aperta di un paziente dell’ospedale Frangipane

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Da Luca Pannese, riceviamo e pubblichiamo

A scuola, sui libri di storia o anche in tv, abbiamo imparato un concetto di guerra, che oggi nel 2020 possiamo dire di aver largamente superato. Non più militari, non più armi, munizioni né tantomeno nemici riconoscibili da combattere. I nuovi soldati in trincea non indossano nessun elmo, né impugnano alcun’arma. Sono medici, infermieri e personale ospedaliero ed il nuovo nemico è un maledetto virus. Nessuno, purtroppo, può dirsi escluso tra le potenziali vittime.

Una cosa però resta ferma e sempre presente, anche in questa nuova guerra, la possibilità di perdere la vita.

La nuova missione quindi non è quella di sconfiggere un’altra fazione a colpi di cannonate, non è una gara alla supremazia, la nuova missione è quella di salvare vite umane.

A questo servono gli ospedali, ma non bisogna dimenticare che il virus non si sostituisce alle malattie già presenti o anche a malori improvvisi.

L’errore da non commettere, assolutamente, è quello di non dimenticarlo.

Per vincere questa battaglia si rende necessario che tutto funzioni per il meglio, che nulla sia trascurato, che nulla venga chiuso, depotenziato o sospeso.

Quanto appena detto sembra stranamente sfuggire alla dirigenza dell’Asl, come alla stessa  sfugge la vastità del territorio e l’ampio numero di persone della valle Ufita e valle del Cervaro a cui il nosocomio arianese garantisce un servizio sanitario encomiabile.

Un incubo, che ha come preludio la chiusura degli ambulatori, siti nel piano terra dell’ospedale, che in un primo momento sembravano dovessero far posto ed essere sostituti dalla “Zona Covid19”.

Nulla di quanto poc’anzi detto, è stato attuato. Continuamente cambi di programma, e quell’area, progettata appunto, per far fronte a quest’ultima emergenza, è rimasta vuota e naturalmente gli ambulatori sono attualmente chiusi. Dopodiché è toccato al reparto di medicina generale, collocato al primo piano, accorpandolo al reparto di lungodegenza.

Il vecchio reparto è stato destinato a pazienti affetti da Covid19 non gravi.

Al secondo piano invece, si trova il pronto soccorso, luogo di “smistamento” dei vari pazienti affetti da Covid19.

Al terzo piano nel reparto di terapia intensiva vi sono ricoverati altri pazienti covid in condizioni gravi.

Al quarto piano, con la chiusura di ginecologia è stata aperta un’altra zona Covid.

La pediatria è inattiva e neurologia è chiusa.

Gastroenterologia sembra non avere pazienti ricoverati, per cui il personale di questi reparti citati, è stato destinato a fronteggiare l’emergenza Coronavirus nei nuovi reparti allestiti.

Viene da sé, dire che quasi l’intero Frangipane è interessato dal Covid19.

La domanda è: “Perché non scegliere un’unica area da destinare a questo virus, visti anche gli ampi spazi disponibili nel nosocomio?”

La dirigenza parla di percorsi di sicurezza, io da paziente, non ho visto ancora nessuna segnalazione che indichi o che vieti il passaggio a chi capita in ospedale per altre necessità.

Anzi vedo, operatori in giro per corridoi con tute di contenimento che prima d’ora non avevo mai visto.

“Quali garanzie abbiamo noi pazienti di non venire a contatto nello stesso ospedale con un’infezione da Covid?”

Non si tratta certo di campanilismo, ma già dalla stampa si apprende che l’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi, sarebbe disposto ad accettare i reparti in “stand by” di Ariano.

“Quali sono le garanzie per l’utenza di questo territorio?”

Come fidarsi inoltre di eventuali rassicurazioni, quando nei giorni passati ed ancora oggi, operatori ed associazioni di categoria chiedono il tampone per tutto il personale dell’ospedale di una zona rossa, così come è stata definita Ariano.

Quando invece dalla dirigenza, non arriva alcuna risposta, ma soltanto un silenzio assordante relativo a quest’ultima richiesta.

Inoltre stamattina apprendiamo, che a Sant’Angelo dei Lombardi,per un presunto caso, e sottolineo UNO solo positivo, si starebbe per procedere con il tampone a tutto il personale ospedaliero.

Noi cittadini arianesi abbiamo capito che per salvarci è importante stare a casa, ma altri dovrebbero capire che è arrivata l’ora di tornare a casa.

Vogliamo risposte, ora. Per il bene del paese, e per il bene del nostro ospedale, risorsa preziosissima per tutto il territorio.

