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Lorenzo LO CONTE Consigliere della Soc. Cooperativa Consortile IRPINIACOM risponde all’assessore D’Amato.

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Mi accingevo stamani ad una giornata piena di impegni, come al solito, ma malauguratamente butto un’occhiata ai giornali e mio malgrado inizio con tutt’altro entusiasmo. Mi tocca leggere l’ultima “uscita” dell’Assessore D’Amato che vuol far sapere alla cittadinanza come lui ci tenga alla difesa del commercio arianese e come ci tenga ai Consorzi del Centro Storico e di Cardito.

Come se già non lo sapessimo, rifletto, in coscienza già disturbato.

Il primo pensiero, che mi viene spontaneo, deriva però non dall’articolo nel suo complesso ma dall’ultima frase pronunciata dal Delegato del Sindaco Antonio Mainiero che sforna la ricetta della nonna: “ci sarebbe bisogno di pace sociale per far crescere Ariano”. Che bella frase: mi irrito ancora di più.

E spontaneo, dal profondo, mi viene immediato pensare che la “pace sociale” ad Ariano Irpino invocata da Dino D’Amato ci potrà essere allorchè questa amministrazione ed i personaggi che l’hanno animata scompariranno dalla scena pubblica arianese consentendo così ai cittadini, ai commercianti, agli imprenditori, ai pensionati ed alle persone oneste e perbene di questa città, fino anche ai nullafacenti, di poter finalmente assaporare aria di vera pace, di serenità e di tranquillità, di libertà. Da cittadino arianese dico che ogni tanto bisogna aprire porte e finestre a far arieggiare la casa, il Comune, far entrare aria fresca e pulita, i profumi delle stagioni che si avvicendano. Qui non apriamo né porte né finestre da decenni. Il sottoscritto, Assessore all’Urbanistica e di più, non ha potuto resistere a suo tempo dall’odore di vecchio e stantio ed è dovuto scappare dal Comune dopo poco tempo!!! E come il sottoscritto sono scappati molti altri inquilini del “palazzo” con dichiarato o palese disgusto, per la stesso cattivo odore. Confesso: mi sono alquanto arrabbiato.

Capisco che magari nel desiderare una pulizia profonda a volte si rischia di buttare dalla finestra anche qualche “oggetto ancora buono” e tutto sommato utilizzabile, ma la pulizia va fatta.

Attualmente invece porte e finestre sono ancora ermeticamente chiuse, se c’è qualche buon “oggetto” nemmeno si percepisce e siamo invece costretti a sottrarre tempo prezioso al nostro lavoro per replicare, e pure senza utilità alcuna, ad una Amministrazione Comunale che arranca e vaga senza costrutto, senza meta, facendo solo danni all’intera Città e provocando a chi ha invece da lavorare e non vorrebbe perdere tempo.

Nel commercio e nelle attività produttive il Sindaco Antonio Mainiero e le sue “menti ispiratrici” hanno pensato bene da anni di farsi apprezzare attraverso l’opera di Dino D’Amato, Assessore alle “attività improduttive”, lo definisco io, giacchè si è reso protagonista pubblico negli anni di un declino inesorabile del commercio in tutta Ariano Irpino, e non solo del commercio. Un Assessore contrario per principio allo sviluppo del commercio, settore trainante, storicamente, della nostra Città che da lavoro a migliaia di persone.

Assessore che ha convinto il Sindaco Mainiero ad emanare “ordinanza di chiusura” dei negozi in pieno ferragosto, oggi per domani, pur di impedire l’apertura di un nuovo supermercato guarda caso in Via Martiri e di emanare “ordinanza di chiusura” dei negozi di Cardito in concomitanza di una importante manifestazione quale “La Sposa Del Sud” presso il complesso Biffi nel bel mezzo appunto di Via Cardito. Si “ordina” la chiusura dei negozi mentre si svolge una Fiera attorno ed in mezzo ai negozi stessi. Non so come farò più a lavorare oggi.

Chi ha impedito l’insediamento della LIDL in Via Cardito che avrebbe apportato un flusso di clientela per tutta la Città, dato lavoro ad un centinaio di persone, creato un indotto a favore degli altri settori economici arianesi? Chi ha impedito l’apertura di Supermercati sulla strada Variante? Chi ha operato in modo che il commercio si spostasse da Ariano Irpino a Mirabella Eclano? Chi ha “inciuciato” per voler approfittare del bene pubblico “Giorgione” impedendo che si trovasse una soluzione vera che avrebbe ridato un senso al Centro Storico ? Il Sindaco della nostra Città Dottor Antonio Mainiero che il sottoscritto, in qualità prima di amministratore del Consorzio Irpiniacom e poi di Assessore nella sua Giunta, ha ripetutamente sollecitato ad una azione amministrativa degna di questo nome, non poteva e non può “delegare” e farsi rappresentare nei riguardi dei cittadini da persone in manifesto e perenne conflitto di interesse.

