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Lorenzo Lo Conte Consigliere Irpiniacom :”A proposito di commercio ad Ariano Irpino”.

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Su un noto quotidiano locale leggevo ieri – 29 agosto – la notizia, in grande evidenza, che l’assessore al commercio di Grottaminarda ha pianificato un allargamento del mercato settimanale del lunedi, aumentando gli spazi ed il numero dei posteggi per gli operatori.

Ottimo, riflettevo, per la città di Grottaminarda e buon intuito da parte dell’assessore e dell’Amministrazione Comunale di Grottaminarda.

Mio malgrado il pensiero “scivolava” su ciò che invece il nostro assessore al commercio e la nostra Amministrazione sta “pianificando” sullo stesso tema per la Città di Ariano.

Magari qualcosa sarà stata realizzata, pensavo, e mi sforzavo cercando di fare mente locale, ma inutilmente!

Quando attraversando contrada Martiri, all’altezza della Rotonda ed attorno ad essa….ecco un’opera, lì davanti a me, senza dubbio attribuibile a questa Amministrazione ed alla precedente (stando alle vivaci testimonianze dei commercianti arianesi), quella dell’allora Sindaco Domenico Gambacorta: i “Mercati Generali”.

Pur non previsti né nel PUC (l’ho letto), né negli Atti di Programmazione (li preparai io) né nel Piano del Commercio (l’ho letto) ecco lì invece una serie di “posteggi” riservati alle varietà “fichi d’india” (è l’ultima novità), di “posteggi” riservati a “pesche ed albicocche” e perfino, a parte, i posteggi riservati alla frutta “esotica”: banane, kiwi, cocco, ecc. ecc. ma rigorosamente di produzione locale (eh si, perché pare che i prodotti che alcuni ambulanti possono vendere devono essere solo di produzione propria…).

Un’opera, questi Mercati Generali, senz’altro meritoria, devo riconoscere, realizzata con grande ostinazione e caparbietà da parte delle due ultime nostre Amministrazioni (del resto composte entrambe in gran parte dalle stesse persone) che vincevano nettamente sulla distanza, dopo anni di battaglia, contro i commercianti di Ariano che, muniti di regolare autorizzazione amministrativa, sanitaria, fiscale, ecc. ecc., osavano “pretendere” il rispetto della legge.

Sindaco ed Assessori vincevano non solo contro i commercianti di Ariano ma anche contro varie associazioni di categoria e contro il consorzio IRPINIACOM che, anch’essi, avevano osato “sfidare” il “potere costituito” (Sindaco, Assessore al Commercio, Assessore delegato alla Polizia Municipale).

Di conseguenza nonostante proteste e denunce ecco il Commercio ABUSIVO ed ILLEGALE: ed ecco una cosa che hanno realizzato per Ariano Irpino i nostri Amministratori; prendendo per….i fondelli i tantissimi commercianti a posto fisso e facendo diventare delle aree di Ariano Irpino sulle quali è vietato il commercio ambulante….un Mercato Generale Abusivo!

(Domani devo evitare di comprare il giornale o ascoltare Canale 58, per stare tranquillo e non agitarmi).

Non sto qui a dilungarmi sulle cento e più denunce scritte fatte dal sottoscritto in qualità di allora Presidente del Consorzio Irpiniacom; sulle richieste scritte di spiegazioni al Sindaco, agli Assessori ed ai responsabili della Polizia Municipale fatte dal sottoscritto in veste di Assessore all’Urbanistica. Fatto sta che non sono servite ad evitare l’abusivismo quotidiano ed ininterrotto.

Una riflessione sul Mercato Settimanale, argomento che ha “ispirato” questo intervento: dicono gli Amministratori di Grottaminarda che per loro il mercato settimanale “è un punto di riferimento fondamentale per la Città” ed ancora “una fonte di reddito, di sviluppo e di movimentazione dell’economia locale che ogni lunedì viene rivitalizzata da nuova linfa” ed ancora che “giungono avventori (intendesi clienti) non solo dall’Irpinia ma anche dalla Puglia e dal Lazio”. Ben detto. Parole semplici, logiche, elementari.

Ma gli amministratori di Ariano non parlano mai con i loro colleghi di Grottaminarda in maniera da scambiarsi le idee ed apprendere l’uno dall’altro? Eppure pare (anzi è certo) che un qualche “scambio” Ariano/Grotta pure ci sia stato, ultimamente. Ma evidentemente non ha riguardato il commercio (almeno non il “commercio” del quale parliamo qui).

Evidentemente non solo i nostri amministratori non fanno tesoro delle esperienze positive dei comuni vicini (potrebbero almeno copiarle…) ma nemmeno fanno tesoro, danno retta o ascoltano i propri cittadini che (ahinoi invano) tentano a più riprese di “svegliarli” con proposte e progetti tempestivi e concreti.

Né, aggiungerei, danno alcun peso né si preoccupano delle proteste e lamentele di commercianti ed artigiani che a stento riescono a non chiudere le proprie attività.

Risale alla data del 4 ottobre 2010 la richiesta di istituzione del mercato settimanale da svolgersi la domenica nel Rione Cardito (fermo restando il Mercoledì nel centro storico). Richiesta consegnata al Sindaco ed a tutti gli assessori e sottoscritta dalla “Parrocchia “Madonna di Fatima”, dall’Associazione di Categoria CIDEC, dall’Associazione no profit “Un Angelo per la Vita”, dal Consorzio Irpiniacom, dal Comitato di Tutela del Territorio e corredato da 5000 firme di altrettanti arianesi. Un progetto che evidenziava (ben più, quindi, di due semplici, logici ed elementari concetti) l’”Aspetto Commerciale e Produttivo”, l’”Aspetto Sociale”, l’”Aspetto Logistico” e gli “Aspetti Negativi” (nessuno) relativi alla istituzione del nuovo mercato settimanale.

Abbiamo, noi firmatari, avuto l’onore di una risposta dal Sindaco, dall’Assessore D’Amato o da qualche altro Assessore??? Macchè! Mi addolora dirlo ma…mutismo totale. Questo si chiama forse prodigarsi per lo sviluppo di una Città? Dobbiamo allora sperare che siano i nostri amici di Grottaminarda che riescano a far intendere certi concetti elementari ed “ispirare” i nostri assessori meglio di quanto siamo riusciti a fare noi cittadini, commercianti ed artigiani arianesi.

Né, mi risulta, la situazione è florida per il nostro Mercato Settimanale del mercoledì nel centro storico: abbandonato a se stesso! Ogni tanto viene fuori un assessore che a chiacchiere dice che va spostato, ora di qua ora di là, ma le chiacchiere restano tali. Anziché le chiacchiere occorreva ed occorre con sempre maggiore urgenza progettare una soluzione che lo faccia rinascere ed attuarla subito, perché non si può rimandare in eterno.

Ma la soluzione adatta, forse, a tutti questi problemi e non solo a questi, è quella che leggevo sempre ieri su “Italia Oggi” (nemmeno questo giornale devo comprare più, sempre per non agitarmi): “a Riccione Imprenditori ed Artigiani vogliono prendere in mano la politica” per “iniziare finalmente un capitolo nuovo che metta al centro la loro Città, la città che lavora”.

Gli operatori dei comuni della fascia costiera del Riminese starebbero per copiare i loro colleghi di Riccione. E noi commercianti, artigiani ed imprenditori di Ariano cosa aspettiamo ??? Almeno noi saremo pur capaci di copiare, spero.

Lorenzo LO CONTE

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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