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Confesercenti, Marinelli: bonus contro il caro energia per famiglie e imprese irpine

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“Novità positive per negozi e attività produttive irpine, oltre che per le famiglie, con l’approvazione del “decreto bollette”, per contrastare la nuova impennata delle tariffe elettriche, che sta mettendo ancora una volta a dura prova i bilanci di imprese e cittadini”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale della Confesercenti di Avellino.

“Il provvedimento – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – prevede che il bonus sociale elettrico venga ampliato per tre mesi agli utenti domestici con Isee fino a 25mila euro, che riceveranno un contributo da 200 euro. Un aiuto  spetterà anche alle aziende “energivore” – con potenza impegnata superiore a 16,5 kW – e alle Pmi vulnerabili. Attualmente il bonus sociale bollette prevede che il cittadino o il nucleo familiare abbia diritto al contributo con un Isee non superiore a 9.530 euro per famiglie con massimo 3 figli a carico (20.000 euro per quelle numerose con almeno 4 figli). Per coloro che già percepiscono il sostegno, il contributo potrà arrivare fino a 500 euro.

Alle microimprese e ai clienti vulnerabili (ultra 75enni, disabili e chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o ha gravi problemi di salute) del sistema a tutele graduali viene consentito di essere inseriti in un mercato controllato, e non in quello libero, anche alla cessazione del servizio il 31 marzo 2027. Stop anche al pignoramento degli immobili dei soggetti vulnerabili con il blocco delle esecuzioni immobiliari sulla prima casa per debiti condominiali sotto i 5.000 euro.

È poi previsto un “salvagente” per le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025, saranno esclusi dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla manovra, cioè sui compensi non monetari erogati sotto forma di beni e servizi offerti dal datore di lavoro ai dipendenti per integrare la retribuzione principale, come buoni pasto, polizze assicurative, misure sociali aziendali”.

Gli interventi annunciati e introdotti – conclude Marinelli – sono sicuramente utili e ormai attesi da tempo, ma occorrono ulteriori misure, come più volte evidenziato, più inclusive e soprattutto strutturali. Per cominciare è necessario alleggerire anche gli oneri di sistema delle imprese con potenza disponibile fino a 16,5 kilowatt, che sono peraltro di più piccole dimensioni, che hanno pesantemente risentito in questi anni dell’incremento dei valori delle materie prime energetiche”.

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FIERA DI VENTICANO – D’Agostino (FI): Qui l’Irpinia che resiste e innova

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Avellino, 24 apr – “Oggi ho partecipato con interesse all’inaugurazione della 46^ Fiera Campionaria di Venticano, un evento che non è solo una vetrina, ma una parte pulsante dell’Irpinia e del Mezzogiorno. Con oltre 140 espositori e un padiglione dedicato al Made in Italy, la Fiera celebra l’agricoltura, l’enogastronomia e l’artigianato di qualità del Centro-Sud, dimostrando che le aree interne possono essere motore di sviluppo.

Ho incontrato produttori determinati, storie di passione e sacrificio che incarnano lo spirito di un Sud che non si arrende e punta all’eccellenza. La loro energia è la prova che, anche in territori spesso marginalizzati, l’imprenditoria di qualità può crescere e competere.

Una delle proposte più interessanti emerse oggi è la trasformazione del quartiere fieristico in un hub di servizi per la Valle del Calore. Un’idea strategica, che condivido pienamente, per valorizzare le risorse locali e attrarre investimenti. Come sindaco e imprenditore, sono convinto che iniziative come questa siano importanti per creare lavoro, contrastare lo spopolamento e unire tradizione e innovazione.

Grazie alla Pro Loco Venticanese, ai volontari e a tutti coloro che rendono possibile questa manifestazione. La Fiera di Venticano non è solo un evento, è un simbolo di speranza e un modello per l’Irpinia.”

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Il Comune di Ariano Irpino ricorda il 25 aprile

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Ottant’anni fa, l’Italia ritrovava la propria identità.

Il 25 aprile ricorre la Festa della Liberazione, quest’anno l’80° Anniversario della Liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista, una pagina della nostra storia da non dimenticare per un futuro condiviso da tutti di pace, di progresso e di libertà. L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino celebra questa importante ricorrenza con l’affissione di Manifesti cittadini  e l’esposizione a Palazzo di Città del Tricolore e della bandiera Europea,  occasione per ricordare con forza il messaggio del sacrificio di coloro che si sono battuti con coraggio, per tramandare alle generazioni future lo straordinario valore della libertà

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