L’Assessore D’Amato afferma pubblicamente di aver “fatto disporre” che venissero dati soldi al suo consorzio; ad un soggetto giuridico di cui lui stesso è amministratore? Bella forza. E’ legale? Può il Comune concedere un contributo in denaro ad un soggetto giuridico dal quale è stato citato in giudizio per danni? E’ legale? In “egual misura”, dice l’assessore D’Amato: IRPINIACOM ed il sottoscritto conoscono il concetto di “egual misura” da lui inteso e che due anni fa ha prodotto il risultato che 100 diviso due fa 60 e 40.

La delibera 184 del 7 agosto afferma l’Assessore. Non so e non voglio sapere se D’Amato ha un Albo Pretorio per fatti suoi. In quello del Comune, dove io ed Irpiniacom in genere andiamo a leggere, la delibera che D’Amato dice essere del 7 agosto in realtà è del 21 agosto, pubblicata alle ore 11,58: di IERI.

Irpiniacom non è abituata a basarsi e fare programmi sulle chiacchiere di un Assessore, specie quello al Commercio, visti i precedenti. L’altro Consorzio evidentemente si trova bene anche con il proprio Albo Pretorio (chiacchiere).

Ma ripeto cose già dette: IRPINIACOM aveva ripetutamente fatto presente all’Assessore Peluso (estate arianese) nonchè all’Assessore Lipizzi (periferie) la scadenza di FINE LUGLIO per poter confermare all’ente proprietario del marchio Miss Italia la manifestazione annunciata. Secondo D’Amato le manifestazioni si improvvisano un giorno per l’altro??? Evidentemente l’improvvisazione per lui come per gli altri assessori è la norma. Altrimenti avrebbero risposto prima, si oppure no, alla nostra lettera dettagliata (indirizzata in primis al Sindaco) dell’11 LUGLIO 2013 e non il 21 agosto e nemmeno il 7 agosto allorchè Miss Italia aveva già trovato un’altra sede.

Torno a ripetere che la nostra richiesta dell’11 Luglio non è stata nemmeno valutata nella delibera del 29 luglio che riguardava l’estate arianese; nemmeno venne concesso il puro e semplice patrocinio. Solo chiacchiere da parte dei due assessori citati; quelle di D’Amato (chiacchiere) sono arrivate pure in ritardo.

Allorchè il Sindaco Antonio Mainiero consente tutto questo e consente “gestioni” del commercio e delle attività produttive nella maniera cui stiamo assistendo ebbene la responsabilità è principalmente sua in quanto è il Sindaco che dovrebbe essere alla guida della Città e farsi carico del suo buon andamento. Allora le domande fatte prima vanno poste al Sindaco ed alle sue funzioni di responsabilità e cura per la Città. Il sottoscritto gliele ha già poste molto tempo fa e non ha avuto nessuna risposta. Al punto in cui siamo non serve più nemmeno una risposta.

Per quanto riguarda il Commercio il Sindaco ha solo firmato “ordinanze” di chiusura dei negozi nascondendosi dietro l’Assessore di turno, devo ritenere;

e non voglio tirare in ballo il “piano commercio” approvato dalla precedente amministrazione: i personaggi erano gli stessi e lo strumento continua ancora oggi a bloccare le attività che vogliono insediarsi od ampliarsi in Ariano Irpino.

La diretta conseguenza di questa “politica”, della scarsa capacità di fare, del compromesso sempre e comunque, ci consegna la situazione odierna del commercio della Città di Ariano: surclassato e succube della vicina Mirabella Eclano come di Grottaminarda. Centro storico che ha perso il ruolo di centralità, Cardito che “si sogna” i fatturati di solo pochi anni fa. Aspetto urbanistico del Centro Storico “disastrato”, quello di Cardito da periferia di terzo mondo. Accessibilità al territorio: pessima. I potenziali clienti possono ora “girarsi” senza sforzo, anche se con grande prudenza e con i fari accesi, grazie alla nuova rotonda all’ingresso in Ariano. Le ultime due amministrazioni, il Sindaco Antonio Mainiero, l’Assessore D’Amato sono i protagonisti di questo pessimo stato di cose in quanto responsabili, per le specifiche funzioni ricoperte, di determinare uno sviluppo diverso e migliore. Invece lo hanno addirittura impedito ed oggi i commercianti si trovano a dover lottare, anziché solo nella riduzione di spese e costi d’esercizio, con la concorrenza e con i fornitori, anche e soprattutto contro l’amministrazione comunale.

E concludo facendo osservare che mi sono limitato a parlare del solo settore Commercio.

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Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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